Luigi Mazzei, Consigliere Regionale di Forza Italia, esprime il suo pensiero sulle vicende che vedono coinvolto il suo partito, cioè le riflessioni sul possibile futuro del partito stesso e le frizioni tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto. Mazzei poi parla di Xylella fastidiosa, ritornando ancora una volta sull’argomento, ed esprimendo tutta la sua preoccupazione.
FORZA ITALIA – “La storia di Forza Italia non merita la rappresentazione macchiettistica che si sta regalando ai nostri elettori. Dal Salento e dalla Puglia, grazie a Raffaele Fitto, parte una spinta di democratizzazione e di libertà che in altri tempi il nostro partito, sempre in sintonia con i cittadini e con le loro sensibilità, non soltanto avrebbe accettato, ma avrebbe rilanciato. Oggi, invece, ne esce fuori l’immagine di un movimento chiuso a riccio, accartocciato su se stesso, in grado di sentire soltanto il rombo della propria eco. Speriamo che non si perda un’autentica occasione che Raffaele Fitto sta offrendo non soltanto a Forza Italia, ma all’intera politica italiana: l’occasione di uscire dalle stanze chiuse e di scendere nelle strade e nelle piazze per confrontarsi con i cittadini, con i loro diritti, con i loro problemi e con le loro speranze. Ciò che è certo è che noi la sfida di Raffaele Fitto la accettiamo con gioia”.
XYLELLA – “Le parole espresse dall’Assessore Fabrizio Nardoni nell’incontro sulla Xylella non ci tranquillizzano affatto. Anzi, sono la testimonianza di come l’Assessore e l’intera Giunta non abbiano ancora piena coscienza del problema. Come si fa a sostenere, come ha fatto oggi Nardoni, che la Regione sta discutendo sull’opportunità o meno del Commissario straordinario. Il Commissario non solo è importante, ma è fondamentale per affrontare con celerità interventi improrogabili e improcrastinabili. Non si può accumulare ritardo su ritardo proprio perché, a causa della inoperosità della Regione Puglia, siamo passati da 8 mila ettari infetti agli attuali 23 mila. Vogliamo forse continuare? Si pensi a quanti vettori sono partiti dalle aree infette verso destinazioni sconosciute mentre la Regione era del tutto inerme. Del resto, lo stato di calamità è stato dichiarato solo ora e non ad ottobre 2013. Insomma, un anno di ritardo che ha fatto perdere risorse ed efficacia ad ogni intervento. Nessun aiuto economico è giunto agli olivicoltori e ai florovivaisti ed il settore sembra ormai in ginocchio. Che Nardoni oggi ci metta la faccia appare una beffa ulteriore, un monumento all’inazione di Vendola. E ciò che preoccupa ancor di più è che non si è ancora usciti dallo stato d’emergenza”.