LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Samuel Umtiti ha rotto il ghiaccio. Nello scorso turno giocato in casa della Roma ha finalmente esordito con la maglia del Lecce ed anche nel campionato di Serie A, una realtà tutta nuova per lui che pure è un campione del Mondo, che in carriera ha giocato accanto ad alcuni dei più forti calciatori di tutti i tempi. Eppure oggi, come ha più volte sottolineato in conferenza stampa, il suo obiettivo è solo tornare alla forma dei giorni migliori e dimostrare a se stesso ed a tutti che Umtiti può ancora essere un giocatore importante, capace di dare una mano alla formazione salentina nella rincorsa alla salvezza: “Essere tornato a giocare dopo tanto tempo mi ha reso contento e fiero dopo tanti mesi passati ad allenarmi e prepararmi. Finalmente a Roma ho esordito col Lecce anche se alla fine abbiamo perso. L’impressione che mi ha fatto la squadra è stata molto buona. Il gruppo è giovane, lavora tanto e quando sono arrivato non conoscevo i miei compagni, ma una volta entrati in maggior confidenza posso dire che sono tecnicamente molto validi e ci sono margini di crescita“.
“La Serie A è completamente differente rispetto al campionato francese e spagnolo. E’ molto tattica, fisica e cambia soprattutto la mentalità. Ciò mi dà la possibilità di scoprire un calcio diverso da quello a cui ero abituato. La nostra squadra ha le capacità fisiche e tecniche per fare bene in questo torneo“.
“Un mio eventuale ritorno nella Nazionale francese? Sarebbe un grande piacere ma per ora mi concentro su me stesso e sul Lecce, sentirmi importante per la mia squadra e aiutarla a raggiungere il traguardo prefisso. La Francia ha vinto la Coppa del Mondo ma ci penserò solo se dovessero essercene le condizioni“.
“Il mio rapporto con tifosi giallorossi? Il 25 agosto, data del mio sbarco in Italia, l’accoglienza che mi hanno riservato fu davvero molto importante per me. Mi piace condividere con loro ogni mia sensazione ed emozione. Ora ho bisogno di lavorare per ritrovare la forma migliore e spero di riuscire così a dare il mio contributo alla squadra per regalare loro altre gioie“.
“Baschirotto? A Roma ho giocato con lui accanto; ci siamo parlati molto durante la partita e credo che sia uno dei migliori giocatori di questo Lecce. Sono sicuro che possa crescere e migliorarsi ulteriormente, anche come mentalità, oltre che sul piano tecnico e fisico. Ad ogni modo, alla fine chi gioca lo decide, come sempre, soltanto il mister“.
“Chi mi ha maggiormente impressionato finora in questo gruppo? Direi un po’ tutta la squadra, in realtà. C’è ad esempio Gonzalez, che è giovane sì, ma ha personalità e mi piace il suo modo di giocare a calcio. Lui può crescere ancora, ma anche il resto del gruppo ha grandi margini di miglioramento anche grazie ai consigli che ci dà mister Baroni“.
“Il Rennes? Dopo l’esperienza col Barcellona avevo bisogno di serenità e tranquillità. Ho scelto di venire a Lecce, una città bella per viverci e per giocarci, nonostante avessi offerte da altri club. La società mi aveva promesso un percorso per permettermi di recuperare la forma migliore e stamantenendo la parola; non mi pento di aver scelto il club salentino. La decisione di accettare la chiamata del Lecce per un calciatore che ha vinto un Mondiale come me dipende dalla mentalità che scaturisce dai problemi fisici affrontati quotidianamente. È una sfida con me stesso, frutto di umiltà e delle crescenti difficoltà che ho incontrato nel recente passato. Qui voglio ritrovarmi e ritrovare il miglior Umtiti anche se non è facile arrivare a certi livelli e poi fare marcia indietro, ma col Lecce voglio riscrivere questo percorso“.
“La Fiorentina? Prepariamo questa gara come tutte le altre. Loro attaccheranno, sono molto aggressivi, saranno pronti a metterci in difficoltà e lo stesso faremo noi. Noi dobbiamo prima cercare di annullarli davanti e poi andare a colpire in attacco“.
“L’arbitraggio di Roma? – sorride sornione – All’Olimpico è stato magnifico essere seguiti da tanti tifosi. Giocare lì non è facile, c’era tanta emozione. Anche per noi giocatori è difficile parlare della direzione di gara. Non ci è stata favorevole, ma noi dobbiamo concentrarci solo sul nostro lavoro per affrontare ogni partita come dobbiamo e non pensare troppo agli arbitri…“
“Come può maturare in fretta un Lecce così giovane e inesperto? Beh, ha anche personalità. L’importante è capire che ogni tanto vanno presi dei rischi, senza affrettare le giocate e in questo senso stiamo lavorando molto con lo staff tecnico. Non sono un dio che ha tutte le risposte, ho solo un po’ di esperienza in più che metto a disposizione dei miei compagni. Cosa mi ha detto Baroni prima di entrare in campo? Giocare con questo modulo non è un problema per me, visto che lo conosco per averci giocato anche in passato. Nel calcio la cosa più importante comunque non sono gli schemi, ma sapere come attaccare, come difendere e con il Lecce ci lavoriamo tanto. A fine allenamento parliamo molto spesso di come andare in campo e faccio tesoro dei consigli che ricevo, così come sono pronto a darne”.
“Lunedì sarà la volta del mio esordio al Via del Mare? Sì, giocheremo in casa nostra, davanti ai nostri tifosi. È un momento che aspetto. Sarà dura e spero che per tutto il match ci diano una mano come sanno sempre fare”.