LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Questo 10 agosto 2020 è una di quelle date che entreranno nella storia dell’U.S. Lecce. Nella ricorrenza di San Lorenzo, in cui di notte si guarda il cielo alla ricerca di una meteora per esprimere un desiderio, chissà quanti ne avranno i tifosi ed i dirigenti del club giallorosso col ritorno a casa di Pantaleo Corvino. Stamane si è infatti svolta nel Palazzo BN di Lecce  la conferenza stampa di presentazione del nuovo Responsabile dell’area tecnica della società di via Costadura.

Queste le prime parole di un Corvino visibilmente emozionato nel ritrovarsi davanti tanti giornalisti e volti a lui familiari con cui ha condiviso gran parte della sua precedente esperienza nell’U.S. Lecce. Ed il primo pensiero è stato per chi, dopo 15 anni, non c’è più: “Da decano della categoria dei direttori sportivi, mi capita spesso di avere una sala stampa nutrita e tifoserie numerose con cui rapportarmi ma oggi, qui, sono emozionato e lo dico senza finzione. Siete in tanti ad accogliermi e mi fa piacere; onestamente non me l’aspettavo. Perciò ringrazio tutta la società, il presidente Saverio Sticchi Damiani per le parole che ha usato per me, ma voglio ricordare anche chi è assente, ossia chi 15 anni fa era presente e oggi non c’è più. Un abbraccio simbolico va anche a tutti i tifosi“.

UNA SCELTA DI CUORE –Non mi piace guardare indietro, preferisco guardare avanti, anche se è chiaro che qualche risultato l’ho raggiunto, ma fa parte del passato e preferisco pensare al presente per agire bene in chiave futura, facendo tesoro degli errori commessi. Sono davvero contento di essere di nuovo al Lecce. Nella vita ho sempre fatto scelte di cuore, dalla Terza Categoria alla Champions League. Su 45 anni di carriera almeno 15 li ho trascorsi nel mio territorio a cui sono molto legato. Non dimentico le mie radici, vivo a Vernole. Ho sempre voluto bene ai club in cui ho lavorato ed ho sempre instaurato un legame sentimentale con tutte le piazze in cui mi sono misurato per più stagioni. Avevo voglia di mettermi alla prova per dimostrare di saper fare bene anche lontano dalla mia terra. Le varie proprietà mi hanno sempre dato stima e fiducia, come sta accadendo in questo momento. Potevo non avere stimoli nel tornare dove ero già stato, ma quando Saverio mi ha chiamato mentre stavo valutando altre proposte ho subito colto l’occasione al balzo per esternargli quelle che sono le mie idee per il bene del Lecce“.

IL CORVINO STYLE –Il mio modo di intendere il calcio è avere un rapporto di stretta collaborazione con l’allenatore, col quale costruire una squadra brava ad adeguarsi alle varie situazioni che si creano in una stagione. Serve avere una visione condivisa per raggiungere gli obiettivi prefissati e perciò preferisco seguire la squadra in tutti gli aspetti. Da qui la necessità di essere responsabile dell’intera area tecnica. Conosco la strada per arrivare alla meta e non mi sembra logico cercarne altre che non ho mai battuto. Ho la vocazione per il Settore Giovanile che mi ha dato tante soddisfazioni e ritengo che sia quella la via da seguire anche in questa nuova avventura. Servono dirigenti all’altezza e a Lecce ce ne sono. Oltre la prima squadra c’è un vivaio da curare. Prendo atto delle parole del presidente circa le attuali possibilità di questo club. Per me sarà una responsabilità in più, ma dovrò essere giudicato anche per i risultati delle giovanili“.

IL RAPPORTO COI TIFOSI –Servirebbero non uno, ma due libri per raccontare i tanti aneddoti legati al mio rapporto con i tifosi. Ho sempre avuto un rapporto d’amore con loro e come in tutti i rapporti ci sono alti e di bassi. Ho ricevuto striscioni di sostegno a cui ho risposto portando il meglio in dote alla squadra e ho sempre operato in buona fede. Poi si può sbagliare ed infatti ricordo i confronti avuti all’epoca con Smith e Cesarino. Nonostante potessimo avere visioni differenti, c’è sempre stato reciproco rispetto e loro non hanno mancato di dimostrarmi il loro affetto quando sono stato male in ospedale. I miei tifosi sono per primi i miei concittadini, chi trovo fuori la porta di casa e a loro sono affezionato e devo pure dar conto. Avverto questa responsabilità e cercherò di dare più di quanto dato finora perché lo farò per la mia gente, per la squadra della mia terra“.

ASPETTANDO LIVERANI –Con lui mi sono sentito il giorno dopo la partita col Parma. Non appena ho trovato l’accordo sulle linee programmatiche con la dirigenza, ho sentito Liverani per capire cosa c’è in dote in società. Ho un giudizio molto positivo sul mister e gliel’ho esternato. Ma ho il difetto di essere schietto e ho parlato di tutti i pregi ed i difetti della squadra di quest’anno. Quindi, dopo le vacanze, ci dovremo confrontare a quattr’occhi per capire come raggiungere gli obiettivi. In passato non ho avuto dubbi a puntare su chi veniva da sette esoneri consecutivi. Io guardo a tutta una serie di componenti, non al risultato”.

NESSUNO NEL RUOLO DI DS –Un collaboratore per me? Per un Responsabile dell’Area Tecnica, anche se non nell’immediato, ne servirà sicuramente uno. Ma per ora voglio fare tutto in prima persona. Col tempo costruiremo un reparto scouting all’altezza della situazione ed un centro sportivo che consenta di puntare su un valido vivaio da cui tirare fuori nuovi talenti che fino ad oggi non sono più arrivati“.

IL LECCE CHE VERRÀ –Chi resta a Lecce deve avere motivazioni e orgoglio di indossare la nostra maglia. Ma fare un ragionamento del genere con dieci elementi in prestito è complicato. Ad ogni modo, è vero che non c’è molto, ma valuterò quel che comunque c’è di buono in organico e da dove ripartire. Poi si dovrà essere in due a volere andare avanti in un rapporto. Il mio obiettivo è non avere fretta e Saverio lo sa. Non mi piace promettere ciò che non posso mantenere. Andai via 15 anni fa alla fine di un ciclo e spero di lasciare alla fine un Lecce forte come quello e lì dove lo lasciai“.

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