LECCE (di Carmen Tommasi) – Un amore tatuato sulla pelle quello per il Lecce, nello sguardo fiero quando ne parla, ma anche nel cuore. Perché per capitan Fabrizio Miccoli la maglia giallorossa è qualcosa di più rispetto a quelle indossate in passato ed a pochi giorni dalla fondamentale partita contro il Benevento che deciderà chi tra le due squadre potrà sbarcare in finale, l’ex attaccante del Palermo è pronto a scendere in campo per cercare, con tutto l’impegno e la grinta possibili, di passare il turno e poter così gioire insieme all’amata Curva Nord.
“Il Benevento è una squadra importante con gente di categoria e non era facile per nessuno domenica scorsa giocare quella partita, perché il dover fare bene a tutti i costi, a volte, gioca brutti scherzi. Se vedo il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Sempre mezzo pieno, perché siamo andati al ‘Ciro Vigorito’ a disputare una gara di certo non facile. E siamo tornati a Lecce con un buon pareggio – esordisce l’attaccante di San Donato, 34 anni e 14 gol stagionali – e con la possibilità di giocarci la finale nel nostro stadio davanti al nostro pubblico. Domenica dobbiamo fare una grande partita, giocare a viso aperto, essere corti e bravi a trovare gli spazi giusti. Niente, però, deve essere dato per scontato, non sarà facile. Ma ciò che dobbiamo fare è dare il massimo per tutta la partita, perché al fischio finale dobbiamo uscire dallo stadio senza avere nessun rimpianto. Sappiamo di poter fare bene e se andrà tutto come deve, sarà la vittoria del gruppo”.
Cosa si prova ad affrontare una sfida come quella di domenica in cui ci si gioca una stagione intera?
“In carriera mi è capitato diverse volte di giocarmi tutto in una partita e a questo ci sono abituato, anche con il Palermo l’anno scorso in due partite ci giocavamo la salvezza. Per me, però, domenica sarà diverso con il Benevento perché la differenza sta nella maglia che indosso. I colori giallorossi mi danno una tensione e delle emozioni, già da diversi giorni prima delle gare, che non mi era mai successo di provare prima. Sento la partita in maniera decisamente forte. Io due gol al Benevento? Sì, entrambi su punizione e anche da 30 metri, visto che ci prendiamo i falli sempre lontano dalla porta (sorride, ndr). Questa squadra è andata avanti perché abbiamo sempre messo in risalto il gruppo. Se faccio gol io o meno non fa differenza, l’importante è il bene del Lecce. Bogliacino o Beretta alle mie spalle? Giochiamo con questo modulo da tanto tempo ormai e credo che indipendentemente da chi gioca dobbiamo essere corti per riuscire a scambiare velocemente la palla”.
Contro il Benevento il tecnico Franco Lerda non potrà guidarvi dalla panchina, perchè dovrà scontare la giornata di squalifica: quanto peserà la sua assenza?
“Sicuramente si tratta di un’assenza importante, perché le indicazioni che può darci il nostro allenatore per noi sono un importante punto di riferimento. Ci mancherà la sua guida, ma ci sarà Giacomo (Chini, l’allenatore in seconda, ndr) che sostituirà il mister e che è sempre con noi. Ci affideremo con tranquillità a lui”.
Cosa la preoccupa maggiormente della squadra allenata da Fabio Brini?
“Hanno le proprie caratteristiche, segnano tanto, ma sono anche bravi a stare tutti dietro la linea della palla e il loro punto di forza potrà essere proprio questo. Faranno la loro partita, ma noi dobbiamo essere bravi a trovare gli spazi giusti e non andare allo sbando per la foga di sbloccare subito il risultato. Come sta il Lecce fisicamente? Dagli allenamenti che facciamo, io vedo che stiamo bene, nessuno si risparmia a livello fisico e questa non è una cosa a cui dobbiamo pensare, perchè da questo punto di vista ci siamo. Dobbiamo entrare in campo convinti del nostro valore, perché le gambe vanno e corrono ancora bene. Qual è il giocatore che toglierei al Benevento? Hanno tantissimi calciatori validi e di categoria, potrei dire Evacuo o Mengoni, ma preferisco pensare a noi. Anche perchè questo regolamento ci obbliga, nonostante il nostro pareggio fuori casa a Benevento di dover fare i supplementari in caso di 0-0. Credo che chi come noi ed il Frosinone, che ha lottato per tutto il campionato per tentare di arrivare primo, sia penalizzato. Non c’è nessuna differenza tra chi arriva terzo, secondo o sesto. Questa è la situazione e dobbiamo accettarla”.
Qual è il messaggio di capitan Fabrizio Miccoli ai tifosi per riempire il “Via del Mare” nella gara di ritorno valida per la semifinale dei play-off?
“Per noi, e questa non è una novità, è importante il calore dei nostri tifosi, perché più saranno più ci daranno una mano importante. Speriamo che domenica saranno in tanti, me lo auguro, ma comunque basta solo vedere quella Curva Nord piena e ti dà già tantissimo, come successo contro il Pontedera ed in tutte le altre partite. Loro ci seguono con il loro calore ovunque, poi è chiaro che se lo stadio si riempie sarà ancora meglio”.
Quale sarà, da capitano, l’ultimo messaggio che darà ai suoi compagni prima di scendere in campo contro i campani?
“Ai miei compagni dirò di non ripetere l’errore commesso con il Pontedera, quando entrammo in campo contratti, bloccati mentalmente, quasi con la paura di vincere. Dovremo giocare liberi di testa, sapendo di affrontare un avversario di valore, che dispone di giocatori importanti, veloci e tecnici. Noi sappiamo di poter fare bene, la cosa importante sarà dare tutto in campo, uscendo con la maglia bagnata di sudore. Sarà una gara difficile, ma presa alla giusta maniera potremo farla nostra”.