LECCE – Messi da parte i bollori per la scoppiettante sconfitta di lunedì sera a Pescara (4-2), per il Lecce è già vigilia di campionato. Domani la banda Liverani sarà di scena al “San Vito-Marulla” di Cosenza, in casa di una squadra che cercherà punti per uscire dalla zona bassa della classifica.
I rossoblù, 16° in campionato, non vincono da 3 giornate, ma il 2-0 rifilato al Foggia, ad oggi, resta ancora l’unica vittoria. Gli 8 punti all’attivo sono frutto più dei 5 pareggi che edulcorano parzialmente un ruolino di marcia che conta anche 5 sconfitte. La linea di galleggiamento è lì, probabilmente a Cosenza si è in linea con le aspettative e gli obiettivi, tutti orientati alla salvezza.
Cosenza-Lecce è da due anni a questa parte il festival degli ex. La rivalità era già accesa sugli spalti, nata in un Lecce-Cosenza 1-0 (gol di Maini) del 14 giugno 1992. Allora, i salentini spensero le ambizioni di Serie A, vicinissima, della squadra silana.
Ad aggiungere pepe alla contesa è l’esercito di ex che calcheranno domani il terreno di gioco e le panchine dello stadio cosentino. Molto è nato due stagioni fa, quando il Lecce scelse Mauro Meluso, cosentino ed ex Cosenza, come d.s.: il dirigente accettò, “portandosi” anche Arrigoni, Vutov (ora al Botev Plodviv) e Ciancio (Catania) e di certo in Calabria non rimasero contenti.
Panca e scrivania– Meluso non è l’unico ex degli assetti dirigenziali. Il Cosenza ha centrato la promozione in B lo scorso anno anche grazie al lavoro di Stefano Trinchera, leccese di Copertino e disegnatore della squadra che nei lunghissimi play-off di Lega Pro ha battuto il Siena nella finale. Non finisce qui.
Al timone del Cosenza c’è Piero Braglia, scelto proprio da Trinchera nel 2015 per subentrare ad Asta, riuscì da subentrante a fare ciò che fallì a Lecce. Anche in Calabria, l’esperienza del trainer toscano iniziò a campionato avviato dopo la gestione di Gaetano Fontana. Rispetto ai passati leccesi, Braglia sembra meno radicale sul 3-4-3, anche a causa di defezioni che, anche domani, lo costringeranno a ridisegnare i suoi.
La difesa– Proprio in difesa ci saranno le modifiche più sostanziali. Idda, squalificato, e gli infortunati Tiritiello e Capela, assenti anche a Palermo, costringeranno a scelte obbligate l’allenatore. Matteo Legittimo, ex di fatto in ballottaggio col recuperato D’Orazio, e Manuel Pascali, leccese che non ha mai nascosto l’ammirazione per i suoi colori, completeranno la linea difensiva a 4 con Dermaku e Corsi.
Il centrocampo– Bruccini, tra i migliori dello scorso girone C di Lega Pro, proverà a sorreggere il centrocampo con Palmiero e uno tra Varone e Verna se si vorrà dare muscoli al reparto; spazio a Garritano in caso di scelta per la tecnica. Mungo, uscito claudicante dalla sfida col Palermo, dovrebbe essere risparmiato almeno dall’inizio.
L’attacco– Il trequartista dovrebbe essere Garritano; in caso di spostamento dell’ex Cesena nel terzetto di mediana, Braglia sceglierà di schierare Baez.
L’attacco è però il reparto di due altri ex Lecce, che però almeno nelle previsioni partirebbero in panchina dietro la coppia titolare Tutino-Maniero. Allan Pierre Baclet (in B col Lecce nel 2010), eroe dei play-off passati con tre reti decisive, è però spinto dalla rete segnata a Palermo, e chissà se Braglia non cambiasse idea nella vigilia.
A secco in B, dopo la rete in Coppa Italia, è il fresco ex Matteo Di Piazza: gioie, dolori e polemiche nella scorsa annata a Lecce, conclusa con la delusione per la mancata conferma. Altro pizzico di Salento nell’attacco del Cosenza: c’è Leonardo Perez da Mesagne, obiettivo della dirigenza del Lecce nelle stagioni di Serie C.