Lecce – (di Massimiliano Cassone) – Il Salento è una terra meravigliosa, adornata dagli alberi d’ulivo, accarezzata dal vento, baciata dal sole e coccolata dal mare; un Paradiso dove la qualità della vita è altissima e, se non fosse per il lavoro che latita da sempre, potrebbe essere annoverato tra le zone più “vivibili” del mondo a patto che la qualità dei servizi venisse messa al pari di altre zone d’Italia meno “carine”.
Eppure, ultimamente, succede che gli allenatori di calcio dicano “NO” all’U.S. Lecce preferendo rimanere alla finestra piuttosto che tornare a lavorare. Fa specie tutto ciò se, passeggiando lungo il viale dei ricordi, si incontrano tutti i grandi nomi che nel Salento sono stati protagonisti su quella panchina che ora scotta più del sole. Bersellini, Fascetti, Mazzone, Bigon, Sonetti, Marchesi, Ventura, Prandelli, Cavasin, Rossi, Zeman, Papadopulo, Beretta, De Canio, Di Francesco e Cosmi sono nomi importanti che hanno occupato quel posto che ora sembra così scomodo… Eppure possiamo garantirvi che non ci sono chiodi sparsi sulla seduta.
Gautieri, Dionigi e lo stesso Cosmi hanno rifiutato in più battute l’offerta che l’attuale società di Piazza Mazzini ha fatto loro. Tutto ciò non è normale perché la piazza di Lecce non merita rifiuti, non merita “NI” al posto dei NO, e i NO al posto dei SI. Non si possono smentire questi no, perché a turno i signori su citati hanno rilasciato interviste e dichiarazioni alle testate di mezza Italia in cui nulla si è nascosto.
Perché succede tutto ciò? Non vogliamo fare gli indagatori dell’incubo, perché di Dylan Dog c’è quello di “Bonelliana” fattura e basta ed avanza in tutta la sua meraviglia, anche se tutto questo sta assumendo i contorni fumettistici.
Ora c’è mister Franco Lerda, è succeduto a Moriero, ma questo lo sappiamo tutti, come ricordiamo che fu sostituito a sua volta da Toma che fu deposto in favore di Gustinetti. Si rischia confusione a ricordare questo recente passato, una “confusione” che forse regna sovrana nella stanza dei bottoni di Piazza Mazzini.
Speriamo che il mister di Fossano riesca a dare l’impronta che sogna e che vuole a questa squadra… forse solo fuggendo da questa assurda categoria a Lecce si ritornerebbe alla normalità. Speriamo che Lerda rimanga a lungo sulla panchina del Lecce magari conquistando la promozione in serie B. E Speriamo anche che i Tesoro riescano a portare a termine in modo ottimale il loro progetto e accompagnino questa squadra sui palcoscenici che merita.
Ora però basta sperare, Lecce ha bisogno di risultati e di una risposta, anche silenziosa, e che cancelli ogni dubbio; se tutto va bene non vogliamo sapere perché in questi anni quella panchina scotti più del sole, se va male qualcuno dovrà risponderci… Siamo un popolo “curiosone” noi salentini.