LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Saverio Sticchi Damiani, dopo aver smaltito rabbia e delusione, risponde alle critiche ricevute dalla squadra e dal Dg Pantaleo Corvino alla fine di Lecce-Sampdoria da parte della tifoseria. Il presidente dell’U.S. Lecce oggi pomeriggio in conferenza stampa ha affermato: “Per comprendere quel che stiamo cercando di fare occorre guardare a ciò che sta succedendo oggi nel mondo del calcio italiano. E il frutto di una mia visione ma condivisa dalle società medio-piccole della Serie A dove si sta formando il blocco delle grandi che si giocano le possibilità di giocare le coppe europee e il blocco di tutte le altre. Le big, partecipando alle competizioni continentali, percepiscono dei bonus Uefa e ottengono una serie di risorse. Chi non lo fa, come unica risorsa di cui dispone sono i diritti domestici dei diritti tv. Questi sono ridistribuiti tramite i dettami della Legge Melandri dando ancora alle grand la maggior parte delle risorse. Ciò significa che le piccole restano sempre più piccole; in più assistiamo a plusvalenze fittizie ed il campionato italiano di massima serie è ancora più povero. Chi lotta per non retrocedere, con i pochi fondi sono costrette a fare rinunce o indebitarsi. C’è chi ha rinunciato a investire sul vivaio, altre hanno deciso di indebitarsi. Veniamo da anni di covid che ha creato già di per sé indebitamento e quindi la situazione si aggiunge a quel contesto”.

“L’U.S. Lecce, per scelta del sottoscritto, condivisa dai soci, sta provando a fare qualcosa di diverso: rilanciare il Settore Giovanile e non indebitarsi. In questo momento storico, la visione del club e del presidente è cercare con serietà e trasparenza di coltivare il vivaio senza creare debiti. Soprattutto in questa stagione. Questa visione ha un prezzo da pagare: alzare al massimo il livello di difficoltà di quello che è il nostro progetto tecnico“.

“Le 3 neopromosse sono inoltre le uniche a sostenere la Serie B lasciando ciascuna 3 milioni di euro; non si può contare sulle plusvalenze della precedente stagione in A proprio perché neopromosse. Spezia, Verona e via dicendo hanno potuto fare operazioni importantissime anche nel mercato di gennaio. Il Lecce avrebbe anche potuto, ma ha scelto di non farlo dando priorità alla salvezza e rinunciando alle offerte arrivate per alcuni giocatori; in più il Lecce ha poi investito altri 2,5 milioni per la ristrutturazione dello stadio; siamo ormai prossimi ad arrivare allo zero in termini di indebitamento con le banche”.

“Una parte del budget viene inoltre destinato al settore giovanile e alla Primavera, togliendolo alla prima squadra in termini di 1 o 2 giocatori per fare un percorso dignitoso con la formazione Primavera che invece sta premiando e portando già a qualcosa di straordinario con 10 punti di vantaggio sulle big di quel torneo: un autentico capolavoro. Rappresenta una plurivalorizzazione di quella rinuncia, grazie ad una serie di intuizioni dell’Area Tecnica“.

“Si è deciso di eliminare qualsiasi forma di spreco, essendo quasi gli ultimi come pagamento i commissioni ai procuratori. C’è un Amministratore Delegato, Mencucci, che sta aiutando ad efficientare le risorse, al pari del Dg Mercadante che lavora h24 sulle strutture. Qui c’è tutta gente che dal presidente al magazziniere non dorme la notte per fare l meglio possibile. Uscire dalle sabbie mobili della C è costato con tutte le sue criticità in conferimento dei soci ben 25 milioni. Nel calcio le società durano se raggiungono un equilibrio economico-finanziario. E devono sperare che il presidente stia sempre bene… Il progetto fin dal nostro insediamento è stato quello di perseguire quell’equilibrio”.

“Arrivando ad oggi, questa visione ci può portare lontano. Ora si sta misurando col livello massimo di difficoltà per tutte le ragioni elencate. Abbiamo un’opportunità incredibile. Un vero, grande progetto di calcio è qui a Lecce. Ecco allora che non sono semplicemente desideroso di conservare questa Serie A, ma ho una voglia matta di mantenerla perché vedo il progetto che sta nascendo in questi anni con la massima serie che rappresenta un volano incredibile. In questa A c’è chi si è ipotecato i centri sportivi, anticipato il paracadute di eventuali retrocessioni e diritti tv futuri. Qui non funziona così”.

Il punto conquistato nelle ultime 7 gare dispiace e non vedo l’ora che passi questo periodo per tornare a dormire la notte. Un passaggio così in A può succedere. Basti guardare il cammino dell’Inter con 1 punto nelle ultime 5 partite… Di quelle 7 partite mi sono piaciute quelle di Firenze, con il Napoli e la Samp. Non mi è piaciuta ad Empoli dove non ha giocato, ma ha comunque fatto le sue prestazioni. Eppure il vantaggio di 5 punti rappresenta un’opportunità enorme. In passato abbiamo passato momenti ben peggiori come dopo Lecce-Siracusa che ricorda tanto questo 1-1 contro la Sampdoria. Sembrava tutto perso e invece ci compattammo e ripartimmo vincendo quel campionato. Siamo retrocessi ingiustamente dalla A alla B e l’anno dopo uscimmo ai playoff. Se n’è venuti fuori sempre tutti insieme in veri e propri spartiacque della vita societaria. Basta guardare la coda della classifica di oggi in B per capire che rischio si corre dopo una stagione di delusioni”.

“Voglio poi parlare anche dell’allenatore, che fa un lavoro difficilissimo a contatto quotidiano con uno spogliatoio giovane, in cui si parlano tante lingue, eppure siamo a 28 punti. I giocatori? In 8 anni mi sono capitati gruppi buoni e gruppi di persone in cui c’era qualche mela marcia. Vi garantisco che, rispetto a certi giocatori, abbiamo difeso la maglia e la società facendo cose inimmaginabili. Io stesso ho avuto reazioni feroci negli anni passati non riconoscendomi nei confronti avuti con alcuni giocatori. Questo, per fortuna, è un gruppo perfetto, senza elementi di criticità, che non pensa ai propri interessi, ma al bene comune. Lavora con serietà per raggiungere tra le tante difficoltà l’obiettivo”.

“I tifosi hanno fatto gli stessi sacrifici fatti da noi. In un territorio non ricco si sono abbonati in 20mila. Viaggiano in tutta Italia per essere sempre al nostro fianco. A loro dico: siamo soli e non ci aiuterà nessuno. O ci stringiamo tutti o altre ricette non ne abbiamo. Agli avversari non pare vero che a Lecce qualcosa scricchioli. L’obiettivo è di rompere la nostra coesione. Compattiamoci e nelle ultime partite non conta più nulla ma solo fare i punti per raggiungere la salvezza. Poi si tirerà una linea e si faranno i conti, sapendo che qui si potrà portare avanti un grande progetto”.

“Come vive la squadra dopo la contestazione? I ragazzi erano profondamente dispiaciuti perché hanno profuso ogni sforzo per raggiungere una vittoria che serviva come il pane. Sta a noi spiegare le parole della Curva Nord figlie del rammarico. Il tifoso è libero di esternare il proprio dissenso e capire che in quei cori c’è tanta passione e stimolo a fare ancora di più. Per me la squadra ha dato tutto, ma rispetto chi non è d’accordo. Elementi per credere al ricompattamento con i tifosi non ne ho perché non ho rapporti e non so che tipo di posizione il tifo organizzato intenda assumere. Dopo Siracusa ripartimmo insieme e ricordo quel precedente con piacere perché da lì in poi ci fu il cambio di passo. Spero che tutte la varie fasce siano ben disposte a sostenere la squadra e che abbiamo recepito le risposte della società”.

“I Giochi del Mediterraneo? So solo che sono stati commissariati e si parla di strutture, diritti tv, competizione sportiva e noi siamo soli. Ecco perché dico che non possiamo fare una guerra tra poveri tra di noi”.

“Il monte ingaggi del Lecce è il più basso con circa 20 milioni di euro in A. Sono abbastanza sicuro che lo sarà per molte squadra l’anno prossimo… A gennaio sono stato felicissimo di aver privilegiato il mercato della Primavera visti i risultati. Per la prima squadra si è deciso di puntare a puntellare difesa e centrocampo, ma quella finestra di mercato non ha mutato il valore complessivo delle contendenti. Il vero calciomercato è quello che si fa in estate. L’attacco? Si può sbagliare. Ma è stata fatta un’analisi approfondita ma bisogna andare sui numeri e, per mia curiosità, ho guardato ai gol segnati dagli attaccanti più prolifici di tutte le medio-piccole. Il Lecce ha 8 squadre sotto in questo caso”.

“A Milano mi aspetto di vedere un Lecce feroce, sulla falsariga di quello visto contro la Sampdoria. Mi preoccpava la squadra quando non tirava in porta ma oggi l’allenatore pare aver trovato gli accorgimenti tattici per ovviare a quella lacuna. Con Napoli e Sampdoria abbiamo tirato come forse mai prima in campionato. Non credo che il gruppo risenta di questa situazione contingente“.

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Dal 1995 in redazioni televisive (Tele C 10, TV10, Top Video, Canale 8, Video Salento, TeleSalento e L'ATV) con conduzione di trasmissioni sportive, culturali, telegiornali (Studio10 News, 10 News, Tg8, VS Notizie) e trasmissioni sportive (Fuoricampo, Bomber, Replay, Leccezionale TV), politiche (elezioni e referendum), sociali (Telethon '97); programmi d'approfondimento e commenti di eventi sportivi. Carta stampata: Il Corriere del Mezzogiorno, LecceSera, Il Paese Nuovo, Espresso Sud, Città Magazine, Fuorigioco, L'Ora del Salento, Il GialloRosso. Web: dal 1999 al 2001 redattore per leccesette.it Nel 2002/'03 redattore de legiraffe.it Dal 2006 al 2009 direttore responsabile de “Il Picchio Magazine” Dal 2006 al 2021 direttore responsabile de “Il GialloRosso” edito dal Lecce Club CC; Dal 2006 al 2010 corrispondente dal “Via del Mare” per Italia 7 Gold per “Diretta Stadio” Dal 2012 opinionista fisso de “Palla prigioniera” su corrieresalentino.it e dal 2016 de "Cuore Giallorosso" su salentotelevision.it Dal 2012 addetto stampa delle associazioni “Noi Lecce” e "Passione Lecce" Dal 2013 direttore responsabile de leccezionale.it e conduttore di "Leccezionale TV" Dal 2021 conduttore di "Passione Lecce 1908" su salentotelevision.it Dal 2022 caporedattore di leccesette.it

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