LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Inevitabilmente severe le pagelle di Lecce-Vigor Lamezia, prima gara ufficiale con Dino Pagliari sulla panchina giallorossa al posto dell’esonerato Franco Lerda, che i salentini pareggiano per 3-3 contro i coriacei calabresi di mister Erra rimasti in 10 uomini allo scadere del primo tempo. Sotto tono numerosi elementi con troppi errori individuali che hanno condizionato la gara. In gravi difficoltà Donida, Doumbia e Carrozza, mentre hanno brillato i soli Moscardelli, Lepore e Miccoli andati in gol con tre prodezze personali ed illudendo gli infreddoliti 3.571 spettatori del “Via del Mare” che questa squadra potesse centrare finalmente un successo che permettesse a tutto l’ambiente di iniziare il nuovo anno solare col piede giusto. Il tecnico marchigiano ha invece non poche gatte da pelare per rimettere in carreggiata un gruppo apparso troppo svogliato e distratto per puntare decisamente alle posizioni importanti della classifica e cronicamente incapace di sfruttare i passi falsi delle altre concorrenti alla promozione in Serie B. Da segnalare l’accenno di contestazione della Curva Nord nei confronti della società invitata a spendere i denari necessari nel mercato di riparazione invernale per rinforzare una squadra in evidente crisi di risultati e personalità.
1. CAGLIONI: Incassa tre reti e ne sventa almeno un paio. Responsabilità personali se ne possono ravvedere solo in occasione del terzo gol ospite, quando appoggia a Donida la sfera anziché rinviarla lontano con i piedi. Per il resto, prova a mostrarsi grande e grosso come un Transformer agli occhi degli avversari che gli si parano davanti ma che lo trafiggono ugualmente. VOTO: 5
2. DONIDA: Due erroracci da terza categoria valgono altrettante segnature incassate dal Lecce. Impacciato e timido oltre misura, resta in campo per tutto il match nonostante avesse meritato di essere sostituito molto prima della frittata finale che ha privato la formazione di casa di 2 punti forse fondamentali in chiave futura. VOTO: 4
3. LOPEZ: Ancora una volta si segnala più per il nervosismo che per le sue sempre più rare sgroppate in avanti. L’apporto che regala alla causa giallorossa risulta ancora insufficiente per uno con le sue possibilità tecniche ed atletiche. VOTO: 5
4. MARTINEZ: Orfano di Abruzzese indisponibile, “el Tuma” prova a prendersi carico delle responsabilità nella retroguardia salentina. Alla fine, senza infamia e senza lode il suo match. VOTO: 5.5
5. VINETOT: Il centravanti lametino Del Sante gli crea qualche grattacapo di troppo, in compenso non ha colpe specifiche nei tre gol incassati dalla sua squadra. Epilogo agrodolce per lui che sfiora la marcatura di testa su un corner calciato da Miccoli nella ripresa. VOTO: 5.5
6. SACILOTTO: Non è certo il Sacilotto ammirato fino ad un mese fa. Prova a mettere ordine in mezzo al campo quando Filipe Gomes si eclissa, ma soffre le ripartenze in velocità dei biancoverdi. VOTO: 5
7. DOUMBIA: Onestamente quello “ammirato” stasera è un calciatore impresentabile. Lontanissimo parente della “freccia nera” che lo scorso anno ha fatto ammattire intere retroguardie avversarie, non dà mai l’impressione di entrare in partita e quando mister Pagliari decide di lasciarlo in campo per tutta la partita, dalle tribune le urla di disappunto si sprecano. Esce a testa bassa e consapevole che ha sprecato un intero girone d’andata durante il quale ha brillato solo in un paio di gare. VOTO: 4
8. FILIPE GOMES: Un suo errore spalanca la via del gol al Lamezia dopo un solo minuto di gioco e mette la partita in salita per un Lecce chiamato a dimostrare di essere guarito dopo l’epurazione del vecchio allenatore. Lo svarione evidentemente lo frastorna e non trova più il bandolo della matassa per il resto della sfida. VOTO: 4.5
9. MOSCARDELLI: Si merita gli applausi più convinti dei presenti. Lotta su ogni pallone come se avesse 20 anni e prova a dare la scossa ad un gruppo che appariva abulico e spento. Oltre al bel gol in avvitamento di testa del momentaneo 3-2, colpisce anche una traversa sempre su inzuccata ed è tra gli ultimi ad alzare bandiera bianca. VOTO: 7
10. MICCOLI: Ritorno al gol su punizione per il capitano giallorosso, oltre a due conclusioni sventate in extremis dall’estremo Rosti. Il numero 10 salentino già pregustava il dolce sapore della vendetta nei confronti di chi lo relegava in panchina spesso e volentieri. Il pareggio allo scadere del primo tempo e la seguente espulsione di Puccio parevano essere il preludio ad una gara in discesa nella ripresa. Invece la realtà ha detto ben altre verità. Esce esausto in ovvia carenza d’ossigeno. VOTO: 6.5 ——- (dal 33′ s.t.) 18. DELLA ROCCA: s.v.
11. CARROZZA: Altro “desaparecido” tra le fila leccesi. Pagliari lo schiera a sinistra dello scacchiere avanzato giallorosso ma il gallipolino pare non essere mai sceso in campo. Resta in campo per quasi un’ora di gioco ma non resta traccia del suo passaggio. VOTO:4 ——- (dall’11’ s.t.) 16. LEPORE: Il “core de Lecce” entra e per poco non riesce a cambiare l’inerzia di una partita nata male e finita quasi peggio. Torna alla gioia del gol personale dopo l’unico realizzato sempre sotto la Curva Nord nel 2009 al suo esordio in B. In generale appare pimpante e reattivo. Sicuramente meritevole di una maglia da titolare se i compagni di reparto sono quelli visti all’opera oggi. VOTO: 7
All. Dino PAGLIARI: Esordio non certo felicissimo per l’ex tecnico del Pisa. Decide di schierare Doumbia a destra e Carrozza a sinistra ma l’esperimento si rivela fallimentare. Lascia in campo il franco-maliano e Donida per l’intera sfida nonostante i tifosi invocassero il cambio per entrambi. Scelte forse dettate più da valutazioni di carattere psicologico che da reali questioni tattiche o tecniche. VOTO: 5