LECCE (di Italo Aromolo) – E’ un bilancio fortemente in rosso (basti dare un’occhiata alla tabella) quello che il Lecce registra nei precedenti contro il Catanzaro, autentica bestia nera per la formazione salentina: nei 14 confronti finora disputati, il Lecce è uscito sconfitto dal “Ceravolo” per 10 volte, subendo 33 reti e realizzandone 13.
Non si è trattato, per di più, di gare equilibrate, giocate sul filo del rasoio o in bilico fino all’ultimo (delle 10 gare perse, sono soltanto 2 quelle terminate con lo scarto minimo), ma spesso di vere e proprie debacle che hanno condannato la formazione salentina a pesanti umiliazioni sportive: tra i più roboanti ko annoveriamo una sequela di 4-0 (risultato ripetutosi per tre volte nel giro di pochi anni, tra il 1951 e il 1955, quando le due compagini giallorosse militavano in Serie C) e un filotto di gare (ben 5) terminate con il punteggio di 3-1 in favore della squadra ospitante.
Sfida che ci riporta all’“età della pietra” del calcio salentino (manca nei tabellini ormai da quasi 30 anni), la storia di Catanzaro-Lecce ha arriso soltanto due volte ai pugliesi: nel lontano 1952, l’allora “Comunale” di Catanzaro fu espugnato a suon di reti (2-5, con tripletta di Anselmo Bislenghi), mentre nel 1983, in Serie B, fu sufficiente la firma di Roberto Rizzo (0-1) per lanciare il Lecce targato Eugenio Fascetti verso una promozione in Serie A che sfumò soltanto a poche giornate dal termine di quel campionato.
I due pareggi invece coincidono con le ultime due sfide in ordine di tempo, entrambe nella stagione di Serie B 1987/’88: era il grande Lecce di mister Carletto Mazzone (in cui figuravano giocatori del calibro di Barbas, Pasculli, Terraneo e Moriero) quello che riuscì a strappare il pari (0-0) nella tana di una delle dirette concorrenti alla promozione in Serie A: pareggio che si rivelò fondamentale per distanziare il Catanzaro, che concluse quel torneo classificandosi poco sotto i salentini, approdati invece trionfalmente nella massima serie (secondo posto con 49 punti). Quel 10 gennaio 1988, in un Lecce dalle insolite vesti bianco-azzurre, fece il suo esordio assoluto tra i professionisti (con un 7 in pagella!) un giovanissimo Gianluca Petrachi.
Nel settembre della stessa stagione, il palcoscenico della Coppa Italia (competizione che ha ospitato ben 4 degli ultimi 6 precedenti) ha visto le due squadre scontarsi in una gara decisa soltanto ai calci di rigore: terminato il tempo regolamentare con il risultato di 1-1 (marcatura leccese di Barbas), il Lecce ebbe la meglio dagli undici metri (4-1), anche per l’imprecisione dei padroni di casa, i quali fallirono tutti i tiri dal dischetto.
Nelle ultime tre partite, dunque, il bilancio parla di 2 vittorie per i salentini e 1 pareggio, per una tradizione che sembra invertita e che fa ben sperare i tifosi leccesi in vista della delicata sfida di domenica prossima.