Lecce – (di Massimiliano Cassone) – La domenica arriva sempre puntuale a fare chiarezza o gettare ombre ulteriori su chi vive di calcio. È stata una settimana nervosa per il Perugia, di novità per il Lecce.

Il Grifo vuole riscattare la sconfitta di Grosseto e continuare a fare punti in classifica; la compagine giallorossa, invece, arriva al “Renato Curi” speranzosa di trovare il bandolo della matassa di una crisi che non conosce eguali.

Camplone in settimana ha dichiarato di essere contento di trovare subito una squadra importante dopo lo stop in terra grossetana perché rappresenta lo stimolo giusto per dimostrare di poter essere protagonisti del campionato.

È la prima di Lerda, è la quinta di campionato, il Lecce ha zero punti, il Perugia ne ha quattro, l’ansia nello stadio si potrebbe tagliare con un coltello, è il bello del calcio: tutte le attese sono vissute con l’inquietudine d’una finale di Coppa del mondo.

Piove da questa mattina e il terreno di gioco potrebbe riservare qualche insidia.

Prima che il signor Cifelli fischi il calcio d’inizio, in campo insieme alle due squadra e appunto alla terna arbitrale, sfilano 22 ragazzini indossando delle maglie griffate Avis; in questa giornata Avis e Perugia Calcio rinsaldano il loro rapporto portando avanti la campagna di sensibilizzazione alla donazione del sangue con il seguente slogan: “Ci piace giocare oltre il tempo regolamentare”.

Il Perugia si schiera con un 4-3-3; in porta Koprivec ex Gallipoli; i quattro di difesa sono Comotto a sinistra, centrali Sini e Scognamiglio, Daffara a destra; a centrocampo Filipe, Vitofrancesco e  Nicco; in avanti Insigne, Fabinho e l’ariete Eusepi.

Lerda rivoluziona il Lecce e presenta la novità 3-5-2 con Sales nei tre di difesa insieme a Martinez e a Diniz rientrante dall’infortunio, in porta ritorna Perucchini; Salvi e Amodio a rompere e dettare i tempi del centrocampo coadiuvati da Lopez, Ferreira Pinto e Melara; in avanti Bellazzini un metro dietro a Beretta.

In Tribuna ci sono il Presidente Savino Tesoro, il vice Letterio Munafò e mister Serse Cosmi a guardare due delle squadre a cui è più affezionato.

La partita inizia nel peggior  modo possibile per i salentini, al 2’ Nicco gonfia la rete di Perucchini raccogliendo un bel passaggio di Eusepi; il Lecce ricomincia da dove aveva finito e cioè da un’amnesia difensiva.

La squadra di Lerda reagisce bene e inizia a fraseggiare bene a centrocampo dando segnali positivi.

Intanto sul “Curi” continua a piovere a dirotto. Il Perugia però, nonostante l’impegno dell’avversario, sulle ripartenze punge sempre; Fabinho e Insigne dimostrano di avere i numeri di ben altra categoria ed Eusepi è una boa granitica che ai giallorossi manca come l’acqua in un deserto.

Al 25’ rovesciata di Fabinho ma è una carezza per Perucchini. Un minuto dopo Bellazzini mette Beretta davanti al portiere ma viene segnalato un fuorigioco dubbio. Al 35’ l’arbitro concede un rigore che a primo acchito sembrava molto generoso (le immagini fanno chiarezza dando ragione a Cifelli) e punisce Melara per il fallo su Fabinho; Eusepi dal dischetto spiazza Perucchini e raddoppia per i grifoni. Al 43’ lo stesso Eusepi, di testa, manda alto sopra la traversa sbagliando un gol già fatto; la difesa del Lecce soffre più del dovuto.

Al 44’ Lecce pericoloso e mentre Koprivec lascia sguarnita la porta Lopez viene atterrato platealmente in area ma per Cifelli non c’è nulla di strano.

Termina così la prima frazione di gioco e nonostante l’impegno, la difesa dei salentini è imbarazzante. Perugia ordinato e con le idee chiare merita il vantaggio.

Il secondo tempo incomincia con il terreno di gioco pervaso da un vero e proprio nubifragio. Non ci sono novità tra le due formazioni. Arduo il compito che attende i giallorossi in dieci uomini contro undici.

Al 50’ per fallo su Beretta, viene ammonito Nicco, il Lecce guadagna una punizione e dai 18 metri Bellazzini manda di pochissimo a lato del portiere sloveno immobile tra i pali mentre la palla accarezzava la rete esterna. Tre minuti dopo Lopez viene ammonito per aver toccato con un braccio. Un minuto dopo, giallo a Diniz per proteste dopo un fallo subito da Insigne, cartellino alquanto curioso. Il campo di gioco diventa sempre più pesante e a pochi chilometri di distanza da Perugia, a Gubbio, la partita viene sospesa per il maltempo.

Al 60’ esce Nicco infortunato, al suo posto entra Moscati che va a fare l’interno destro. Il Lecce risponde con Zigoni al posto di Beretta. Il Perugia indubbiamente meglio del Lecce e al 61’ Sales ferma in modo falloso Scognamiglio e viene ammonito: punizione dai 25 metri per i ragazzi di Camplone.

Al 63’ fuori Insigne e dentro Mazzeo. Un minuto dopo, grande conclusione di Vitofrancesco a giro ma Perucchini compie un bell’intervento deviando in calcio d’angolo. Al 65’ l’ex Lecce Sini ferma fallosamente Bellazzini ed anche per lui c’è il cartellino giallo. La manovra dei salentini è confusa ed è il Perugia a cercare con insistenza il gol che chiuderebbe l’incontro. Al 67’ esce Salvi ed entra Sacilotto, l’ex Latina mandato in campo da Lerda per cercare di dare ordine in un centrocampo che è sopraffatto dagli umbri.

Al 73’ ammoniti Scognamiglio ed Amodio, il leccese per fallo su Fabinho e il perugino per proteste. Passano 50 secondi ed anche Bellazzini finisce sul taccuino dell’arbitro per fallo ancora su Fabinho.

All’ 81’ Doumbia al posto di Ferreira Pinto, questa è l’ultima carta che Lerda si gioca quando anche le ultime speranze svaniscono.

All’89’nel Perugia entra Mungo ed esce Vitofrancesco mentre la partita “scivola” verso la fine sul pantano del Curi, gettando sui Leccesi lo sconforto e la dura realtà d’essere stati brutti e inconcludenti.

Nemmeno un tiro in porta e se intorno al 15′ del primo tempo i giallorossi sembravano in ripresa, alla fine della gara cala lo sgomento e resta uno zero in classifica dopo 5 giornate di cui è difficile avere memoria. Sei sono i minuti di recupero che allungano l’ennesima agonia.

Nessuno si aspettava la bacchetta magica da parte di Lerda, nessuno pensava di vedere un Lecce bello da morire, ma non c’è stata nemmeno quella scossa che tutti pensavano potesse esserci con il cambio dell’allenatore.

Non ci sono medicine o ricette se non il lavoro per Lerda e questa squadra, costruita a singhiozzo e monca di un difensore centrale d’esperienza e di una punta di peso.

Tabellino

Perugia: Koprivec, Daffara, Sini, Filipe, Comotto, Scognamiglio, Insigne (63’ Mazzeo), Nicco (60’ Moscati), Eusepi, Vitofrancesco (89’ Mungo), Fabinho. A disp: Stillo, Conti, Massoni, BijimIne. Allenatore: Camplone

Lecce: Perucchini, Sales, Lopez, Amodio, Diniz, Martinez, Ferreira Pinto (81’ Doumbia), Salvi (67’Sacilotto), Berretta (60’ Zigoni), Bellazzini, Melara. A disp: Bleve, Vinetot, Nunzella, Monaco. Allenatore: Lerda

Marcatori: 2’ Nicco, 36’ Eusepi (rig.)

Espulso: 35’ Melara

Arbitro: Giuseppe Cifelli di Campobasso

Assistenti: Marco Leali di Brescia e Gianluca Maspero di Como.

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