LECCE (di Italo Aromolo) – È solo calcio d’estate, si dice. Ma alla curiosità nello scrutare un nuovo giocatore ed al gusto tecnico di farsi un’idea sulle sue qualità è difficile sottrarsi per qualunque tifoso o addetto ai lavori, anche solo per il piacere degli occhi nel riconoscerlo con la maglia giallorossa cucita addosso. Nel Lecce 2017/’18 i protagonisti di queste sensazioni, che si ripetono ogni anno con immutata novità, sono stati i tre nuovi acquisti scesi in campo da titolari Matteo Di Piazza, Luca Di Matteo e Antonio Marino (per Linas Megelaitis solo pochi minuti), che da umili solisti stanno provando ad inserirsi nella sinfonia di un orchestra, quella giallorossa, che suona lo stesso spartito da un anno. Il primo approccio c’è stato domenica sera, nel battesimo ufficiale in TIM Cup vinto 3-0 contro la Ciliverghe Mazzano: nonostante fattori come la scarsa attendibilità dell’avversario, il gran caldo e le gambe pesanti, abbiamo provato a tracciare un primo abbozzo della loro personalità attraverso i numeri del match.
SPEEDY A METÀ – La partita dei giudizi parziali è soprattutto quella di Matteo Di Piazza, che ha giocato solo 53 minuti prima di essere sostituito. La sua proverbiale velocità si è intravista in due-tre occasioni senza palla al piede, caratterizzate da scatti fulminei alla ricerca della profondità non sempre adeguatamente serviti dai compagni (1 off-side per lui). Nel ruolo di laterale esterno offensivo il bomber di Partinico è apparso sacrificato, lavorando molto per la squadra con continui appoggi e rientri (4 sponde e 2 palle recuperate) ma visualizzando poco la porta come testimonia il dato di zero conclusioni a rete tentate. Sarà il tempo il miglior alleato dell’ex Foggia per limare le zigrinature e sladinare i meccanismi di affiatamento con i colleghi di reparto: la materia prima c’è tutta e la si è vista nei 2 dribbling secchi effettuati ai danni dei difensori avversari.
CORSA E CROSS – La scansione della partita di Luca Di Matteo ha mostrato un terzino con buona gamba e corsa, già in discreta forma fisica. L’ex Palermo ha governato la fascia sinistra effettuato ben 7 sovrapposizioni ai movimenti di Di Piazza: l’andirivieni sulla corsia, prepotente per tutto il primo tempo e decisamente più sommesso nel secondo, ha prodotto la bellezza di 3 cross e 1 conclusione a rete (respinta). Lo spirito di intraprendenza è radiografato anche dai 2 dribbling in velocità mentre in fase difensiva la sua partita è stata condotta senza particolari sbavature con 1 sola palla persa.
TESTA DURA – Anche per Antonio Marino l’esordio in maglia giallorossa può considerarsi più che positivo: l’ex Modena ha coordinato la fase difensiva con esperienza e acribia, facendosi valere con vari interventi tra cui 4 colpi di testa a spazzare e 1 tiro intercettato. Ma, se contro avversari del genere il dato di ordinaria amministrazione è sottovalutabile, indicazioni di altro tipo hanno predetto il Marino che verrà: un giocatore che ama giocare palla a terra (zero i lanci lunghi in tutti i 94 minuti) e con una spiccata propensione alla sferzata aerea su calcio piazzato, quello che è mancato nella scorsa stagione e che invece puntualmente è arrivato domenica propiziando il tap-in di Caturano per il gol dell’1-0. Le doti aeree del difensore, insieme alla velocità di Di Piazza ed alla corsa Di Matteo, saranno le nuove frecce nell’arco di questo Lecce sempre più pronto ad un nuovo, si spera entusiasmante, campionato.