LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Quando la Natura diventa matrigna e non madre. Quando la Natura si arrabbiata, si offende, apparendo implacabile. Il maltempo che per tutta la giornata di ieri ha flagellato anche il Salento ne è la riprova e, ad oltre 24 ore dal culmine degli eventi meteorologici che hanno interessato il territorio, non arrecando lutti solo per puro caso, sulle pagine dei social network si vedono immagini eloquenti di quale sia stata l’intensità delle piogge e delle mareggiate che hanno interessato anche il Leccese.
Video e fotografie amatoriali rimbalzano di profilo in profilo, di gruppo in gruppo su Youtube, Youreporter o Facebook e nei blog di tanti salentini che hanno visto con i propri occhi quanto possa diventare devastante la forza della Natura quando gli elementi si scatenano e quando sole, mare e vento si trasformano rapidamente in un incubo di pioggia, grandine e trombe d’aria che devastano tutto ciò che trovano sul proprio cammino.
Quelle che compaiono in questo articolo (dal profilo Facebook di David Montefrancesco) riguardano le zone di campagna tra Carmiano e Copertino. La pioggia caduta copiosamente per ore ed ore ha trasformato le coltivazioni ed i vigneti in vere e proprie distese d’acqua, tanto da poter essere scambiate per fiumi, laghi o, addirittura, il mare arrivato fin nell’entroterra.
Dopo le immagini in tempo reale che testimoniavano come la coda del ciclone mediterraneo “Cleopatra” stesse sferzando Lecce, Gallipoli, Nardò, Galatone, Surbo e tanti altri Comuni della provincia, oggi capita di imbattersi in foto che ritraggono paesaggi surreali, quasi da fotomontaggio, immagini talmente anomale che non si può non riflettere su quanto sia delicato ed instabile ormai l’equilibrio che regola la convivenza tra l’uomo e l’ambiente.
Immagini che possono apparire trucchi cinematografici si sono registrate anche nel Capo di Leuca, dove una violenta mareggiata ha flagellato la costa con onde alte fino a 7 metri, veri e propri muri d’acqua ripresi e caricati su Youreporter dall’utente municeddhra:
Oggi è già tempo di stilare rapporti e fare la conta approssimativa dei danni provocati dall’eccezionale evento atmosferico. Milioni di euro che dovranno essere recuperati per rimarginare, sia pure solo all’apparenza, le ferite lasciate dal passaggio di Cleopatra. Un panorama che stride enormemente con le immagini postate fino a pochi giorni fa in cui si potevano vedere bagnanti fuori stagione fare immersioni novembrine nelle acque cristalline dei nostri mari, prendere il sole a passeggio lungo le spiagge ed i litorali.
Nonostante le temperature siano, tutto sommato, ancora miti per la stagione, l’inverno si è preannunciato facendo la voce grossa. Pone seri interrogativi e non poche preoccupazioni il calore accumulato dall’atmosfera a causa delle temperature primaverili e pure oltre che si sono registrate nei giorni scorsi anche nel Salento e che hanno surriscaldato la superficie del mare. Calore che, accompagnato dai venti di scirocco che imperversano da settimane alle nostre latitudini, genera eventi meteorologici paragonabili a quelli che si registrano in tutt’altra parte del mondo. Eventi a cui la popolazione, le strutture e le infrastrutture non sono pronti, non sono adeguati ma che, soprattutto, non si possono contrastare.