LECCE – Sulle vicende extracalcistiche accadute in occasione della finale dei play-off di Lega Pro di sabato scorso a Frosinone registriamo oggi la presa di posizione dell’avvocato Oronzo Valletta, il rappresentante ufficiale dei tifosi giallorossi in seno ai C.d.A. dell’U.S. Lecce inerenti questioni legate direttamente alla tifoseria. Si tratta di un intervento, apparso stamattina sul profilo Facebook del professionista leccese presente sugli spalti dello stadio “Matusa” e testimone oculare di quanto accaduto nella infausta serata di sabato scorso, con il quale egli ha inteso rispondere alle dichiarazioni rilasciate alla stampa frusinate dal sindaco Nicola Ottaviani.
Qui di seguito riportiamo il testo integrale dell’intervento dell’avvocato Valletta:
“Mi hanno profondamente colpito, e ferito, le critiche di anti-sportivitá rivolte al Lecce dal Sindaco di Frosinone, collega avvocato. Premetto che ero presente nella curva giallorossa e che per carattere tendo sempre a guardare criticamente le negatività che riguardano me (la mia persona, la mia città, la mia squadra) piuttosto che gli altri. Capisco pure (anzi constato) le esigenze di chi fa il politico e vede nel calcio una irrinunciabile occasione di accrescere il proprio consenso. Ciò premesso, le dichiarazioni del sindaco sono inaccettabili e devono essere rispedite al mittente sulla base dei seguenti ‘fatti’ (non opinioni): 1) il pubblico suo elettore ha invaso due volte il campo prima della fine della partita, la prima volta ci sono voluti molti minuti per sgomberarlo, la seconda sono stati graziati dal fischio finale. Aggiungo che gli ‘antisportivi’ tesserati del Lecce avrebbero anche potuto abbandonare il campo (Galliani a Marsiglia docet) mancando i requisiti di sicurezza per garantire la loro incolumità fisica negli ultimi minuti (peraltro così non si sarebbero verificati i censurati comportamenti antisportivi di fine partita); 2) centinaia di suoi sportivissimi elettori hanno pensato bene di festeggiare la promozione andando ad irridere sotto il loro settore 2.500 leccesi, i quali per fortuna si sono comportati da signori, altrimenti sarebbero successe cose così gravi che il Sindaco Censore non avrebbe trovato il tempo per il post in questione; 3) mi permetto di segnalare al Primo cittadino, magari per l’eventualità che la sua squadra del cuore vada in A ed arrivino al ‘Matusa’ grandi tifoserie, alcune ‘piccole disfunzioni’ del Settore ospiti che dovrebbero interessargli più dei social network. Nel nostro settore vi erano pochissimi bagni ‘di cantiere’ e per acquistare una indispensabile (sotto quel sole) bottiglietta d’acqua si doveva fare, ad un piccolo baretto, una fila interminabile e a spintoni, impossibile per un 55enne come me. Ho segnalato la situazione di assoluta pericolosità per la salute pubblica ad alcuni poveri cristi di steward che, naturalmente, mi hanno dato piena ragione inveendo contro gli sportivissimi responsabili di quello scempio, quello sì non solo antisportivo ma anche disumano. Tanto per amore di verità“.