LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Al Lecce non riesce l’impresa di portare a 5 la scia di vittorie consecutive e contro il Venezia deve accontentarsi di un pareggio in rimonta che muove comunque la classifica. I voti nelle pagelle dei giallorossi stavolta premiano Marco Mancosu e Massimo Coda, autori delle due reti dei padroni di casa, a cui va ad aggiungersi un plauso per Filippo Falco, che propizia il 2-2 finale servendo una palla d’oro al bomber giallorosso, e Fabio Lucioni che non abbassa la guardia fino al 95°.
GABRIEL: Inoperoso fino al 35′, incassa due gol su cui non ha responsabilità evidenti. Forte lo beffa prima di testa poi con un gol di rara bellezza ma alquanto casuale. Semmai sono i compagni a non coprirlo adeguatamente. Normale amministrazione poi fino al triplice fischio finale dell’arbitro. VOTO: 6
ADJAPONG: Resta per tutto il primo tempo ancorato nella sua posizione senza mai sganciarsi in avanti a dar man forte alla manovra d’attacco giallorossa. Dalla sua fascia parte il traversone del primo gol ospite. Meglio nei secondi 45′ quando partecipa più attivamente alla manovra leccese scodellando diversi palloni in area avversaria. VOTO: 6
LUCIONI: Prova a tenere a galla la retroguardia leccese ma non può nulla in occasione della doppietta di Forte che ribalta lo svantagio iniziale degli arancioneroverdi. Si fa apprezzare per temperamento e caparbietà soprattutto nella ripresa quando guida l’arrembaggio salentino alla porta di Lezzerini sfociato nel pari del bomber Coda a 10′ dal termine. VOTO: 6,5
MECCARIELLO: Si perde il diretto avversario sul primo gol che consente al Venezia di pareggiare. Lascia troppo spazio anche sul tocco da biliardo che il centravanti lagunare trova a fine primo tempo. Il suo rendimento migliora nella seconda frazione di gioco quando prende meglio le misure all’avversario e ne limita la pericolosità, ma le leggerezze commesse prima pesano, eccome. VOTO: 5
ZUTA: Non giocava titolare dalla gara con l’Entella. Il ritmo della gara imposto dagli uomini di Zanetti lo mette spesso in difficoltà anche se è il solo esterno difensivo a farsi vedere oltree la linea di centrocampo in fase di possesso. Corresponsabile sulla prima rete veneziana. Seppur stanco e non ancora in perfette condizioni fisiche, nella ripresa è sempre presente nella metà campo veneziana a cercare di creare superiorità sul suo versante. VOTO: 5
HENDERSON: Prosegue nel suo momento di scarso rendimento. Appare in ritardo di condizione e non ha più quello scatto bruciante di inizio stagione. L’andamento del match non lo aiuta a trascorrere un pomeriggio meno problematico. Esce nella ripresa senza aver dato segni di riscossa. VOTO: 5,5
→ (dal 53′) FALCO: Innesto vincente che riesce a dare un senso allo spezzone di gara che il tecnico gli concede. Stavolta non segna direttamente lui un gol ma lo serve su un vassoio d’argento a Coda con un assist millimetrico che l’attaccante trasforma in oro colato pareggiando una gara che si era fatta maledettamente complicata e insidiosa. VOTO: 6,5
TACHTSIDIS: Il centrocampista greco prova ad accendere la luce con le sue giocate, ma spesso predica nel deserto o il fondo viscido per la pioggia caduta ad intermittenza penalizza i suoi tocchi. In più il Venezia lo marca stretto e gli toglie spazi vitali per inventare giocate pericolose. Col passare dei minuti cala vistosamente e viene avvicendato. VOTO: 6,5
→ (dall’86’) MAJER: Nel finale è il solo interdittore di ruolo su cui può fare affidamento Corini. S.V.
PAGANINI: Primo tempo anonimo ed incolore. Si muove poco e male sul centrodestra e non offre ai compagni possibilità di scarico del pallone. La musica non cambia neppure nel secondo tempo quando riduce ulteriormente il numero di giri del motore e deve andare anzitempo fuori per permettere di inserire energie fresche. VOTO: 5
→ (dall’80’) LISTKOWSKI: Prova a dare il suo contributo al gioco offensivo badando a non concedere al Venezia di ripartire in velocità. S.V.
MANCOSU: Tocca al capitano sbloccare il match con una fiondata appena dentro l’area di rigore avversaria che non lascia scampo a Lezzerini. Ma viene quasi sempre controllato a vista dalla retroguardia ospite che su di lui monta una guardia arcigna che ne inaridisce estro e dinamismo. Fa ricorso a tutto il suo carattere per non soccombere a quello che pareva un verdetto ingiusto e la sua squadra conquista un pareggio che significa dare continuità ai risultati. VOTO: 6,5
CODA: Rispetto all’ultima uscita in casa con la Reggiana, stavolta è lui che ricambia il favore a Mancosu fornendogli un assist perfetto in occasione dell’1-0. Riceve per lo più palloni sporchi che i compagni gli servono e deve sgomitare nei rudi contrasti con i difensori di Zanetti. Di conseguenza la sua pericolosità sotto porta diminuisce ma non perde il duello a distanza con Forte visto che è lui a regalare il pareggio alla sua squadra a coronamento di un forcing durato per tutto il secondo tempo. VOTO: 6,5
STEPINSKI: Buon inizio di match per lui ma col passare dei minuti sparisce dalla contesa e non trova mai lo spazio per battere a rete. Solo un colpo di testa che non inquadra lo specchio della porta nella ripresa prima di uscire dal campo per lasciare posto al compagno di reparto. VOTO: 5,5
→ (dall’80’) PETTINARI: Solo una manciata di minuti in cui non trova modo di colpire. S.V.
All. CORINI: Questo Lecce non muore mai ed è questa la nota lieta della giornata. La fatica tremenda che la squadra compie per non cedere il passo ad un Venezia ostico e poco sportivo è però il contraltare della prestazione odierna. Tolto l’ossigeno a Tachtsidis e Mancosu, il Lecce stenta a trovare il bandolo della matassa anche perché in troppi non girano al massimo. Ancora una volta arrivano dai cambi la linfa e l’energia necessarie per raggiungere il risultato. Il tour de force che attende a dicembre i giallorossi impone inevitabilmente un maggior ricorso al turn-over. VOTO: 6