GALLIPOLI (di Gabriele De Pandis) – L’appuntamento è di quelli da non fallire. “Porteremo la nave nel porto, con le buone o con le cattive”, così Lorenzo Legari, capitano del Gallipoli, suona la carica all’intero ambiente in vista della partita contro il San Severo, match assolutamente da non sbagliare per scrollarsi di dosso le preoccupazioni nelle ultime due sconfitte in trasferta a Monopoli e Sarno. Domenica servirà imprimere quella sterzata che permetta al bastimento giallorosso una navigazione tranquilla verso quel porto sicuro della salvezza, nominato dal condottiero gallipolino doc come unico obiettivo da raggiungere a tutti i costi.
Vincere– Se è vero che ogni partita conta tre punti, è ancor più evidente l’alto tasso emozionale dell’incontro contro il San Severo, partita da conquistare: “Domenica conterà tanto perché il San Severo è una diretta concorrente alla salvezza. Abbiamo un calendario a dir poco proibitivo dopo domenica (trasferta di Grottaglie prima del trio Andria-Taranto-Potenza, ndr) è fondamentale vincere”.
Torti– Sulla partita di Sarno, Legari evidenzia la direzione arbitrale a suo dire poco felice per i giallorossi: “Con la Sarnese secondo me non è andato storto niente, rivedendo le immagini ho notato che siamo stati, tra virgolette, derubati. Dare un calcio di rigore per un fallo così (l’intervento di Rizzo su Guarro, ndr) è assurdo, come anche il fuorigioco non ravvisato. L’approccio è stato buono, la squadra ha giocato. Noi c’eravamo”.
Risultato– Legari, assente allo “Squitieri” per squalifica, non è stato un attore protagonista del primo 4-2-3-1 di mister Benedetto Mangiapane: “La squadra ha sempre dimostrato la sua presenza in campo. Abbiamo dato l’anima fino ad adesso e la daremo fino alla fine, non sono i numeri che contano. Anche con la difesa a cinque si potrà ottenere il risultato, ma a volte non basta neanche il nostro apporto poiché entri in campo e vieni punito da qualche episodio beffardo. Ciò fa rabbia”.
Jolly– L’assenza di Luca Santonocito, squalificato insieme al difensore Alessandro Lorusso, potrebbe investire il capitano giallorosso in più ruoli, data la sua duttilità dimostrata più volte in tutte le posizioni della mediana: “Posso giocare trequartista, esterno, davanti alla difesa, sono a totale disposizione del mister, deciderà lui dove impiegarmi. È questo che deve esser chiaro in noi, il desiderio di fare punti contro le nostre dirette concorrenti”.
Avversario– Il classe 1992 scuola Lecce non si fida del San Severo, ripristinatosi dopo aver scongiurato il rischio del fallimento nello scorso dicembre anche grazie all’ingresso del nuovo socio, l’imprenditore di Apricena Paolo Dell’Erba: “Mi aspetto una squadra in crescita, non saranno quelli dell’andata; le partite di ritorno sono sempre le peggiori. Loro, come tutte le squadre in questa fase di campionato, cercheranno di fare risultato con le buone e con le cattive”.
Tifo– Quando si parla di ambiente, Legari sfodera la sua “gallipolinità”, stringendosi attorno alla sua tifoseria in un momento più che cruciale per le sorti del calcio della Perla dello Jonio indipendentemente dalla risposta che una piazza sino ad oggi fin troppo fredda potrà dare al sodalizio di Lungomare Galilei: “Per come sono fatto io, è inutile riempire lo stadio per una domenica soltanto; Sono solito dire: ‘pochi ma buoni’. ci sono tifosi che vedono la squadra andar male e non vengono più allo stadio: quelli li chiamo ‘tifosi occasionali’. È facile accorrere il massa quando tutto va bene. Quanti saremo? Cento? Quei cento saranno quelli che ci hanno seguito sempre, fuori e dentro! Ripetendo il mio ‘pochi ma buoni’, preferisco questa situazione ad una maggior presenza che non si sente neanche quando segniamo”.
Si avvicina una tempesta da gestire calibrando i venti e gettando il cuore oltre l’ostacolo. Se la nave andrà nel porto, il merito sarà del solito equipaggio di battaglieri, in campo e sugli spalti.