LECCE (di Massimiliano Cassone) – Tutto tace in quel di Lecce; dopo una settimana (quella successiva alla sconfitta contro il Viareggio) in cui il vociare e le antiche paure hanno popolato l’intera provincia, ecco che ora, come d’incanto, è tornato il sereno a scacciare via tutte le ombre; non è il meraviglioso sole che ormai splende sul Salento ma il merito è tutto della vittoria contro il Pontedera. La tripletta di Miccoli è giunta infatti nel momento più opportuno, riuscendo a zittire tutti i suoi detrattori. E già, è incredibile doverlo scrivere ancora, ma a Lecce c’è chi da sempre ha qualcosa da ridire su Miccoli: è incredibile, ma vero. Il capitano ora sorride a tutti, e risolti i problemi antipatici con la Procura Federale, è piombato da rapace sul primo gradino della classifica dei marcatori.
È un arcobaleno di serenità l’aria che si respira nel capoluogo salentino, ma la paura è quella che al minimo “inciampo” tornino le solite streghe a permettere di sindacare su tutti e su tutto. Non manca occasione per sparare a zero su società, mister, calciatori e su Miccoli stesso, salvo poi osannare l’intera compagnia alla successiva vittoria. Bisogna essere coerenti e stare sereni. La società è vicina alla squadra (sempre presente in allenamento), Miccoli è un grande capitano, Lerda è un tostissimo generale che sta guidando al meglio la riscossa dopo l’avvio di stagione da dimenticare.
La vittoria di ieri è “pentavalente”: 1) È la vittoria del gruppo, vedi Sales, Rullo e Salvi che hanno disputato una gara egregia facendosi trovare pronti, senza contare lo splendido gesto finale della dedica del successo a Dario D’Ambrosio (infortunato ed operato alla caviglia fratturata), oltre che a Carletto Vicedomini, l’ex giocatore della formazione Primavera ai tempi di mister Robertino Rizzo, che sta attraversando un momento cruciale; 2) È la vittoria di Lerda e della società perché ci stanno credendo fino in fondo ad una promozione che a settembre sembrava “fantascienza”; 3) È la vittoria di Miccoli che, dopo essersi scusato con i tifosi a Viareggio per la prova opaca generale della formazione leccese, prende per mano la squadra e macina gioco; 4) È la vittoria della Curva Nord che da sempre subisce torti e smembramenti eppure è sempre lì a lottare e ad incitare come dodicesimo uomo in campo dimostrandosi, senza falsi complimenti, il valore aggiunto della squadra; 5) È la vittoria del settore giovanile che ieri contava ben cinque convocati in prima squadra ed ha esultato all’esordio in campionato di Andrea Cicerello, classe ’96.
Dopo la gara malamente persa a Viareggio purtroppo si correva il rischio di venir risucchiati in un vortice psicologico di negatività difficile da superare. La squadra l’ha evitato in modo egregio, Lerda ha saputo rimotivare tutti facendo di necessità virtù (8 assenti ieri). Non era facile, non era assolutamente facile contro il Pontedera rimettersi in marcia; quindi, questa vittoria, risultato largo a parte, è da considerare a giusta ragione importantissima. È arrivata dopo un primo tempo “afono” ed un secondo tempo in cui i giallorossi hanno alzato la voce legittimando con una prova maiuscola i tre punti che ne valgono… 333 per il morale.
Ora, però, occorre star con i piedi per terra e con la testa sulle spalle; imparata la lezione del calo di tensione, questa è la ricetta giusta per poter continuare a sognare la promozione in B, magari anche dalla porta principale. Il Lecce ha come obiettivo quota 64 punti, poi si vedrà. Alla fine si faranno i conti, il calendario non è proibitivo, si possono vincere le quattro gare rimaste, la quinta con la Nocerina sarà acquisita “d’ufficio”; domenica si va a Prato, poi c’è la gara con i tre punti a tavolino (e quindi si riposa pure), dopo ci sarà la trasferta a Grosseto e poi al “Via del Mare” arriverà il Frosinone in quella che potrebbe essere la sfida delle sfide, si chiuderà quindi a Pisa la domenica successiva alla Santa Pasqua. In quel momento bisognerà guardare la classifica e stare al balcone ad assistere allo scontro tra Frosinone e Perugia… Promozione diretta, oppure no, questa squadra sta facendo fino in fondo il suo dovere e merita l’applauso da parte di tutti, anche dei pessimisti cronici.
Domenica mancherà Miccoli? Pazienza… chi scenderà in campo saprà farsi valere. E comunque tornerà Doumbia: Dudù, la freccia nera.