LECCE (di Carmen Tommasi) – C’è chi frena, seppur di poco, e rischia, il Frosinone. C’è chi accelera e sale di quota, il Perugia. E c’è chi, in una domenica di inizio primavera come tante, incassa tre punti a tavolino contro la radiata Nocerina e resta a guardare e, perché no, anche a sperare: il Lecce.
Mentre nel girone A il campionato osserva la sua domenica di riposo, e si fermerà per Pasqua come quello B, continua tutto d’un fiato imperterrito quello cosiddetto del Centro-Sud, almeno per la lotta alla promozione diretta e per l’ingresso ai play-off, senza mollare mai la presa.
Gli equilibri sono labili e la situazione da limbo tra Frosinone e Perugia continua, perché la squadra di Camplone adesso è a meno tre dalla vetta dopo un match con quattro espulsi, risolto al 94’ dal subentrato Sprocati contro un tosto, e la cosa non sorprende, Ascoli. La capolista Frosinone invece, che domenica prossima osserverà il proprio turno di riposo, con 59 punti, pareggia ancora a tempo scaduto, 2-2, questa volta al 95’ contro una dir poco spigolosa ed ottima Salernitana. Il punto miracolo lo ha regalato Alessio Viola a mister Stellone, ossia il baby prodigio classe ’90, fresco di rientro da un noioso e lungo infortunio muscolare.
La rete del perugino Sprocati potrebbe valere la B, un gol quello di Viola importantissimo per non buttare nel fosso, anche a livello morale, i ciociari. Ed il Lecce in trepida attesa, recupera due punti sulla capolista e da domani occhi puntati sul Grosseto. Subito dopo, massima concentrazione nello scontro diretto tra la mura amiche del “Via del Mare” al Frosinone e, per finire, all’ultima battaglia in casa del Pisa il 27 aprile. Tre partite in un mese per capitan Miccoli e soci: tre finali per poi riposare all’ultima giornata e aspettare il risultato delle altre. E si sa… sognare non costa nulla. Soprattutto in un campionato in cui, ogni domenica, si scende in campo “cu lu sangu all’ecchi”, in cui ancora la matematica non ha emesso le sue sentenze. Basta però farlo, come predica il concreto e esperto Franco Lerda, con i piedi per terra.