LECCE – Tra i tanti calciatori di un passato ancora recente che portano il ricordo di Lecce e dei suoi tifosi nel cuore c’è pure Ricardo Paciocco. L’attaccante, nato a Caracas il 25 marzo 1961, ha indossato quasi ininterrottamente la casacca giallorossa tra il 1983 ed il 1989 (130 presenze e 17 gol), facendo coppia in avanti con Loriano Cipriani e contribuendo fattivamente a portare il Lecce per la prima volta in Serie A, nella squadra allenata da Eugenio Fascetti e giocando anche in quella poi allenata da Carletto Mazzone. Uno degli “eroi” dell’impresa rappresentata dalla storica promozione in massima serie che lo inserito di diritto nella hall of fame del club salentino e che è tornato in Salento in occasione del Memorial “Franco Jurlano”.
Intervistato da zonacalcio.net, Paciocco ha parlato delle squadre in cui ha militato, esprimendosi così sull’indimenticabile esperienza avuta in maglia giallorossa: “Se a Teramo sono nato calcisticamente, a Lecce ho avuto la mia consacrazione. Sono arrivato in Puglia dopo l’esperienza con il Milan. Dal 1983 al 1987 ho vissuto stagioni entusiasmanti, conquistando anche una indimenticabile promozione. Ho ricordi bellissimi, dal caloroso tifo ai miei compagni di avventura. Un onore scendere in campo con atleti del calibro di Ezio Rossi, Di Chiara, Nobile, Causio e Pasculli. A Lecce ho conosciuto Giorgio Enzo, una bandiera per il calcio salentino. Ne citerei altri, ma sarebbe una lista infinita. Lecce è nota per essere una piazza calda e innamorata di calcio. Vedere questa squadra in C è decisamente troppo per l’ambiente, una realtà che ha conosciuto nomi di spicco dello sport nazionale e non solo. C’è un bel progetto tecnico, ora c’è stato anche il cambio in panchina e i risultati arrivano. C’è già un netto vantaggio in classifica e credo che possa essere l’anno giusto per fare il salto di categoria. Auguro il meglio alla società e alla città”.
In questo filmato l’ultimo gol segnato in giallorosso dall’attaccante italo-venezuelano nel famoso Lecce-Torino 3-1 della stagione 1988/’89: