LECCE – Stando alle dichiarazioni rilasciate dal presidente Mario Macalli, i tifosi dei club che militano nella prossima Lega Pro Unica non dovranno sborsare un solo euro per assistere alle partite della propria squadra del cuore in streaming sulla piattaforma multimediale di Sportube, grazie al Lega Pro Channel. In un primo momento si era parlato di un costo pari a 5 € a partita, ma le affermazioni del numero uno della terza Lega italiana di calcio fanno chiarezza in merito.
In un’intervista rilasciata a Lira TV e riportata dal sito internet salernonotizie.net, Macalli ha affermato: “Le partite potranno essere viste assolutamente gratuitamente su cellulari, tablet e computer. Siamo gli unici al mondo ad aver fatto questa innovazione e, vedrete, come sarà copiata in futuro da tutto il mondo. Lo abbiamo fatto per consentire ai club di prendere dei finanziamenti che ora non ricevono più“.
Macalli poi prosegue e chiarisce entrando nel merito della questione: “Le società di calcio avranno i loro vantaggi. Noi, come Lega Pro, non certo lo facciamo per divertimento, lo facciamo per prendere dei soldi. I club devono solo pensare a giocare e prendere i soldi quando arriveranno. Lo facciamo per dare una possibilità a loro di prendere dei finanziamenti che non ricevono più. È una nostra politica che non va discussa con il mondo ma soltanto con i club“.
Davanti all’ipotesi che, in questa maniera, gli stadi possano svuotarsi, anziché riempirsi come vorrebbero i vertici della stessa Lega Pro, lo spesso criticato presidente ha seccamente replicato: “Le cose nuove si devono sperimentare prima di parlare. Se un tifoso vuole andare allo stadio, ci va e basta. È sempre stato così, partita in tv o meno. Se della gente, per motivazioni strane – tessera del tifoso, polemiche ed altre beghe – non va in trasferta… bene, se la vedrà comunque da casa. Abbiamo attuato la regola dei 3 punti e ci hanno additato come deficienti. C’erano allenatori che impazzivano. Adesso la regola vige ovunque. Abbiamo innovato il torneo con Play Off e Play Out ed anche lì ci avevano criticato. Anche questa novità è stata portata in tutto il mondo. Siamo stati i primi a far giocare le partite in Italia alle 12:30 e si sollevò il problema se mangiare il dolce oppure il salato. Poi anche la Serie A ha attuato questo cambiamento e tutto va bene…”
L’affondo finale di Mario Macalli è da stoccatore di professione: “Tutta questa gente che critica venga dal sottoscritto, nel bergamasco, dove alle 7 del mattino c’è gente nei cantieri che piega il ferro mangiando il panino con la mortadella… Pensassero a giocare al calcio invece che rompere i cosiddetti… Questi fenomeni e criticoni sono indietro 20 giri rispetto a noi. State tranquilli, comunque, che la gente negli stadi ci andrà, anche con le dirette tv. Poi i conti tiriamoli alla fine, non prima“.
Ipse dixit…