Jedais Capucho Neves
Jedais Capucho Neves

LECCE (di Gabriele De Pandis) – La professionalità l’ha sempre contraddistinto, in ogni categoria, al di là dei risultati di squadra. L’ex attaccante del Lecce Jedais Capucho Neves (detto Jeda), 35 anni compiuti il 15 aprile scorso, è pronto a ripartire per l’ennesima volta in carriera, in barba a chi lo considera un calciatore ormai logorato dai continui infortuni. L’atleta di Santarèm, classe 1979, è in attesa di una chiamata dopo l’esperienza alla Pergolettese in Seconda Divisione della Lega Pro, ed ai nostri microfoni racconta i suoi pensieri e le sue aspettative per il futuro che lui vorrebbe, magari, ancora in Italia.

Partiamo dalla stagione appena conclusa. Dopo la rescissione del contratto con il Lecce il tuo apporto non è bastato a dare la salvezza alla Pergolettese. Come descrivi la tua esperienza?

Con la Pergolettese le cose potevano andare molto meglio. Siamo partiti bene, ma le dimissioni di mister Tacchinardi alla 4° giornata hanno cambiato sia le mie sorti, sia quelle della squadra. I continui cambiamenti poi non ci hanno permesso di trovare quella giusta quadratura che ci avrebbe portato alla salvezza. A livello personale la mia stagione è stata condizionata da dei problemi fisici, causati da una preparazione non completa. Ho fatto il ritiro con il gruppo degli svincolati organizzato dall’AIC, ma a causa di un infortunio il precampionato non è stato completo e di conseguenza mi ha condizionato il proseguimento della stagione. I miei problemi, data l’età media bassa della rosa, hanno poi tolto un giocatore d’esperienza all’attacco gialloblù“.

Cosa ti aspetti dal tuo futuro?

In questo momento non c’è nulla di concreto. Valuto le chiacchiere che ho intorno, ma, ripeto, di concreto non c’è niente. Aspetto una chiamata interessante. Se ho qualche preferenza? Al riguardo ci sarebbe da dire che le società partono un po’ prevenute con me, dati i miei 35 anni. Nel calcio l’andamento delle stagioni precedenti determina molto del calciomercato e il campionato così così che ho fatto a Crema dopo una bella partenza non mi ha aiutato, dato anche l’apporto che non sono riuscito a dare alla squadra nei momenti decisivi perché ero infortunato. Comunque, ora mi ritengo integro. La stessa correttezza che ho avuto con il Lecce al momento della risoluzione del contratto l’estate scorsa la avrò con chiunque”.

La politica finalizzata al maggior impiego dei giovani in Lega Pro frena un po’ i presidenti nelle scelte di mercato?

Certamente. Già in questi tempi è difficile che una società abbia chiari sin da subito gli obiettivi e gli assetti, poi questa cosa dei contributi frena molto”.

Hai seguito il campionato del Lecce? Un giudizio sull’ultima stagione.

Il Lecce ha fatto una grande stagione, ma giustamente la piazza non si accontenta di questa categoria. I play-off sono una prova troppo poco prevedibile dopo una stagione così logorante. Nella stagione scorsa, i giallorossi hanno pagato la partenza ad handicap con gli zero punti nelle prime cinque partite. Può capitare che i play-off diventino maledetti per molte squadre; mi ricordo il Rimini – squadra nella quale Jeda ha fatto benissimo tra il 2006 e il 2008, ndr – che arrivava sempre lì e poi perdeva le sue chances. Quest’anno il Lecce ha le qualità per arrivare primo. La prima piazza è l’obiettivo da inseguire”.

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