Lecce, leccezionale.itLECCE (di Carmen Tommasi e Gabriele De Pandis) – Un finale di 2013 con il sorriso per un inizio di anno con tante buone speranze e desideri da coltivare. Con l’obiettivo, o meglio, il sogno della conquista della serie cadetta a fine campionato, obiettivo che era stato prefissato ad inizio stagione. È stato, però, un inizio choc per i giallorossi con Moriero sulla panchina e con ben cinque sconfitte di fila nelle prime cinque gare e i relativi zero punti in classifica. È servito l’arrivo di Franco Lerda sulla panchina salentina per cambiare la sinfonia e in dodici partite con il tecnico piemontese sono arrivate solo due sconfitte (con Perugia all’esordio e Frosinone), tre pareggi e sette vittorie. Il girone d’andata del Lecce si è concluso con una netta vittoria per 3-0 in casa della Nocerina, nel recupero della quattordicesima giornata, e 24 punti in classifica. Ora la prima giornata di ritorno sarà il 4 gennaio al “Via del Mare” contro l’ostica, ma altalenante Salernitana. I playoff sono stati agganciati e adesso i tifosi sognano, pretendono, il primo posto, ma non ditelo al tecnico piemontese, perchè vi risponderebbe, giustamente e molto diplomaticamente, che bisogna guardare solo la squadra che è sopra in classifica e pensare partita dopo partita.

LA ROSA

Portieri:

Perucchini 6.5: MANI SICURE. L’eredità di Max Benassi è pesante, ma il giovane scuola Milan riesce a far breccia nei cuori dei tifosi giallorossi salvando letteralmente i tre punti nella partita di Grosseto e disimpegnando sempre con sicurezza l’ordinaria amministrazione. È tenuto sotto stretta osservazione da molti club di serie cadetta, ma il Lecce se lo tiene ben stretto.

Bleve 6: MISTER FUTURO. La società di Piazza Mazzini crede molto il lui ed il prolungamento del suo contratto fino al 2017 ne è un segnale evidente. Viene lanciato da Moriero nel debutto in campionato alla quarta giornata contro il Catanzaro e risponde così così; in netto miglioramento poi nelle apparizioni di Ascoli ed in Coppa.

Petrachi s.v.: ESUBERO. Le nuove gerarchie e la sua serie di guai fisici lo hanno ridotto al rango di terzo portiere suo malgrado. A gennaio cercherà altra sistemazione nonostante la positiva esibizione nel match di Coppa contro il Perugia.

Difensori

Bencivenga 5: DELUDENTE: La qualità c’è e non si discute, ma le noie fisiche hanno condizionato la prima parte di campionato dell’ex Parma. Corsa, piede e potenza fisica, ma deve, anche lui, crederci necessariamente di più. Da rivedere.

D’Ambrosio 6.5: ORGOGLIOSO. Era pronto per andare via in estate e non sembrava godere della fiducia della famiglia Tesoro, ma l’ex Lumezzane in silenzio e facendo vincere la legge del campo ha dimostrato che il Lecce non può fare a meno di lui. Unica pecca: troppo nervoso e falloso in più di una “occasione”.

Diniz 6.5: CONCRETO. Certamente un giocatore rinnovato rispetto a quello visto nella prima fase dello scorso campionato. Il brasiliano, ex Milan, è attento nelle chiusure ed è capace di ridurre al minimo le sbavature, mettendoci quasi sempre una pezza. Utile alla causa.

Ferrero 5: SFORTUNATO. Se il Lecce non avesse nel suo stesso ruolo elementi come Martinez sarebbe sicuramente titolare. La qualità non manca, il carattere nemmeno: se resterà nel Salento il centrale di Moncalieri avrà sicuramente modo di dimostrare tutto il suo valore. Nella sua pagella pesa molto l’espulsione suicida della partita contro il Catanzaro.

Lopez 7: PEPERINO. Non tira mai indietro il piede, lo si trova in tutte le zone del campo ed è volenteroso sia in fase di copertura che di spinta dove alterna massima concentrazione nel difendere ed intuizioni offensive fuori dal comune. L’uruguaiano è diventato in punta di piedi il punto di riferimento della retroguardia giallorossa: grintoso, concreto e determinato.

Martinez 7.5: COLONNA. Ottima prima metà di stagione per l’arcigno difensore centrale costaricano, tanto inseguito in estate e giunto con entusiasmo a Montecopiolo. Vero leader della difesa e con la sua esperienza in campo si cibano anche i suoi compagni di reparto. Questo Lecce non può fare a meno di “El Tuma”.

Nunzella 5: INOPEROSO. Sembra avere le valigie già pronte l’ex Paganese che lo scorso anno è stato uno dei migliori terzini sinistri della Lega Pro, cosa che non può dirsi nel campionato in corso in cui sembra del tutto fuori dalle dinamiche della squadra, anche perché ha avuto pochissimo spazio, ma anche poco carattere.

Rullo 5.5: COMPITINO. La qualità è sempre quella degli anni migliori, ma la forma fisica quando è sceso in campo ha lasciato a desiderare. All’ex Napoli serve ancora tempo per far vedere di poter aiutare i compagni di squadra: quando viene chiamato in causa alterna giocate importanti a dormite plateali. Da valutare.

Sales 6: VOLENTEROSO. Il terzino destro di Sanarica ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra tra Coppa Italia e campionato, ma quando è stato chiamato in causa da Lerda, come nelle ultime due gare di campionato, complice il forfait di D’Ambrosio, ha dimostrato di esserci e di poter essere utile alla causa. Ha realizzato il sogno di ritornare a casa e adesso sta all’ex Cremonese renderlo piacevole e duraturo.

Vinetot 5: IN CRESCITA. Dal francese ci si aspettava qualcosa di più, ma dopo un inizio di campionato in cui l’ex Crotone sembrava una controfigura di se stesso, ora si sta riscattando anche grazie alla maggiore solidità e tranquillità difensiva della squadra, e il tecnico Lerda lo sta recuperando. Il Lecce lo aspetta e anche i tifosi giallorossi.

Centrocampisti

Amodio 6.5: IMPORTANTE. Arrivato come surplus di un folto centrocampo, col tempo si è conquistato un importante spazio nello scacchiere di Franco Lerda. Il suo passo è leggermente compassato ma la sua esperienza e capacità di gestione delle azioni è importante specialmente nelle partite ad alta tensione.

Bellazzini s.v.: FRECCIA DA SCOCCARE. L’ex Cittadella non partecipa alla risalita di Franco Lerda a causa dell’infortunio di Pagani e probabilmente sarà il migliore acquisto del reparto offensivo per il girone di ritorno. Non impressiona nelle prime uscite del Lecce di Moriero ma avrà un girone per riscattarsi.

Bogliacino 7: PROFESSORE IN CATTEDRA. È il cuore del centrocampo, la fonte di gioco e creatività del Lecce assieme a Fabrizio Miccoli. Con Moriero si trova, giocoforza, sulla mediana e patisce una serie di difficoltà; Franco Lerda lo riporta sulla linea dei trequartisti con conseguente ritorno di ottimo rendimento. Da migliorare l’affiatamento con Miccoli per un Lecce che potrebbe diventare ancor più formidabile.

Melara 5.5: CORRENTE ALTERNATA. I guai fisici l’hanno fatto arrivare in ritardo alla migliore condizione ed il suo campionato è un alternarsi di belle prestazioni e partite incolore. Il suo apporto di corsa e gestione della palla in fase offensiva è vitale per far respirare la squadra. Croce e delizia di questo Lecce.

Papini 7.5: FRANGIFLUTTI. L’ex Carpi, martoriato anche lui da una serie di infortuni prima della giusta forma, è il migliore della mediana arretrata giallorossa: tempismo, corsa, attenzione, piedi buoni e tanti “morsi alle caviglie” degli avversari fanno di lui il prototipo di centrocampista moderno e completo.

Parfait 6: PRATICO. “Rincalzo” utilissimo per Franco Lerda. Sempre disponibile per la causa, è autore di dignitose prestazioni, sia da titolare che a gara in corso. Chiude l’anno rilegato in panchina e con Salvi che sembra essere più tenuto in considerazione del tecnico piemontese, ma l’ex Ascoli continua a ringhiare forte con la voglia  di “affinare” la sua disciplina tattica.

Sacilotto 5: MISTERO. Arriva per ordinare la mediana giallorossa, non impressiona molto nelle prime uscite e poi s’infortuna. A gennaio si dovrà valutare il suo destino per il girone di ritorno.

Salvi 6.5: GUERRIERO. All’inizio del campionato è l’unico centrocampista disponibile ed è anche l’unico a poter uscire a testa alta anche in partite disastrose come il debutto casalingo contro L’Aquila. Il tempo, la concorrenza ed una sua leggera involuzione lo costringono in panchina, ma il suo apporto a partita in corso risulta utile per la gestione del risultato.

Attaccanti

Beretta 6: BELVEDERE. Un solo gol in campionato, ma una vera perla per chi ama il calcio. L’ex Milan ha tecnica sopraffina e bei numeri: un po’ in ombra nella prima parte del campionato, anche per i problemi fisici, ma c’è ancora tutto il girone di ritorno per dimostrare il suo valore anche largo sulla fascia.

Doumbia 6.5:  LO FERMI CHI PUO’. L’esterno alto ex San Marino è formidabile nelle sue progressioni solitarie e sfortunato nella serie di pali e traverse raccolte a metà girone d’andata. Se riuscisse ad operare sempre la scelta migliore dell’ultimo passaggio dopo le sue sgroppate sarebbe da 8.

Ferreira Pinto 5.5: FANTASIOSO. Aspettando il Ferreira Pinto dei tempi migliori, il tecnico Franco Lerda utilizza e sfrutta, seppur a piccoli sprazzi, le doti del volenteroso brasiliano che ci mette tanta sapienza e concretezza in ogni tocco di palla.

Miccoli 7: CUORE DI CAPITANO. Sei gol in campionato e tanta voglia di continuare ad essere decisivo per il “suo” amato Lecce. La condizione fisica non è mai al top, ma uno come lui in questa categoria (anche se non al massimo) può fare sempre e comunque la differenza. Nel girone di ritorno, con una condizione sempre più vicina al 100%, potrebbe essere un’arma sempre più letale per le difese avversarie.

Zigoni 6.5: RISCATTO. La sua particolare fisicità e l’inizio no del Lecce lo mettono sul banco degli imputati a causa di una presunta inadeguatezza. La risalita giallorossa è però anche la sua risalita, con 6 gol realizzati ed un apporto importante alla causa sia dal 1’ che a partita in corso.

ALLENATORI

Moriero 5.5: SOGNO INFRANTO. Leccese doc e tifoso apassionato dei colori giallorossi, ma quando ha l’opportunità di allenare la squadra del suo cuore non riesce ad incidere a dovere (e non di certo esclusivamente per sue “colpe”): colleziona quattro sconfitte di fila ed un esonero che fa male più al cuore che al curriculum. Ad maiora, mister.

Lerda 7: LODEVOLE. Se il Lecce ha “agguantato” i playoff, ha ritrovato il carattere, l’umore e la grinta giusta gran parte del merito è proprio del ritorno nel Salento del tecnico piemontese. Uomo di calcio, sergente di ferro e con le idee tattiche ben precise: la sua cultura del lavoro ha permesso l’amalgama ad un gruppo col morale sotto i tacchi. Chapeau.

SOCIETÀ

Savino Tesoro 6.5: PATRON SORRISO. Il presidente si gode la risalita in classifica e si augura un 2014 pieno di soddisfazioni per il suo Lecce, con l’obiettivo di non ripetere gli errori fatti lo scorso anno. Augurio che rappresenta anche il desiderio di tutto il popolo salentino.

Antonio Tesoro 7: PASSIONALE. Entusiasmo da vendere e tanto amore per i colori giallorossi. La rosa, dopo un inizio di campionato choc, ha dimostrato di essere all’altezza, di categoria e competitiva, merito del buon lavoro fatto in estate dal diesse. Servirebbe un buon centrale difensivo ed una prima punta di ruolo, ma siamo certi che Tesoro junior è già al lavoro per apporre dei piccoli miglioramenti al suo Lecce. Cercando anche di far partire alcuni elementi in “esubero”.

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