LECCE – (di Carmen Tommasi) – Il Lecce c’è. La squadra è diventata gruppo. La condizione fisica cresce di partita in partita. Il 4-2-3-1, ridisegnato da Franco Lerda, sembra essere il modulo più adatto per gli interpreti a disposizione del tecnico di Fossano. Gli elementi che a inizio stagione, vedi Papini, Parfait e Ferreira Pinto, non erano al top stanno ritrovando la condizione migliore. La classifica ora dice che i giallorossi sono a dodici punti e con l’obiettivo di risalire a piccoli passi, e senza grandi proclami, verso le zone luminose della vetta. Proprio a piccoli passi, perché come ci tiente a ricordare l’ex Toro alla vigilia di ogni partita “la gara più difficile è l’ultima che andiamo ad affrontare, qui non ci sono avversari facili”.

LA PARTITA – Fatto sta che a Pontedera, contro una delle prime della classe, il Lecce ha continuato a prolungare la striscia di risultati utili in campionato, che dura ormai da sei giornate. E se non fosse stato per la poca concretezza e cinismo in zona gol (e se quel palo colpito da Doumbia avesse avuto più fortuna), i salentini sarebbero probabilmente riusciti a portare a casa la terza vittoria di fila, dopo quelle di Ascoli e con il Viareggio in casa. Qualche ingenuità difensiva c’è stata, ma in extremis l’esperienza di Martinez e la concretezza di Diniz hanno permesso che la porta di Perucchini rimanesse inviolata. I toscani di Paolo Indiani si sono limitati, per gran parte della gara, a difendersi con otto effettivi per poi ripartire in contropiede, e senza troppa fortuna, con la coppia d’attacco Grassi-Arrighini. A fine match, il tecnico granata ha dichiarato: “Il Lecce è l’unica squadra dall’inizio del campionato che è riuscita a metterci sotto. Sulla carta è almeno di due categorie superiori a noi”. Belle soddisfazioni queste per una formazione che aveva collezionato ben cinque sconfitte di fila.

L’ARBITRAGGIO – A fine gara nella sala stampa del “Mannucci”, Franco Lerda ha parlato dell’atteggiamento avuto nei confronti del “suo” Lecce dalla terna arbitrale, in particolare da uno dei guardalinee: “Non mi piace parlare degli arbitri, ma oggi a Pontedera ho assistito a cose poco piacevoli. L’arbitro ed i suoi assistenti hanno avuto un atteggiamento indisponente -incalza il tecnico giallorosso- verso di noi per tutta la partita. Il tutto è partito dai tre gialli iniziali di cui due erano totalmente inesistenti. Nella ripresa, invece, il guardalinee che agiva vicino alla nostra panchina (Gentilini, ndr), ci ha addirittura minacciati di ‘farcela pagare’ e solo perché, al momento del cambio di Amodio, non eravamo ancora pronti per la sostituzione quando lui si è avvicinato. Nemmeno a farla apposta, dopo qualche minuto Melara è stato fermato per un fuorigioco inesistente quando era diretto verso la porta”, conclude l’allenatore piemontese che, comunque, ha sottolineato che se la partita  non è stata vinta dai suoi “ragazzi” non è a causa dell’arbitraggio.

IL CAPITANO – In Toscana dal diciottesimo minuto della ripresa è ritornato in campo capitan Fabrizio Miccoli, non ancora nella forma fisica migliore ma che ha subito dimostrato che una squadra come il Lecce ha bisogno dei suoi colpi vincenti e della sua classe. Quella che può e deve fare la differenza in Lega Pro. Intanto, Lerda si gode il ritrovato Gianmarco Zigoni che è a quota quattro gol, ma con la voglia di non fermarsi più. Con la capolista “Zigo”, il figlio d’arte,  è andato vicino al gol e adesso si aspetta la gara serale di sabato con il Prato per continuare a macinare punti preziosi e  per fare sorridere il pubblico del “Via del Mare”.  Sognando nuovi orizzonti.

 

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