LECCE (di Italo Aromolo) – Lecce e Ascoli, due tra le società più antiche del panorama calcistico nazionale, nate rispettivamente nel 1908 e nel 1898, si affronteranno venerdì sera per la 18esima volta nella propria storia. Le sfide tra i due sodalizi, narrate dagli annali del calcio da oltre 50 anni (il primo confronto risale al 1963), sono sempre state particolarmente emozionanti e ricche di interesse, perché spesso disputate in stagioni esaltanti per l’una o per l’altra squadra.
Il bilancio dei 17 precedenti, equamente distribuiti tra Serie A, Serie B, Serie C e Coppa Italia, sorride largamente al Lecce, capace di imporsi per 9 volte e di pareggiare in 7 occasioni (solo 2 le sconfitte), realizzando 19 gol e subendone 10.
Partiamo dalla fine, perché gli ultimi tre precedenti, nonostante il risultato apparentemente soporifero (sempre 0-0), non hanno certamente annoiato i tifosi giallorossi. Il più recente risale ad un freddo pomeriggio di dicembre del 2009, quando il Lecce di mister Gigi De Canio, poi vittorioso della Coppa “Ali della Vittoria” (trofeo assegnato a chi ottiene il primo posto in Serie B), non riuscì a superare i rivali marchigiani in una gara che fu pesantemente segnata dal discutibile arbitraggio del signor Gervasoni, il quale, oltre ad espellere Giuseppe Vives per simulazione, allontanò anche il tecnico salentino, reo di “atteggiamenti intimidatori” nei suoi confronti.
Stessa musica due anni prima, nel 2007: il Lecce di Papadopulo, in un’altra stagione di Serie B che poi salutò l’approdo dei salentini nella massima serie, frenò la sua corsa contro l’Ascoli e curiosamente anche in quella gara i giallorossi dovettero fare i conti con un’espulsione contro (Simone Tiribocchi il malcapitato).
Hanno poco a che fare con il calcio giocato le vicende relative ad un Lecce-Ascoli datato 11 settembre 2005 (seconda giornata del campionato di Serie A): al fischio finale di una gara caratterizzata da una scialba prestazione dei salentini allenati da Angelo Gregucci, scoppiò la contestazione da parte della tifoseria leccese nei confronti della famiglia Semeraro (lanci di una bottiglietta d’acqua frantumarono il parabrezza dell’auto del presidente Rico, che poco dopo lasciò il timone della squadra).
Per ritrovare un successo di marca salentina occorre risalire alla stagione di serie B 2002/’03, con Delio Rossi in panchina: servì una doppietta di Ernesto Javier Chevanton per sconfiggere il Picchio. Era l’anno del fatidico Lecce-Palermo 3-0, gara che nel mese di giugno sancì la promozione dei salentini in Serie A, a braccetto con Siena, Sampdoria e Ancona.
Negli Anni ’90 spiccano due sfide degne di nota: nell’inferno della Serie C (stagione 1995/’96), i ragazzi di Giampiero Ventura liquidarono l’Ascoli con un netto 3-0, grazie alla doppietta di Cosimo Francioso e al sigillo di Salvadore Bacci; nel campionato di Serie B 1992/’93, un pareggio di platino (1-1, Biondo per il Lecce e Cavaliere per l’Ascoli gli autori dei gol) a poche giornate dalla fine valse una buona fetta di Serie A per l’undici guidato da Bruno Bolchi (il 13 giugno, il 2-1 interno sulla Lucchese avrebbe consacrato la promozione del Lecce).
L’ultima vittoria di matrice ascolana è firmata dall’ex tecnico bianconero Bruno Giordano, esonerato pochi giorni fa a vantaggio dell’attuale tecnico Flavio Destro: nella stagione 1988/’89 (campionato di Serie A) il Lecce del “sor” Carletto Mazzone cedette il passo alla truppa allora allenata da Ilario Castagner (2-1, con reti di Giordano e Benetti per gli ospiti, Pasculli per i padroni di casa).
Un altro amarcord lega la sfida di oggi ad un Lecce-Ascoli in bianco e nero, risalente al campionato di Serie A 1989/’90: fu infatti proprio Destro, anch’egli ex calciatore del sodalizio marchigiano, di ruolo terzino destro, a siglare un’autorete a favore dei salentini, in una gara terminata con il risultato di 1-1.