LECCE (di Massimiliano Cassone) – Lo sport è del popolo; il calcio è uno sport. Ieri, il mondo del calcio ha vissuto una pagina nera, ha toccato il fondo e chi di dovere dovrà a questo punto capire che bisogna azionare il freno a mano e fermarsi, bloccare questa macchina e pensare, ragionare, perché ai problemi bisogna sempre trovare una soluzione e mai soltanto dei colpevoli. Anche perché trovare questi ultimi è compito facile: siamo tutti colpevoli dello scempio che sta accadendo in questo momento.
Ieri a Salerno i calciatori della Nocerina hanno dato il più forte dei segnali, si sono schierati (per volontà oppure no) dalla parte degli ultras che nella mattinata in un incontro avevano chiesto un gesto clamoroso. Non eravamo lì per sapere se sono stati minacciati o no, ci saranno degli organi competenti che cercheranno di fare luce.
Fermiamoci un attimo. E, prima di creare altri “Golgota” ed issare croci nelle Curve, raccontiamo le cose per come sono: i tifosi della Nocerina hanno la Tessera del tifoso, hanno cioè aderito a quella che sembrava la soluzione a tutti i mali. Questo però non è bastato al Questore di Salerno che ha obbligato i tifosi di Nocera a non raggiungere lo stadio “Arechi“. Se uno più uno fa due, questo è il fallimento della Tessera del tifoso.
Si fermi la “Politica” in questo momento, si aggreghino i Palazzi e cerchino di porsi delle domande ben precise; noi ne suggeriamo solo una e lo facciamo in modo umile: perché queste cose succedono solo in Italia? Nessuno risponda che è colpa degli Italiani, in Inghilterra hanno arginato gli Hooligans, al loro cospetto gli ultras italici somigliano a chierichetti. E questa non vuole essere un’offesa nei confronti dei tifosi nostrani ma solo un “accento” su come si esageri additandoli come il vero problema da debellare.
Per chi ama lo sport, vedere le immagini dell’Arechi è stato un colpo al cuore, ma se la situazione ormai è questa e significa che, goccia dopo goccia, il bicchiere ora è stracolmo.
Se ci sono state minacce di morte, i colpevoli devono pagare ma che non sia il solito “arrestiamoli tutti e risolviamo”; fermiamoci e cerchiamo di capire che il calcio sta fallendo nelle cartelline e nelle ventiquattr’ore di chi legifera o prende decisioni ed è strano anche solo pensare che non si voglia assolutamente tenere conto dell’elemento più importante, cioè del cardine del ragionamento: il calcio è del popolo.
Chiudiamo con una riflessione: i tifosi di Salerno e Nocera sono nemici acerrimi. Assodato ciò, nel momento in cui sono stati stilati i calendari, una delle due non poteva essere inserita nel Girone A?
E su questo punto interrogativo concludiamo sperando che finisca la “caccia alle streghe” e incominci una presa di coscienza da parte di tutti sugli errori di valutazione fatti. Trovare le soluzioni è molto più gratificante che trovare i colpevoli. Trovare un colpevole significa che il problema, prima o poi, si ripresenterà inesorabile per ricordarci che dovevamo, e dobbiamo, trovare una soluzione.