LECCE – (di Italo Aromolo) – Lo scocco dell’ora di Pisa-Lecce si avvicina sempre di più e la città della Torre pendente è in trepida attesa per quella che è la gara che può decidere il campionato dei nerazzurri: la tifoseria pisana è letteralmente in fermento, così come la squadra, rimotivata dall’avvento del tecnico Leonardo Menichini, crede fortemente nella possibilità di giocarsi la Serie B attraverso i play-off; anche la società, in vena di celebrazioni per i 105 anni del club che fu di Romeo Anconetani, sta manifestando il proprio entusiasmo attraverso una serie di iniziative che richiameranno sugli spalti dell’Arena Garibaldi il pubblico delle grandi occasioni.
Intrecci di classifica: il Grosseto incalza, ma bastano 2 punti per la certezza play-off. Sorprende non poco questo clima di grande euforia in considerazione di un’incostanza di rendimento che, in termini di risultati, ha fatto del Pisa, insieme alla Salernitana, il grande flop di questo torneo di Prima Divisione: con 46 punti in classifica, 8 sconfitte complessive e 4 punti nelle ultime 5 partite, soltanto una grande prestazione contro il Lecce può riscattare il campionato dei rossocrociati, caratterizzato fin qui da quella discontinuità che è certamente figlia dell’alternanza di tre allenatori (a marzo Menichini è subentrato all’ex centrocampista del Lecce, Ciccio Cozza, il cui sciagurato interregno a sua volta è succeduto all’avventura di mister Dino Pagliari, conclusasi prematuramente nel mese di dicembre). L’era-Menichini, iniziata ufficialmente dopo il kappaò di Grosseto (3-1) fatale a Cozza, si è aperta in pompa magna con la “manita” che i nerazzurri hanno rifilato il Prato grazie alle doppiette degli attaccanti Rachid Arma (su rigore entrambi i gol) e Giuseppe Giovinco (fratello dello juventino Sebastian) e alla rete in mischia del difensore Paolo Rozzio (vittima di un’espulsione nella gara di andata, terminata 2-0 per i salentini). A disinnescare i primi entusiasmi di rimonta, è piombata la successiva sconfitta contro la Salernitana (1-0 all’Arechi), prima della lunga sosta di tre settimane (turno di riposo e festività pasquali) che ha permesso ai nerazzurri di recuperare energie fisiche e psichiche in vista dell’ultimo impegno casalingo contro il Lecce.
La situazione di classifica del Pisa, ottava forza del campionato con 5 punti di distacco dal Grosseto ultimo pretendente per i play-off (contro cui però è in svantaggio negli scontri diretti), costringe i ragazzi di Menichini a conquistare almeno due punti tra la sfida di domenica contro i salentini e la passerella conclusiva della stagione allo “Stadio dei Pini” contro il Viareggio di Cristiano Lucarelli per avere la matematica certezza di un posto tra le final-eight che si contenderanno l’accesso in Cadetteria.
La rosa. Saracinesca Provedel, guardiano Goldaniga, geometra Favasuli, cecchino Arma: un top player per reparto. La mancanza di esperienza di un gruppo di giovanissimi (età media pari a 23,7 anni), considerabile come il vero e proprio tallone d’Achille della compagine pisana (si ricordi la gara di andata, quando una serie di ingenuità fruttarono ben 3 espulsioni contro), è ben attutita dalla classe di alcuni elementi che spiccano nel reparto di appartenenza. Tra i pali, risulta il migliore della squadra per media voto (6,29) il portiere scuola Chievo Verona, Ivan Provedel, reduce da una prestazione superlativa nel derby contro il Prato (rigore parato accompagnato da un paio di interventi prodigiosi). L’imponente difensore centrale Edoardo Goldaniga (193 cm), fresco di convocazione nell’Under 21 di mister Luigi Di Biagio, guida il quarto reparto meno battuto del campionato, che con 26 gol subiti in 30 partite ha fatto peggio soltanto di Catanzaro (17), L’Aquila (25) e Frosinone (25). Nel reparto di centrocampo, il leader indiscusso è capitan Francesco Favasuli: esterno sinistro naturale ma adattabile al ruolo di interno, il 30enne ex Ascoli ha una propensione offensiva paragonabile a quella di una prima punta, come testimoniano i 17 gol realizzati nelle ultime 2 stagioni. Non ha bisogno di alcune presentazioni Rachid Arma, punta di diamante dello scacchiere nerazzurro con 15 gol all’attivo (ben 9 nelle ultime 10 partite): l’attaccante marocchino, abilissimo sia palla a terra che nel gioco aereo, tenterà di raggiungere la vetta della classifica cannonieri (attualmente presidiata da D. Ciofani a quota 16) contro un Lecce che da sempre rappresenta una delle sue vittime preferite (ha siglato 3 gol ai giallorossi lo scorso anno con la maglia del Carpi).
La tattica e gli interpreti: si va verso il ritorno al 4-3-3. Guai a centrocampo. Diversamente dalle attese, il letargo pasquale di oltre 20 giorni non ha giovato il necessario dal punto di vista del recupero degli infortunati: ai lungodegenti difensori Luca Crescenzi e Alexander Caputo, si è aggiunta la defezione del terzino destro Eros Pellegrini (anche lui in rosso nella gara di andata), che difficilmente guarirà in tempo dalla pubalgia con cui convive già da diversi giorni. Registrato il rientro dalle rispettive squalifiche di Giovinco e Goldaniga, mister Menichini dovrà fare a meno di due esperte pedine della mediana come l’ex Sampdoria Daniele Mannini e l’ex Bologna Nicola Mingazzini, entrambi appiedati dal giudice sportivo. A livello tattico, il tecnico che è stato per lungo tempo vice di Carletto Mazzone (dal 1993 al 2003) sembra essere orientato a riproporre lo spumeggiante 4-3-3, già testato con successo ai danni del Prato, piuttosto che il 4-4-2 proposto infelicemente a Salerno. Di fronte a Provedel, agirà Goldaniga al centro, con uno tra Rozzio e Kosnic costretto a spostarsi sulla corsia di destra per sopperire all’eventuale assenza di Pellegrini; sulla corsia di sinistra, spazio all’esperienza dell’evergreen Rocco Sabato, 32enne con un passato in Serie A al Catania. A centrocampo saranno in 4 a contendersi 3 maglie: se capitan Favasuli e l’ex Portogruaro Gianluca Sampietro sono quasi sicuri del posto, il ballottaggio è tra Michael Cia (nel 2-0 dell’andata espulso per aver pronunciato una bestemmia) e l’ex di turno Louise Parfait, con il primo leggermente più quotato. In avanti, completerà il trittico di punte insieme ad Arma e Giovinco Aiman Napoli, talentuoso esterno italo marocchino che fa dell’assist (già 5 in campionato) la sua principale arte. Nel caso di 4-4-2, a farne le spese sarebbe Giovinco a vantaggio dell’esterno di centrocampo Bruno Martella.
L’ambiente. Grande festa per le 105 candeline: e domenica “Tutti all’Arena!”. Anche il Pisa, come il Lecce, ha dovuto attendere un quinquennio dal proprio centenario (trascurato perché coincidente con il fallimento del club) per poter brindare adeguatamente alla propria storia; in occasione del 105° compleanno del Pisa Calcio, infatti, la macchina organizzativa del sodalizio del presidente Carlo Battini si è messa in moto avanzando numerose ed interessanti iniziative, tra cui l’allestimento della mostra fotografica “Il Pisa di oggi con le maglie di ieri”, la presentazione del libro “105 Pisa” e l’impiego, nella gara contro il Lecce, di maglie celebrative da mettere all’asta a fini benefici (LEGGI QUI). Le politiche pro-affluenza attuate dalla società (prevendita attiva già da due settimane, prezzi stracciati, ingresso gratuito per gli under-14 accompagnati da un parente, diritto di prelazione per eventuali play-off e un poster in regalo per tutti gli spettatori), insieme ai concitati appelli degli ultras pisani atti a sollecitare tutta la città a venire allo stadio, porteranno a sfondare il muro delle 10 mila presenze, contribuendo a creare una cornice di pubblico degna della gloriosa storia delle due società.