LECCE – Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, ha commentato il periodo complicato che il Lecce sta attraversando in campionato e culminato con la contestazione degli Ultrà a squadra e Dg Pantaleo Corvino dopo il pareggio-beffa casalingo contro la Sampdoria: “Il Lecce, purtroppo, si è perso e dopo Bergamo è crollato. La vittoria con l’Atalanta aveva scomodato titoloni di giornali e speciali televisivi. La squadra di Baroni si è persa. Con la Sampdoria ha dominato ma non ha concretizzato. Detto questo, va fatta una riflessione. I fischi e i cori della Curva, non di tutto lo stadio per fortuna, sono ingenerosi e senza senso. Il Lecce non è stato costruito per salvarsi con 10 giornate di anticipo, ma all’ultimo minuto dell’ultima giornata”.
“Il calo ci può stare – ha aggiunto Criscitiello – ma in queste difficoltà devono fare la differenza i tifosi. Non quando si vince a Bergamo o si fa risultato con la Lazio. La squadra ha bisogno del proprio pubblico e Corvino non merita i cori ironici dopo il lavoro fatto in questi anni tra promozione in A e sogno scudetto in Primavera. Ci vuole equilibrio nel calcio e queste contestazioni fanno solo il gioco di Verona e Spezia. Lecce deve restare unita ed esultare il 4 giugno. Chi si era montato la testa non conosce le insidie della serie A. Corvino mi disse una frase dopo il trionfo di Bergamo “ali basse che mancano ancora 10 punti”. Pensavo fosse pazzo e bugiardo. Aveva ragione. Nessuna pretattica.”