LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Ruggero Cannito, ex centrocampista dell’U.S. Lecce, si è segnalato per l’essere uno tra i più attivi promotori delle manifestazioni in programma il prossimo lunedì 2 dicembre per celebrare il trentennale della scomparsa di Michele Lorusso e Ciro Pezzella. Insieme ai due sfortunati calciatori giallorossi, scomparsi in un tragico incidente d’auto mentre raggiungevano gli altri compagni di squadra impegnati la domenica successiva a Varese, Cannito aveva stretto un fortissimo legame di amicizia.
Non a caso, la sciagurata notte in cui avvenne lo scontro frontale nei pressi di Mola di Bari, i tre erano stati insieme fino a poco tempo prima proprio nell’abitazione del centrocampista originario di Rutigliano, ma oramai divenuto anche lui un leccese d’adozione.
A Ruggero Cannito abbiamo chiesto di voler ricordare uno degli aneddoti più simpatici legati al ricordo di Lorusso e Pezzella e lui ha prontamente raccontato quella che è una storiella che si tramanda di padre in figlio, in una sorta di staffetta ideale nel passare il testimone del ricordo dei due campioni giallorossi: la vicenda del volo aereo di ritorno da una trasferta a Cagliari da cui si evince tutta la paura di volare che avevano i due, quel sacro terrore che li porterà a non prendere più un aereo e trovare la morte in un viaggio in auto…