LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Oggi è tempo di festeggiare. No, non parliamo del Lecce o, almeno, non solo del passaggio alle semifinali dei play-off dei giallorossi che pur c’entrano in qualche modo in questi festeggiamenti. Ci riferiamo espressamente al compleanno di Massimiliano Cassone, il “mitico Max” come lo definisce il nostro Italo Aromolo, il “fratello“, come lo appella Carmen Tommasi, l’amico, prima che collega, come da sempre sono solito chiamarlo io.
Massimo oggi compie 41 anni ma ieri pomeriggio, a causa dei patemi fatti vivere dal Lecce nella sfida contro il Pontedera (ecco perché la squadra giallorossa ha pertinenza con il dover festeggiare…), ha rischiato di perdere anni piuttosto che aggiungerne uno alla sua vita. A fine gara aveva gli occhi lucidi; un misto di lacrime di gioia e sofferenza gli solcava il viso come spesso gli è capitato durante la sua esistenza. Perché Max è fatto così. E’ un “duro” all’apparenza ma dal cuore tenero, che si scioglie con un niente, che si sa commuovere e non si vergogna affatto se gli capita di mostrare tutte le sue emozioni. Lui vive di emozioni ed è innamorato della vita, qualsiasi salita questa gli prospetti giorno dopo giorno. Poi ama il mare, la scrittura, i tatuaggi, Novoli, la Focara e lo stare tra amici, quelli veri, che fortunatamente non gli mancano, anzi.
Un sorriso disarmante, una risata inconfondibile e contagiosa, una maturità celata da atteggiamenti da inguaribile “Giamburrasca” fanno di Massimiliano un eccellente compagno di avventura per noi de Leccezionale. Tra i suoi amatissimi aforismi che “regala” quotidianamente dal suo profilo personale su Facebook, le citazioni, le riflessioni profonde, spesso autoironiche e le battute fulminanti va avanti, sempre e comunque, a dispetto della mille difficoltà che, si sa, non mancano mai. Nel farlo è accompagnato dalla pazienza e dalla dolcezza di sua moglie Annamaria ed ispirato dal suo capolavoro, la meravigliosa e promettente figlioletta Rachele; lui è sempre lì, in prima linea, pronto a sgomitare e lottare per un ideale, per un sogno, per il senso di giustizia che troppo spesso manca nel mondo in cui ci muoviamo, in difesa dei più deboli.
E pazienza se a volte “massacra” di salaci punzecchiature la malcapitata Carmen, se si prende gioco di chi lo circonda (in primis me che chiama e saluta sempre con un inconfondibile. “Uei, diretto’…“), specie se si tratta degli altri amici Antonio, Gabriele, Michel, Gemma o Tommaso. Chi gli vuol bene sa che è anche quello un modo per esprimere il suo affetto. E noi gli vogliamo tutti un gran bene. Ed è con grande sincerità che gli rivolgiamo un grosso augurio (“Per la mole?” direbbe lui) affinché possa presto realizzare almeno uno dei sui tantissimi sogni. Perché se lo merita!
Buon compleanno, Massimo, anche il “tuo” Lecce ieri ha voluto che oggi fosse un giorno più speciale del solito… Ad maiora!