LECCE (di Massimiliano Cassone) Ci sono gesti e momenti che vengono ricordati negli anni, che è impossibile scordare, perché diventano pietre miliari nella memoria di chi li vive, di chi è presente quando accade quel qualcosa che diventa poi impossibile rimuovere.

Ieri, il Lecce ha vinto per 2-0 contro il Pisa. Ieri, Fabrizio Miccoli, il campione tanto discusso, quell’uomo bistrattato per un errore commesso, quello che per alcuni non doveva essere tesserato dal Lecce, ecco proprio lui, il “Romario del Salento” ha dimostrato di essere un grande capitano. Ha spiegato a tutti cosa significa “amare” la propria maglia. Lo ha fatto in un modo che nessuno dimenticherà.

1488492_10201703722967358_1358904485_nQuando l’arbitro Juan Luca Sacchi fischia la fine dell’incontro, la maggior parte dei calciatori giallorossi rientra nel tunnel che porta nel ventre del “Via del Mare” mentre lui si avvia a salutare i tifosi sotto la “sua” curva… Un momento di smarrimento da parte di tutti, poi lui si accorge che molti dei suoi compagni sono già negli spogliatoi, allora blocca i presenti sul manto verde e si avvia lui stesso negli spogliatoi… Non sappiamo come e cosa abbia detto a quei giovanotti che ancora non conoscono l’importanza d’una maglia, sta di fatto che li riporta in campo a salutare i tifosi. Li riporta in campo a rispettare quei tifosi, perché chi segue il Lecce (da anni maltrattato da decisioni assurde) merita rispetto. Lui lo sa cosa significhi dare rispetto, da ieri lo sanno anche gli altri, i suoi compagni.

Quando a Diniz, in sala stampa, viene chiesto cosa Miccoli abbia detto loro negli spogliatoi, sorride e dichiara che è preferibile non ripetere.

Questo è un capitano; Fabrizio Miccoli è il Capitano del Lecce.

734428_10201488149938167_797430116_nIeri ha fatto quello che un tifoso gli chiese nel giorno della presentazione: ha acciuffato i suoi compagni per colletto, spiegandogli cosa significhi rispettare chi fa sacrifici per oliare di denaro una giostra su cui loro, sicuramente, son coloro che si divertono più di tutti.

Una domanda ci sorge spontanea, senza voler creare polemiche, vorremmo solo riflettere insieme ai nostri lettori: se l’anno scorso il capitano del Lecce fosse stato uno come Miccoli, sarebbe finita in quel modo? E mentre chi legge pensa alla risposta, vogliamo ringraziare Francesco Moriero per quel giorno in cui a Montecopiolo decise di dare quella fascia al buon Fabrizio da San Donato, prendendosi tutte le responsabilità per il gesto che l’ex capitano, stizzito, fece. E già, Giacomazzi abbandonò il ritiro perché ci rimase male… Qualcuno disse che aveva ragione.

Oggi noi vorremmo che quel qualcuno, chiunque sia, si facesse un esame di coscienza e rispondesse alla nostra domanda di prima che, anche a rischio di essere ridondanti, riproponiamo: se l’anno scorso il Capitano del Lecce fosse stato uno come Miccoli, sarebbe finita in quel modo?

Questa è solo una piccola riflessione, senza alcuna polemica, così… pourparler!

Commenti

3 Commenti

  1. Solo chi non lo conosce si permette di giudicarlo…….chi invece come me lo conosce e ci ha passato tanti bei momenti,ed anche meno belli SA chi è veramente FARIZIO!!!!! Ed io lo so e mene vanto di essergli AMICO

  2. Son contento del fatto che Fabrizio Miccoli stia riconquistando la stima di quelli che (me in primis) erano delusi dalle sue ripetute sviolinate quando era a Palermo e che poi non si concretizzavano mai… Miccoli oggi sta ottenendo il favore dei tifosi leccesi non con le chiacchiere (alle quali nessuno avrebbe creduto più) ma con i fatti. Ben venga che molti di noi si ricredano! Avanti Lecce! Solo per la maglia!

  3. PALERMO NON SI DIMENTICHERA’ MAI DI TE… FABRIZIO SEMPRE UNO DI NOI… PER ME SEI E RIMARRAI IL CAPITANO… QUEL NUMERO 10 CHE NESSUNO POTRA’ MAI SOSTITUIRE FORZA PALERMO E LECCEEEEEE TUTTA LA VITA!!!

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