LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Peggio di così era difficile esordire per il Lecce. Le pagelle dei giallorossi, impallinati dalla matricola Fidelis Andria nel giorno del debutto casalingo in campionato, risentono ovviamente della prestazione da incubo offerta per larghi tratti da capitan Papini e compagni. La squadra salentina è apparsa inerme davanti alle folate degli ospiti ed incapace di imbastire una reazione degna da formazione di rango. L’Andria espugna meritatamente il “Via del Mare” e lascia a mister Antonino Asta, ai dirigenti giallorossi ed ai tifosi del Lecce non pochi problemi e domande sul futuro di una compagine data per vincente con troppa superficialità, come se gli ultimi tre campionati di Lega Pro non abbiano insegnato nulla.
1. BENASSI: Non è del tutto sereno e lo si è visto anche ieri sera dopo il rigore-beffa segnato da Strambelli. La sua reazione la dice lunga sul nervosismo latente che deve essere ancora e comprensibilmente smaltito. Le scorie della vicenda Palazzi, insomma, non lo lasciaNO del tutto tranquillo e per un portiere la calma è una delle prime virtù da coltivare. Incerto in più di un’occasione, non riesce a sventare come saprebbe le incursioni avversarie e incassa tre sberle che fanno male. VOTO: 5
2. LO BUE: Primo tempo da dimenticare per l’ex difensore trapanese. Nella ripresa prende meglio le misure ma non basta per poter considerare positivo l’esordio ufficiale in maglia giallorossa.VOTO: 5 ——— (dall’80’) VECSEI: Avrebbe dovuto avere la bacchetta magica per risucire a ribaltare le sorti di una gara nata male e finita peggio. Non incide minimante sull’andamento della partita. Da rivedere in altre situazioni. VOTO: 5.5
3. LIVIERO: Serata-no per l’Under 21. Dalla sua fascia prendono vita svariate occasioni d’attacco andriesi, mentre in avanti spinge con sufficiente impegno ma scarsi risultati. VOTO: 5
4. GIGLI: Sbandate clamorose nella prima frazione di gioco, un gol sfiorato ed un rigore in pieno recupero provocato. Andamento da montagne russe per l’ex Fiorentina che dimostra di necessitare di tempo per trovare affiatamento con i nuovi compagni di reparto. VOTO: 5
5. PAPINI: Da capitano di questo gruppo cerca di dare spesso la sveglia ai compagni ma con risultati prossimi allo zero. Rincorre mezzo centrocampo biancazzurro e commette un paio di interventi da censura figli della frustrazione e della mancanza di valide spalle che lo aiutino ad arginare la valanga ospite che troppo spesso ha la meglio sulla fagile linea centrale del Lecce. Ha sulla fronte la palla del possibile 2-2 ma la sfera termina incredibilmente a lato della porta di Poluzzi. VOTO: 5
6. CAMISA: Ritorno a casa non da figliol prodigo per l’ex Primavera di Robertino Rizzo. Pur essendo lui l’uomo con maggior esperienza della difesa leccese non trova intesa, misure e tempi con i nuovi colleghi di reparto e va più volte in affanno anche in fase di disimpegno ed impostazione del gioco da dietro. VOTO: 5
7. SUCIU: Letteralmente travolto dallo schieramento a 5 voluto da mister D’Angelo che lo imbriglia e ne impedisce ragionamento e dinamismo. Avulso dal gioco, viene sostituito ad avvio di ripresa. VOTO. 5 ——— (dal 46′) CARROZZA: L’ex “ribelle” si toglie la soddisfazione di entrare in campo ed il suo apporto mette il Lecce in condizioni di pungere un po’ di più nella fase centrale del secondo tempo. Allarga bene il gioco sulla fascia di sua competenza e dimostra di poter essere utile alla causa. VOTO: 6
8. PESSINA: Buon avvio di gara in cui dimostra di avere piede e cervello da mettere al servizio della squadra. Pian, piano però si perde nella fitta tela di maglie andriesi ed Asta lo richiama in panchina. VOTO: 5.5 ——— (dal 66′) LEPORE: Solo 45′ per “lu core te Lecce” che esce in lacrime al termine del match. Sognava ben altro esordio davanti ad uno stadio così gremito ma non trova il modo di evitare la disfatta generale. VOTO: 5.5
9. MOSCARDELLI: Ricomincia la stagione con la prima rete personale ma che non porta punti e gioia. Lotta come un leone tra almeno tre avversari ogni volta che ha la palla tra i piedi e deve “combattere” anche contro l’arbitro che non sanziona praticamente mai i falli a suo carico. Un déja vù purtroppo. VOTO: 6
10. SURRACO: Il fantasista uruguaiano è stata la sorpresa in positivo più bella della serata. Tocca decine e decine di palloni e non ne spreca quasi mai uno. Offre giocate al fosforo e si porta al cross con facilità e precisione. Predica però nel deserto, viene tartassato da interventi scorretti degli ospiti e da solo non poteva certo sovvertire l’esito di una partita. I crampi finali sono la dimostrazione di quanto abbia corso per tutta la gara. Una pedina su cui Asta deve puntare per il futuro della squadra leccese. VOTO: 6.5
11. CURIALE: L’intesa con Moscardelli è una chimera al momento. Ha tra i piedi un’occasione ghiotta per pareggiare lo svantaggio iniziale e la fallisce. Lì si spegne anche lui e vaga per la linea d’attacco giallorossa senza meta, non trovando spazi, movimenti e feeling con il Bomber. Poche palle servite ma quelle che ha non le sfrutta dovere. VOTO: 5
All. ASTA: Il tecnico dell’Andria lo imbriglia schierando la sua formazione con un centrocampo a 5 uomini che toglie al Lecce idee e spazi vitali. L’ex Bassano resta incredulo davanti alla Waterloo dei suoi ragazzi ed a nulla servono i correttivi apportati in corsa. Resta negli occhi l’immagine di una squadra troppo sfilacciata e senza la necessaria compatezza e le giuste distanze tra i reparti. Si prende le colpe della sconfitta e ciò gli fa onore. Ma sa bene che in troppi elementi non hanno reso come potevano e dovevano ed il Lecce non può permettersi il lusso di iniziare l’ennesima stagione in rincorsa se davvero vuol recitare un uolo da protagonista in questo serratissimo Girone C di Lega Pro. VOTO: 5