LecceLECCE (di Carmen Tommasi) – La strana coppia del gol Amodio-Diniz regala la quinta vittoria di fila al Lecce di Franco Lerda che ora è terzo in solitario in classifica. Successo frutto di una prestazione attenta, intelligente e brillante in fase difensiva, nonostante il Benevento, complici anche le numerose assenze a centrocampo, sia stato poco pericoloso in avanti. Domenica prossima i giallorossi saranno ospiti del Catanzaro e l’imperativo resta quello di non guardare alla classifica, perché l’unico pensiero non è il primo posto, ma il prossimo avversario. Proprio come tiene a precisare, quotidianamente, il tecnico di Fossano.

DIFESA – Il migliore del reparto è Marcus Diniz che grazie al suo gol, il secondo stagionale, chiude il match con un secco due a zero. Oltre alla rete, il brasiliano si rende protagonista di una prestazione attenta in fase di copertura e, grazie alla sua duttilità dopo l’ingresso in campo di Abruzzese che si piazza al centro della difesa, l’ex Milan si sposta a destra. Soluzione questa che Lerda proporrà sicuramente anche nel prosieguo del campionato. Partita coi fiocchi anche per l’uruguaiano Walter Lopez che, nonostante le diatribe per il rinnovo del contratto, non ha concesso nulla agli avversari ed è stato volenteroso in fase di spinta. Promosso a pieni voti anche Vinetot, autore di una gara senza macchie come succede ormai da tempo, mentre meno esaltante il match di D’Ambrosio (con qualche errore di troppo in fase di appoggio, ma l’ex Lumezzane è stato comunque utile alla causa fino al cambio). BUNKER PERUCCHINI ANCORA IMBATTUTO E IL LECCE È TERZO.

CENTROCAMPO – L’uruguaiano Nicolas Amodio sblocca la partita con un gran gol di sinistro al volo e poi disputa una gara di sostanza e di qualità. L’ex Napoli corre, lotta e si sacrifica per il bene della squadra, decisamente top. Stesso discorso vale per un brillante e concreto Stefano Salvi che non fa rimpiangere Romeo Papini, assente per squalifica. Prestazioni senza sbavature anche quelle di Ferreira Pinto, Bogliacino (l’uruguaiano è  stato il “fulcro” del gioco della squadra di Lerda) e Doumbia. Meno positivo, invece, l’ingresso in campo di Fabrizio Melara che doveva “regalare” brillantezza e far rifiatare i compagni, ma l’ex Carpi sbaglia qualche appoggio di troppo. RITMO, SOSTANZA E INTENSITÀ CON LERDA CHE OSSERVA SODDISFATTO.

ATTACCO – Capitan Miccoli gioca un match senza brillare particolarmente, ma con la grinta e la determinazione di chi, oltre alle gambe, ci mette anche il cuore. Non lascia il segno, ma fa a sportellate con gli avversari anche se, quando può fare la differenza in zona gol, non concretizza. L’ingresso in campo del “baby” Beretta al posto del “Romario” del Salento non sortisce gli effetti sperati: l’ex Milan non entra in campo con lo spirito giusto e, forse, viene condizionato anche dal terreno di gioco scivoloso. MICCOLI A DIGIUNO, MA CI PENSA LA STRANA COPPIA AMODIO-DINIZ.

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