LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Di sicuro non è un elemento da poter ascrivere al cosiddetto calcio moderno, né a quello dorato e patinato dei divi del pallone dei giorni nostri, ma è un calciatore (seppure un ex, ma i calciatori non smettono mai di esserlo, un po’ come i Carabinieri…) che, invece, appartiene a quel calcio “pane e mortadella” e dai contorni eroici che in tanti rimpiangono e ricordano con affetto.
Stiamo parlando di Maurizio Raise, ex centrocampista del Lecce che sta vivendo una settimana davvero intensa emotivamente. Il perché è presto detto: in carriera lui ha indossato sia la maglia del Catanzaro che quella del club salentino, ottenendo lusinghieri risultati e disputando, probabilmente, le stagioni più importanti ed esaltanti della sua carriera agonistica.
Raise è nato a Grado il 16 giugno del 1959 ma, nonostante i suoi natali nel Nord Italia, è nel Mezzogiorno che oggi vive e dove ha conosciuto la sua consacrazione professionale. L’esordio nel calcio che conta lo fece con la casacca della formazione calabrese (1976), mentre con quella del Lecce ha giocato dal 1984 fino al 1988. Anni importanti per la società del presidente Franco Jurlano che approdò dapprima in serie A, con alla guida mister Eugenio Fascetti e poi ottenne il suo più alto piazzamento in massima categoria sotto la guida tecnica di Carletto Mazzone. Due allenatori che hanno formato e guidato Maurizio Raise e che lo hanno aiutato nella sua crescita umana, oltre che professionale.
A Catanzaro, ad ogni modo, ha assaporato il dolce gusto della serie A. Con le due squadre più rappresentative della sua carriera vi ha infatti collezionato un totale di 24 presenze ed una rete, quella messa a segno in un Udinese-Lecce 2-1, giocata il 9 marzo 1986 e che valse un illusorio vantaggio giallorosso allo stadio “Friuli”, prima di subire la rimonta dei bianconeri ad opera di Miano e del brasiliano Edinho su calcio di rigore.
In questi giorni, attraverso la sua pagina su Facebook, l’ex centrocampista ha confessato di vivere giorni che gli stanno facendo provare un tumulto di emozioni, ricordi ed un pizzico di imbarazzo. E sì, perché il buon Maurizio, attaccato ad entrambe le sue vecchie squadre, non sa per chi fare il tifo, ma annuncia che per lui sarà una bellissima domenica a prescindere. Ecco i suoi post apparsi in bacheca e rivolti a tutti i suoi amici: “CI SIAMO. Credo che per me non esista una domenica più bella di quella che mi potessi immaginare nemmeno da protagonista. Catanzaro-Lecce. Un passato che mi desta sensazioni impagabili ed un presente che mi INORGOGLISCE. Chiedo a voi come comportarmi per il RISPETTO che ho sempre avuto. Catanzaro mi ha dato la gioventù, le maestre di scuola, i primi amori e tutto ciò possa rendere una persona FIERA di essere un CALABRESE adottivo. Ancora oggi vivo in Calabria ed il calore di questa terra lo sento mio. Lecce, mi ha creato come atleta e mi ha sfornato in una dimensione che non conoscevo. Conosco i problemi che dividono le due città sportivamente e credo siano superabili in futuro, ma rimango sempre in mezzo al guado io, che devo tanto ad entrambe. Vi prego, abbiate pietà di me e, se il mio comportamento dovesse offendervi, spero abbiate un momento sincero di riconoscenza. Nei prossimi giorni leggerò le vostre parole e poi comunicherò cosa desidero fare. Ahahahah… sembro una diva del Jet Set, ma credetemi non è facile… Un kiss forever“.
“Mamma mia che angoscia che sento. Mi sento quasi un ragazzino all’esame delle medie. Catanzaro-Lecce… Il mio passato che rivive in questo presente di pensieri. E’ troppo forte e a volte penso di restarmene a casa. Ci sarò e desidero esserci per ringraziare anche da queste parole due CITTÀ a cui devo tanto e due tifoserie che anche grazie alla loro cultura sportiva hanno sempre dimostrato cosa significhi indossare una maglia. Il mio augurio rimane sempre che sia una giornata di sport e che comunque vada a finire il rispetto vinca sempre. In bocca al lupo per entrambe e spero un giorno si possano risolvere i problemi che avversano le due tifoserie…“
Parole dettate dal cuore, semplici, ma che dimostrano come si debba sempre essere un uomo prima che un calciatore. Facciamo nostro lo stesso augurio rivolto da Maurizio Raise ad entrambe le tifoserie e città: che Catanzaro-Lecce sia una giornata di sport e sana rivalità in cui vinca la squadra migliore.