Passare alle sigarette elettroniche potrebbe essere una “rivoluzione” per la salute pubblica e potrebbe salvare decine di migliaia di vite ogni anno solo in Gran Bretagna. Lo ha scoperto un gruppo di esperti del dipartimento di Epidemiologia e Salute Pubblica dell’University College di Londra, del National Addiction Centre del King’s College di Londra e della Tobacco Dependence Research Unit alla Queen Mary University di Londra.
Gli esperti, in uno studio pubblicato sulla rivista “Addiction”, hanno criticato il report dell’Oms sulle e-cig, dicendo che esso contiene errori e travisamenti di prova. Il primo errore segnalato è contenuto nell’affermazione dell’Oms, secondo la quale l’uso delle sigarette elettroniche nei giovani potrebbe spingere a iniziare a fumare. Ma, sottolineano gli esperti, meno dell’1 per cento dei giovani che non hanno mai fumato ha provato la sigaretta elettronica. L’Oms ha anche detto che le e-cig contengono tossine, i cui effetti sulla salute sono sconosciuti e dovrebbero essere vietate in casa.
Tuttavia gli esperti hanno precisato che eventualmente gli importi di queste tossine sono minuscoli e simili a quelli che si respirano quando si cammina per una strada di città. Infine, gli esperti confutano anche l‘affermazione dell’Oms secondo la quale le sigarette elettroniche impedirebbero di smettere di fumare, sottolineando invece che esse rappresentano una valida alternativa ai cerotti alla nicotina.
“Queste raccomandazioni dell’Oms sono in realtà dannose per la salute pubblica”, ha detto Peter Hajek della Queen Mary University. I ricercatori hanno calcolato che per ogni milione di fumatori che passa dalle sigarette normali a quelle elettroniche, che forniscono nicotina ma non contengono tabacco, si eviterebbero circa 6.000 morti premature ogni anno. Questo potrebbe significare più di 50.000 vite all’anno risparmiate in Inghilterra se ogni fumatore si “convertisse” all’elettronica.