LECCE (di Pierpaolo Sergio) – La scelta di suddividere i 60 club della futura Lega Pro Unica in 3 gironi da 20 squadre ciascuno, caratterizzati dalla rispettiva posizione geografica delle iscritte al campionato è argomento di strettissima attualità anche tra i tifosi del Lecce che oggi pomeriggio hanno riempito la tribuna dello Stadio comunale di Squinzano dove i giallorossi si allenavano per la prima volta dopo le due settimane di ritiro valdostano. Non appena si è diffusa la notizia che la formazione salentina era stata inserita nel raggruppamento meridionale, i giudizi di molti supporter erano improntati all’ironia.
In tanti hanno infatti sottolineato la disparità di valori tecnici tra i tre gironi A, B e C, come pure non sono mancati i commenti entusiasti di chi si è già gasato all’idea di affrontare pressoché settimanalmente tifoserie che con il Lecce hanno ben poca simpatia e feeling… Riflessioni che spaziavano tra il serio ed il faceto, tra chi era soddisfatto di andare ad assistere ad un torneo che ha il sapore di una Serie B, piuttosto che di un campionato di Lega Pro, e chi si preoccupava alla sola idea del gran lavoro che potranno avere le Questure ed i Prefetti di molti capoluoghi di provincia per mantenere l’ordine pubblico nella prossima stagione.
Sullo spinoso argomento è pure intervenuto attraverso il suo profilo Facebook personale l’avvocato Oronzino Valletta, attuale delegato dei tifosi giallorossi nei CdA dell’U.S. Lecce in cui si affrontino tematiche legate alla figura dei sostenitori salentini. In un post, il legale leccese si è così espresso:
“La montagna ha partorito il topolino! Dopo mesi di riflessioni, dubbi, esternazioni eterogenee delle varie Cime, la Lega Pro viene divisa in 3 gironi da 20 squadre con il criterio della vicinanza geografica, come 40 anni fa. Fin troppo evidente il diverso indice di difficoltà, nel girone C ci sono tante squadre di tradizione e seguitissime che si stanno attrezzando per vincere. Per avere a lungo vissuto da giovane tifoso questa C dal ’66 al ’76 so bene l’enorme difficoltà di vincere il torneo. Magari sei nettamente superiore a 15 squadre ma basta che ne trovi una più forte e sei fregato (cosa che all’epoca ci capitava puntualmente, toccate pure quel che volete). Il secondo, terzo e quarto posto che danno diritto ai play-off sono un palliativo, perché, come quest’anno, significa vincere un torneo ad 8 squadre ad eliminazione diretta. Sono completamente in disaccordo con il criterio adottato, ma a questo punto dobbiamo rispettare tutti e NON TEMERE NESSUNO. Vincere sarà un’impresa storica e, come tale, ancora più gustosa. IN ALTO I CUORI GIALLOROSSI“.