LECCE (di Gabriele De Pandis) – La storia di Checco Lepore e del Lecce si potrebbe parafrasare con le parole di un celebre successo discografico di Antonello Venditti secondo cui “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano“. L’amore del calciatore, leccese di nascita, per il suo Lecce, una storia controversa, fatta di tira e molla e di rimpianti, sta oggi vivendo un altro capitolo, a seguito della squalifica di un anno comminata dalla Commissione Disciplinare poiché coinvolto nei fatti del “derby-farsa” tra Salernitana e Nocerina del 10 novembre 2013. L’aspra sanzione ha negato a Lepore il sogno di aiutare il club giallorosso nello sprint finale di questo difficile campionato ed ha tolto alla compagine salentina una valida carta sulla fascia destra, potenzialmente formidabile per apporto offensivo e versatilità, in quanto il ragazzo, quest’anno, con la maglia della Nocerina si è reinventato con ampio successo nel ruolo di terzino destro, presidiando in modo magistrale la posizione e segnando ben 5 gol.
La punizione è stata ovviamente accolta con sommo dispiacere dal ragazzo leccese, in formissima dopo il bell’inizio di stagione con la maglia dei “Molossi”. La delusione per la decisione della Disciplinare è stata comunque seguita da un presente che, seppur in toni minori, è tinto di giallorosso: Lepore si sta infatti allenando presso il centro sportivo di Villa Convento con la “Berretti” giallorossa di mister Pedro Pablo Pasculli, in attesa del verdetto del TNAS che potrebbe ridurre la squalifica all’ala destra salentina.
Osservandolo in allenamento si può notare la sua massima abnegazione e professionalità, nonostante il fatto che domenica non possa scendere in campo con i suoi colori preferiti. Checco è in forma, ha superato brillantemente il “test dello yo-yo”, prova atletica finalizzata a valutare l’efficienza fisica dei calciatori e ha concesso una serie di belle giocate nella partitella di fine allenamento coi Pasculli-Boys.
lui è uno di quelli che hanno la stoffa dura di chi ha viaggiato da sempre in salita per realizzare i propri sogni. Nella sua carriera ha superato brillantemente le difficoltà dettate dalle dure ore di lavoro in fabbrica per continuare a giocare in quel di Castelfranco, un grave infortunio proprio in giallorosso ed i famigerati cinque mesi da svincolato dopo l’addio al Varese. Non mollerà Checco, il ragazzo del quartiere San Pio che non ha paura di niente con quei colori addosso, i “suoi” colori che gli daranno un altro, grandissimo, stimolo in più per tornare a gioire e a sorridere per un gol e per un assist, magari in quello stadio che tanto ama.