StreetLECCE (di Gemma De Rosa) – Il giovane rapper leccese Street, all’anagrafe Giammarco Calosso, è già noto tra i giovani ed appassionati di questo tipo di musica, avendo collaborato in passato con tanti artisti della scena hip hop locale e non ed aprendo le esibizioni di Club Dogo, Marracash, Kaos, Ensi, Noyz Narcos, Fritz Da Cat, Emis Killa e Fedez.

Intanto Street recentemente ha presentato al pubblico il mixtapeDrum & Cola”, 18 tracce scaricabili da internet gratuitamente, in cui il giovane rapper spazia dalle riflessioni sociali, ai sogni ed alle illusioni in un mix di collaborazioni e testi rigorosamente in italiano. Leccezionale lo ha incontrato nel suo studio di produzione per conoscerlo meglio e farlo conoscere ai lettori.

Ciao Street, tu sei presente nella scena rap da diverso tempo, ma per il tuo primo lavoro da solista abbiamo dovuto attendere il 2013. Come mai la decisione di uscire autonomamente?

In verità, nel 2008/2009 pubblicai un mixtape, The Prelude, che registrai nel mio primo studio con un mic da 80 € ed una scheda audio per videogiochi del computer… La qualità non era il massimo, ma comunque fu un ottima esperienza. Io sono orgoglioso di ogni singolo pezzo, mixtape o cosa che abbia fatto perché è stato un pezzo della mia storia musicale. Dopo quello, comunque, uscirono anche mixtape con la mia vecchia crew, la Sub Urban, dove militavamo in tre: io, Stok e Guasto (attualmente nei 2 Irons) e poi si è aggiunto Jolly Vampiro. Infine, creammo il Bloody Mary, dove tutt’ora dividiamo il microfono io, Stok e Jolly. Da Bloody Mary abbiamo fatto uscire altri due dischi: Rosso Sangue Mary vol. I e II”.

Chi andrà ad ascoltare Drum & Cola che tipo di mixtape si troverà ad ascoltare? Quali sono le sue maggiori qualità?

Ho cercato di ampliare la tipologia e i temi nei brani di questo mixtape, che ne conta ben 18, proprio per provare a soddisfare chiunque si metta all’ascolto del prodotto. Penso che questa sia una grande qualità di Drum&Cola, ovvero essere un mixtape versatile, all’occorrenza crudo e di denuncia, altre volte introspettivo, anche burlone e auto-celebrativo. In fondo il rap è tutte queste sfaccettature amalgamate. Ho già ottenuto grandi risultati con questo progetto, superando i 400 download, che di per sé, per un indipendente come me, come noi, è un gran bel traguardo. Ricordo che, per chi ancora non lo avesse fatto, il link per scaricarlo è: http://www.mediafire.com/download/z4iaqgfp93gdu00/Street+-+Drum+%26+Cola.zip”.

Come mai la scelta di fare un album che può scaricarsi gratuitamente?

Penso che la musica debba essere prima passione e poi guadagno e dato che non ho avuto grandi spese (le registrazioni, i mixaggi e i master sono tutti stati fatti da me nel mio studio, The Genius) quindi è venuta spontanea l’idea di mettere le 18 tracce in free download. Nei prossimi giorni mi occuperò anche di caricare tutti i brani su Youtube e di masterizzare 500 copie fisiche, da regalare anche quelle. Un altro aspetto fondamentale del discorso è che non avrei potuto vendere i dischi senza incorrere in guai legali, in quanto è un prodotto ‘non ufficiale’ quindi con strumentali già edite e non registrato in SIAE”.

Ti sei avvalso di tante collaborazioni, sia in passato che nel presente? La più importante per te e perché?

Non posso dire se ce n’è una più importante altrimenti qualcuno la prenderebbe male (ride, ndr)… Tutte le collaborazioni ti lasciano un qualcosa e soprattutto dietro ad un featuring c’è sicuro anche amicizia, rispetto e condivisione di idee, quindi ripeto tutte sono importanti. Se devo poi proprio sbilanciarmi ultimamente una collaborazione che in modo particolare mi ha tolto soddisfazioni è quella con la Leti Bla nel pezzo “Lo Faccio Domani”, presente nel mixtape e con video ufficiale su Youtube”.

Qual è stato finora il momento più bello della tua carriera da rapper?

Nel mio piccolo, aver già aperto i concerti di professionisti come quelli sopra citati con il mio gruppo è già un piacere enorme, ma i momenti più belli coincidono con quando la gente apprezza la mia musica e rispetta me come persona e come artista. Anche il fatto che il mixtape sia stato scaricato da molti è una bella cosa, vuol dire che ciò che fai perché piace a te finisce per piacere un po’ anche agli altri”.

Tu sei molto legato al tuo quartiere ed alla tua città. Come vedi la situazione sociale e musicale in questi luoghi?

Dal punto di visto sociale qui le cose non stanno molto bene, per usare un eufemismo. La metà dei miei amici è disoccupata o è costretta a lavori temporanei e sottopagati. La cosa peggiore è che non sembrano esserci grandi prospettive per il futuro e soprattutto è un problema che riguarda anche gli adulti; so di tantissimi padri di famiglia rimasti senza lavoro. Speriamo che la classe politica dia un’accelerata decisa per risolvere il problema, la gente è esasperata. Dal punto di vista musicale la situazione è anche peggio, per emergere o sei figlio di qualche vip, oppure puoi essere anche il nuovo Eminem ma non si curerà nessuno di te e nella nostra terra ci sono tantissimi ragazzi che conosco personalmente che meriterebbero davvero una possibilità nel mondo della musica, quella seria, dove qualcosina ti torna indietro. Qui al Sud non esistono etichette discografiche e le poche che ci sono in Italia (la maggior parte si trovano al Centro-Nord) non sono interessate ad un artista, almeno che non abbia già un suo seguito rilevante di fan oppure non sia uscito da un qualche X Factor o Amici che sia. Vita dura per il rap in Puglia! Ma lo facciamo dal 2005 ed è sempre stato così quindi continueremo per la nostra strada. Di certo sarebbe stato più facile emergere se fossi nato a Milano o a Roma, lì si che c’è davvero un bel giro”.

Qual è l’album o l’artista che ti ha fatto avvicinare al rap?

Amo in modo spropositato il rap d’oltreoceano e ho iniziato con l’ascolto dei grandi boss del genere: Tupac, Notorious, il Wu-Tang Clan, Dre, Snoop, The Game e ovviamente Eminem, l’idolo della mia generazione. Quando uscì 8-Mile, il film sulla sua vita, se in giro non avevi una maglietta con la sua faccia stampata sopra eri uno sfigato, di quelli grossi. Della scena italiana ho iniziato allo stesso modo ascoltando i pionieri, ma Joe Cassano mi rapì e continuai ascoltando un po’ di tutto, soprattutto i Club Dogo, fino a “Vile Denaro”, dopo ho quasi smesso con il rap italiano, nonostante anch’io lo facessi, ma le sonorità USA erano e sono ancora una sorta di droga per me”.

Street 3Quali sono i progetti per il futuro e dove promuoverai il tuo album?

Purtroppo le possibilità economiche sono quelle che sono e quindi non ci si può spingere oltre più di tanto, è una brutta cosa, credetemi. Con qualcuno che investisse qua giù si potrebbero portare alla luce tantissimi talenti cristallini, come la Leti Bla di cui ho parlato prima, che non ha niente da invidiare alle varie Alessandra Amoroso o Emma Marrone. Pensate che avevo contattato un’agenzia di promozione discografica per vedere di spingere un po’ il prodotto a livelli più alti, ma mi hanno chiesto per sole 3 settimane di pubblicità tanto quanto guadagno io in 1 anno, quindi ho dovuto a malincuore declinare l’offerta. Per il futuro abbiamo in cantiere un disco con i Bloody Mary di livello professionale con basi e feat da tutta Italia e soprattutto di gente che sta roba la sa fare bene”.

Per concludere, vuoi salutare qualcuno in particolare?

Innanzitutto ringrazio voi della redazione de Leccezionale per questa bella chiacchierata. Poi voglio mandare un saluto alla mia famiglia, ai miei fratelli adottivi Bloody Boys, alle Blooders (delle pazze) ed a tutti gli amanti dell’hip hop”.

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