LECCE (di Carmen Tommasi) – Lecce-Ascoli una sfida tra due squadre che hanno sofferto e patito per ragioni differenti ed in maniera “violenta” negli ultimi tempi per le note vicende calcistiche, extracalcistiche e societarie, ma che ora si sono risollevate o almeno hanno la voglia e l’entusiasmo di lasciare, il prima possibile, la Lega Pro per approdare verso nuovi e più luminosi orizzonti, quelli che le due formazioni conoscono bene per il loro blasonato passato. Il giornalista Marco Amabili, direttore responsabile della nota testata on-line marchigiana, Picenotime.it ci presenta l’anticipo di domani sera in programma al “Via del Mare” alle 20:45, che sarà diretto dall’arbitro Marco Bellotti di Verona.
Marco, come arriva l’Ascoli alla sfida di domani sera contro il Lecce?
“E’ una situazione particolare. C’è tanto entusiasmo per l’insediamento della nuova proprietà capitanata dall’ambizioso imprenditore farmaceutico Francesco Bellini, ma sul campo la squadra arriva da quattro sconfitte consecutive (nel 2014 solo una vittoria contro la Paganese, ndr). Nell’ultimo match è arrivato uno sfortunato ko interno con il Catanzaro, che ha capitalizzato al meglio il ‘gol della domenica’ di Madonia sfruttando le troppe indecisioni sotto porta di Tripoli e soci”.
Qual è l’umore della squadra dopo il cambio di allenatore?
“Di certo Flavio Destro ha portato una nuova ventata d’entusiasmo, anche se l’organico che ha a disposizione non è di primissimo livello. Il nuovo allenatore vive ad Ascoli ormai da anni ed ha vestito la maglia bianconera nella seconda metà degli anni Ottanta, sta provando a far capire ai ragazzi che giocare per il Picchio è una grossa responsabilità e un grande onore. Destro gode della massima fiducia da parte della nuova proprietà e comunque andranno le cose in questo finale di stagione, rimarrà nell’organigramma societario pure il prossimo anno”.
Qual è il credo tattico del nuovo tecnico del Picchio?
“Destro ama soprattutto il modulo 4-2-3-1, che ha presentato al ‘Del Duca’ domenica scorsa contro il Catanzaro. Abbiamo notato, però, che a gara in corso ha cambiato più volte assetto sul fronte offensivo, a conferma di un’ampia versatilità sul piano tattico. In settimana ha provato molto il 4-3-3 e non è da escludere un inserimento dal primo minuto in avanti di Cipriani affiancato da Colomba e Tripoli. Importanti anche i rientri in difesa di Schiavino, Di Gennaro e Scognamillo, tutti assenti contro il Catanzaro. Da tenere nel mirino Carpani, un talentuoso centrocampista classe 1994 che sta facendo vedere ottime cose”.
Sarà l’Ascoli la mina vagante del girone B da qui alla fine del campionato?
“Lo potrebbe essere. A differenza di Paganese, Barletta e Viareggio, l’Ascoli ha storia e blasone da difendere e nessuno in città vuol sentire parlare di ultimo posto in classifica. Sono tanti poi i giovani che si stanno giocando una riconferma per la prossima stagione, che dovrà essere quella del rilancio con una proprietà solida che punta ad uscire il prima possibile dalle ‘sabbie mobili’ della Lega Pro. Non ci sarà l’assillo del risultato a tutti i costi in queste ultime 8 partite, mi aspetto che i bianconeri raccolgano almeno una decina di punti, considerando anche che a breve arriverà un’altra penalizzazione per inadempienze amministrative relative al mese di dicembre 2013 (altri 3 punti in mano in classifica, ndr)”.
Quanto fa paura questo Lecce ai bianconeri?
“Moltissimo. Tutti i tifosi bianconeri ricordano benissimo il 5-2 dell’andata al Del Duca, con quattro reti incassate in appena 38 minuti ed un pesantissimo ko che portò alle dimissioni nel dopo gara di Rosario Pergolizzi e all’arrivo in panchina di Bruno Giordano. Inutile girarci intorno: il Lecce è nettamente più forte dell’Ascoli, ma i bianconeri hanno meno pressioni in questa fase del campionato e nel calcio tutto può accadere. Vedremo”.
Un pronostico…
“La testa dice 3-0 per il Lecce, il cuore opta per un pari 1-1”.