LECCE (di Italo Aromolo) – Se è vero che l’appetito vien mangiando e la vendetta è un piatto che va servito freddo, il Lecce ha messo insieme le due cose continuando in un’insperata rincorsa in classifica e sconfiggendo la “bestia nera” Messina che lo aveva umiliato per 3-1 nella gara di andata. Al “Via del Mare” è stata tutta un’altra storia: la formazione giallorossa si è imposta per 2-1 grazie ai gol di Davide Moscardelli, su rigore, e di Stefano Salvi, che con il suo tiro da fuori ha vanificato il momentaneo pareggio di Spiridinovic. Costanza, attenzione, pressing e concretezza: le ventate di freschezza portate dall’elisir Bollini fruttano ai giallorossi il terzo successo consecutivo, il decimo stagionale casalingo e l’avvicinamento al secondo posto in classifica, occupato dalla Salernitana e ora distante appena 7 punti.
Le statistiche della gara legittimano un successo sì sofferto ma largamente meritato dagli ispirati ragazzi di mister Bollini, che hanno sempre imposto il proprio gioco conducendo una gara all’assalto del portatore di palla avversario. I padroni di casa hanno sfornato ottime dosi di cross (21) e palle in area (38), ma la statistica che più ne esalta la prestazione è quella relativa ai tiri effettuati: ben 21, di cui 11 in porta e 10 fuori, uno in più del precedente record stabilito nella gara interna con il Savoia (20). Il gol di Salvi conferma la straordinaria propensione di questa squadra alla realizzazione a distanza: si tratta infatti della decima rete stagionale (sulle 37 totali) che la formazione giallorossa è riuscita a mettere a segno dal di fuori dei 16 metri. Una cifra vicina al 33%, che è valsa quel tesoretto di 8 punti senza i quali il Lecce occuperebbe l’ottavo posto in classifica.
La gara di ieri ha visto la consacrazione dei nuovi esterni d’attacco, Gustavo Vagenin e Carlos Embalo. Gustavo ha confermato le impressioni emerse nelle precedenti apparizioni: ottime doti tecniche, che, associate ad una non comune rapidità con il pallone tra i piedi, lo rendono un calciatore difficilmente marcabile per i più massicci difensori avversari. Contro i peloritani, è stato praticamente onnipresente nelle azioni d’attacco, andando al tiro in 3 occasioni e impacchettando 9 palle in area e 6 cross. Più curiosità destava il debutto dal primo minuto di Embalo, dal quale si attendevano risposte importanti in termini di imprevedibilità e capacità di saltare l’uomo. Il ragazzo venuto dalla Guinea Bissau non ha deluso le aspettative, dilettando la platea leccese con tunnel, serpentine e un allure da far invidia alle pantere del suo paese d’origine: sono 8 le palle in area, 5 i cross e 3 i tiri. Peccato solo per la mancata intesa con Daniele Mannini, decisamente unica nota stonata della serata giallorossa: i due hanno dialogato poco e niente, e a pagarne le maggiori conseguenze è stato proprio l’ex centrocampista di Napoli e Pisa, incapace di andare oltre 2 palle in area e 1 cross. Anche quando è stato avanzato a centrocampo, il tuttofare giallorosso non ha spinto come in passato ha dimostrato di saper fare.
Eccezion fatta per un paio di fiammate nella seconda frazione, il Messina raramente si è affacciato dalle parti di Caglioni: il tiro vincente di Spiridinovic è stato l’unico (in porta) collezionato dai barricadero siciliani. Le 17 palle in area e i 10 cross hanno soltanto spettinato i meccanismi difensivi di Abruzzese e compagni, abili a disinnescare quel Giorgio Corona non più pericoloso di 1 tiro in porta e 2 “svirgolate” da fuori area. Ci si aspettava qualcosa in più dalla compagine ammirata qualche mese fa al “San Filippo”.
Di seguito, tutte le statistiche di Lecce-Messina:
TIRI IN PORTA | Lecce: 11 | Messina: 1 |
TIRI FUORI E/O RESPINTI | Lecce: 10 | Messina: 7 |
PALLE IN AREA | Lecce: 38 | Messina: 17 |
CROSS EFFETTUATI | Lecce: 21 | Messina: 7 |
FALLI SUBITI | Lecce: 16 | Messina: 6 |
CORNER | Lecce: 9 | Messina: 1 |
OFF-SIDE | Lecce: 2 | Messina: 1 |
COEFF: PERICOLOSITÀ | Lecce: 0,55 | Messina: 0,47 |