stemma pratoPRATO (di Italo Aromolo) – Quando si dice: “E’ la squadra da battere”. Il Prato, prossimo avversario dei giallorossi, è l’unica formazione ancora imbattuta nell’anomalo campionato del girone B di Prima Divisione di questa stagione di Lega Pro 2013/’14.

Chissà cosa avrebbe pensato il re spagnolo Filippo II se avesse saputo che, 500 anni dopo, la sua “Invencible Armada” allestita per invadere l’Inghilterra sarebbe stata paragonata ad una piccola squadra di calcio, costruita con pochi spiccioli, composta quasi esclusivamente da giovanissimi e che può contare sul tifo di appena 122 abbonati. Presentiamo così, tra il serio ed il faceto, il prossimo avversario dei giallorossi, il Prato, unica formazione ancora imbattuta in campionato.

Vincenzo esposito
Vincenzo Esposito

Partita senza grandi ambizioni, la compagine toscana, allenata da Vincenzo Esposito, sta conducendo un campionato di vertice all’inseguimento delle primissime posizioni: con 18 punti in classifica, il Prato, che occupa il sesto posto a sole tre lunghezze di distanza dalla vetta, si sta rivelando una delle sorprese del torneo.

La storia: da 40 anni ad oggi è sempre Serie C. Squadra habitué della categoria (66 partecipazioni), i “lanieri” stanno disputando il campionato di Lega Pro per la 37esima volta di fila (15 in Serie C/1, 22 in Serie C/2); nella cittadina toscana si è anche intravisto il grande calcio, ma in pochi lo ricorderanno: risale infatti agli Anni ’30 l’epopea dell’unica apparizione in Serie A, mentre bisogna tornare indietro agli anni ’50 per qualche sparuta stagione di Serie B. Tornando ai giorni nostri, la storia recente dei toscani ha svoltato due anni fa, quando, al termine del campionato di Seconda Divisione 2010/2011, i biancazzurri sono stati promossi d’ufficio in Prima Divisione, dopo la sconfitta nella finale play-off contro la Carrarese.

Nel biennio seguente, il Prato ha mantenuto la categoria in extremis, salvandosi in entrambe le occasioni ai play-out, grazie alle vittorie su Piacenza (stagione 2011/’12) e Sorrento (stagione 2012/’13). Artefice della doppia salvezza è stato il tecnico Esposito, confermato alla guida della squadra anche per questa stagione. In società, da 33 anni comanda lo storico patron Andrea Toccafondi che, tuttavia, in procinto di vendere, ha manifestato la ferma volontà di disimpegnarsi a partire dal prossimo campionato.

La rosa: sulla carta il Prato è ultimo. Secondo le valutazioni del sito transfermarkt.it, la “rosa” del Prato è la meno attrezzata del girone, con un valore economico complessivo che si aggira attorno ai 2 milioni di euro. Il giudizio del campo rivela una realtà ben diversa: in tutti i reparti si sono messi in evidenza diversi elementi di grande prospettiva, che hanno saputo affrontare ad armi pari “nomi” di gran lunga più altisonanti. I meriti di ciò vanno in parte riconosciuti a mister Esposito, grande conoscitore di calcio (è un ex centrocampista di Lazio, Torino ed Atalanta) e dell’ambiente di Prato, dove tra la carriera di calciatore e quella di allenatore ha trascorso oltre 20 anni: l’ex tecnico della Primavera dell’Inter ha saputo creare l’amalgama giusta tra i lanieri, facilitato in ciò dal fatto che la spina dorsale della squadra (8/11esimi della formazione titolare) è stata mantenuta dalla scorsa stagione.

Difende la porta biancazzurra l’enfant prodige Matteo Brunelli, classe 1995: dopo aver soffiato il posto da titolare al più esperto Stefano Layeni, il portierino scuola Milan ha dimostrato grande affidabilità, mantenendo la porta inviolata per le prime 5 giornate (record tra i professionisti) e guadagnandosi la convocazione in Nazionale Under 20.

tifosi pratoLa difesa, priva dello squalificato Alessandro Malomo, è il reparto di maggiore esperienza, potendo contare sui 33 anni del difensore centrale Giuliano Lamma e sui 29 del terzino sinistro De Agostini: il primo è il veterano del gruppo (ben 276 presenze in 13 anni di permanenza tra le biancazzurre) mentre il secondo, al Prato dal 2007, spicca per una vocazione offensiva davvero insolita per un terzino (già 3 gol in questo campionato). Il ruolo di laterale destro è ricoperto dal giovane Andrea Bagnai, 21enne, ancora alla ricerca del primo gol tra i professionisti, mentre al centro, ad affiancare Lamma, ci sarà il marcantonio Tommaso Ghinassi, che ha intravisto la Serie A quando militava nelle giovanili del Genoa (1 sola presenza per lui).

Le chiavi della mediana sono nelle mani del regista Matteo Serrotti, al primo campionato di Lega Pro dopo 3 anni di Eccellenza e 6 di Serie D: dopo un inizio altalenante, si è conquistato il posto da titolare e ha confermato le sue buone qualità con un pregevole gol realizzato nell’ultima partita contro il Frosinone. Ai suoi lati agiscono come interni di centrocampo Matteo Cavagna, alla terza stagione in Toscana dopo un quinquennio in forse al Ravenna e l’uruguaiano Marcel Romàn, reduce da tre campionati argentini di Apertura: l’uno, piemontese, è conterraneo di Franco Lerda, l’altro, nato a Montevideo, è concittadino di Guillermo Giacomazzi. Il ventaglio delle prime scelte si chiude con il 20enne Giulio Grifoni, centrocampista di fascia che negli ultimi anni, tra Serie D e Serie C/2, ha un po’ deluso le attese che, nella Primavera della Fiorentina, lo avevano dipinto come un vero campioncino. Infine, da appuntare per il prossimi anni il nome del 17enne Yusuf Cela, prima riserva nello scacchiere di centrocampo.

Eric Lanini
Eric Lanini

Sulla trequarti brilla l’estro brasileiro di Diego Reis Silva: all’ottavo anno in maglia biancazzurra, il fantasista di Itagimirin garantisce dai 4 ai 6 gol a stagione; quest’anno è ancora fermo a quota 1, nonostante abbia contribuito ai successi della squadra con diversi assist.

In avanti, sta attraversando uno stato di grazia il 19enne Eric Lanini: in prestito dalla Juventus, il cecchino torinese ha realizzato ben 5 reti nelle ultime 4 giornate, siglando peraltro una doppietta nell’amichevole pre-Lecce vinta 10-1 contro il Casini. Nelle gerarchie di mister Esposito, Lanini ha scavalcato gli altri due elementi dell’attacco pratese: il 19enne Nicola Benedetti ed il “giramondo” Christian Tiboni, con un passato tra gli altri nell’Udinese, nel Foggia e nel CSKA Sofia, squadra bulgara con cui il gigante di Desenzano (alto 190 cm) ha giocato e segnato anche in Europa League.

Il cammino fin qui: grande con le piccole, piccolo con le grandi. Il Prato ha dimostrato grande concretezza nell’affrontare avversari alla portata (le 4 vittorie sono arrivate contro le ultime della classe cioè Nocerina, Barletta, Viareggio e Paganese), mentre è entrato spesso in difficoltà contro formazioni più quotate (i 6 pareggi sono arrivati contro L’Aquila, Catanzaro, Gubbio, Perugia, Pontedera e, ultimo in ordine di tempo, Frosinone). Alla base dell’imbattibilità della creatura di Esposito c’è la solidità di un reparto difensivo che è secondo solo a quello del Catanzaro: le 8 reti al passivo sono state incassate tutte nelle ultime 5 giornate, in cui il bunker biancazzurro ha evidenziato qualche crepa di troppo rispetto alle prime uscite a porta inviolata. Anche in attacco i numeri del Prato sono da big: 16 gol realizzati, 13 dei quali nell’ultimo mese, in cui i lanieri hanno mantenuto la strepitosa media di quasi 3 gol a partita.

modulo pratoLa tattica: incognita modulo. Nel corso del campionato, Esposito ha spesso variato le vesti tattiche dei suoi uomini, schierati talvolta con un 4-3-1-2, talvolta con un 3-5-2. In considerazione del tipo di partita che ha preparato in settimana, è probabile che il tecnico torinese si affidi ad uno schieramento più coperto, cioè ad un 3-5-2 con una sola punta di ruolo, Lanini, alle spalle del quale agirebbe un trequartista, Reis, con importanti compiti di copertura nelle fasi di impostazione della manovra giallorossa. In difesa, out Molomo, ci sarà Lamma, mentre De Agostini sarà avanzato sulla linea dei centrocampisti. Questi i probabili 11 con un eventuale 3-5-1-1: Brunelli; Bagnai, Lamma, Ghinassi; Grifoni, Cavagna, Serrotti, Romàn, De Agostini; Reis; Lanini.

Il Prato è squadra tatticamente “intelligente”, che sa difendersi, senza mai sbilanciarsi, per poi colpire in contropiede: mentre a Lecce si fanno proclami di vittoria, i lanieri scenderanno in campo piuttosto abbottonati, tra la necessità di strappare un punto per proseguire la striscia d’imbattibilità e, d’altra parte, la speranza di fare bottino pieno per continuare a volare sulle ali dell’entusiasmo.

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