PapiniLECCE (di Italo Aromolo) – Oh Romeo, Romeo… Parafrasando la tragedia di William Shakespeare, si può dire che sia stato il centrocampista Romeo Papini l’uomo della Provvidenza in Lecce-Benevento, gara terminata 1-0 in favore i salentini grazie ad un gol del centrocampista romano. Con un gran colpo di testa su punizione battuta da Eric Herrera, l’ex mediano del Carpi ha regalato 3 punti di platino alla formazione di casa che, pur in una situazione di estrema emergenza, è riuscita a prevalere sui più quotati avversari grazie ad un prestazione tutta cuore, intensità ed aggressività. Forse non si è visto lo spettacolo, ma quel che conta è stata la sostanza nell’avvicinarsi all’obiettivo stagionale: in attesa del completamento del calendario, il treno dei play-off è stato riagganciato a quota 57 punti e l’undici di mister Alberto Bollini può continuare a sognare l’accesso in Cadetteria dalla porta secondaria. Nella nostra consueta rubrica sui numeri, analizziamo le statistiche del match.

I numeri – La sfilza di squalifiche ed infortuni ha costretto il tecnico di Poggio Rusco a reinventare un 3-5-2 con la coppia Gustavo-Doumbia in avanti: lo schieramento senza punte di ruolo è stata un’arma a doppio taglio per l’undici giallorosso che da un lato ha garantito imprevedibili soluzioni di gioco, ma dall’altro ha fatto perdere qualcosa in termini di incisività sotto porta ed abilità nella ricezione dei cross. Complice un atteggiamento sannita apparso sorprendentemente rinunciatario, il Lecce ha imposto la propria superiorità sui soliti binari del ritmo e del possesso palla, entrando in area un terzo delle volte in più degli avversari (36-27) e creando almeno 4-5 nitide occasioni da gol. L’assenza di bomber Moscardelli, tuttavia, ha acuito le carenze di cinismo di questa squadra: così, alla mole di gioco prodotta non è corrisposta l’adeguata concretizzazione dei 13 tiri effettuati, molti dei quali finiti docilmente a lato o tra le braccia del portiere campano Pane.

La sistematica ricerca del cross da parte degli esterni salentini può essere vista come il paradosso di giornata: perché arrivare ad effettuarne 19 in assenza di chi fisicamente adeguato a sfruttarli nella morsa dei difensori sanniti? Lopez e Beduschi ne hanno confezionati rispettivamente 5 e 3 a testa, ma nessuno di questi è stato raccolto dai pur volenterosi Doumbia e Gustavo. Paradosso perché, al contrario, i fatti dicono che proprio su un traversone nato da calcio di punizione il Lecce ha messo a segno il colpo del kappaò: quello di Papini è stato il sesto gol del Lecce originato da palla inattiva, il secondo nella personale classifica del centrocampista romano che di testa era già andato a segno contro la Reggina alla quarta giornata. Da manuale del perfetto subentrato la prova dell’assist-man Eric Herrera, che nei pochi minuti a disposizione ha prodotto 3 palle in area e 2 cross: quanto basta in fosforo ed inventiva per cambiare le sorti di una gara altrimenti destinata al pareggio.

L’esperimento della difesa a 3 (Diniz-Abruzzese-Vinetot) ha ulteriormente fortificato un reparto all’ennesima prova di solidità: concedere appena un tiro in porta agli avversari (e 3 fuori) è impresa di per sé notevole, ma il fatto di realizzarlo contro il miglior attacco del torneo (almeno fino a mercoledì) impreziosisce ancor più quella che sta diventando una statistica costante delle ultime apparizioni dei salentini: anche Cosenza, Salernitana ed Aversa Normanna non erano andate oltre un tiro in porta nel tentativo di abbattere la muraglia giallorossa.

Di seguito, tutte le statistiche di Lecce-Benevento:

TIRI IN PORTALecce: 6 – Benevento: 1
TIRI FUORI e/o RESPINTILecce: 7 – Benevento: 3
PALLE IN AREALecce: 36 – Benevento: 27
CROSSLecce: 19 – Benevento: 16
OFF-SIDELecce: 1 – Benevento: 1
CORNERLecce: 3 – Benevento: 5
FALLI SUBITILecce: 16 – Benevento: 22
COEFFICIENTE di PERICOLOSITÀLecce: 0,36 – Benevento: 0,15
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