LECCE (di Pierpaolo Sergio) – È deceduta Dalila Coluccia, la ragazza di 22 anni di Cerfignano, che si trovava ricoverata in stato di coma farmacologico nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dopo aver assunto un mix di alcol e droga durante un rave party svoltosi, senza alcuna autorizzazione, lo scorso weekend in una masseria abbandonata tra Lecce e Torre Chianca, in località Pozzo Antico. Secondo quanto riportato da un dispaccio Ansa, la notizia è confermata dal responsabile della comunicazione della Asl di Lecce.
I genitori della giovane avevano espresso già nelle scorse ore, pur nell’angoscia di non sapere ancora la sorte della figlia, la volontà di donare gli organi di Dalila in caso di dichiarazione di morte cerebrale della ragazza, ma tale scelta così generosa potrebbe non essere attuabile vista la presenza nell’organismo delle sostanze stupefacenti assunte (anfetamine).
La ragazza era stata ritrovata in gravi condizioni all’alba di domenica scorsa dai sanitari del 118, dopo che era giunta una telefonata anonima, quando il rave party si era già concluso ed i più erano già andati via abbandonando Dalila incosciente sul posto, in preda a convulsioni e priva di sensi. Le condizioni della 22enne erano subito apparse gravi, tanto da richiederne il ricovero in Rianimazione nel nosocomio leccese.
Alla rabbia ed alla disperazione degli amici e dei parenti della sfortunata vittima di questa assurda “moda” che attecchisce in alcuni ambienti border line giovanili si aggiunge quella di chi non giustifica una pressoché totale mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine intervenute solo a dramma compiuto e grazie alla segnalazione anonima.
Ci si chiede allora come mai sia possibile che nessuno abbia sentito la musica ad altissimo volume che si “spara” durante i rave. Coma mai nessuno ha notato lo sciamare dei numerosi partecipanti lungo una strada provinciale dove, nonostante i lavori in corso da tempo ormai immemore, in tanti transitano a tutte le ore del giorno.
Domande a cui tenteranno di dare una risposta le indagine condotte dalla Procura di Lecce ed affidate alla Squadra Mobile della Polizia cui spetta il compito di dare la caccia allo spacciatore che ha fornito la droga a Dalila e, presumibilmente, anche ad altri partecipanti al rave.