LECCE – Andrea Tabanelli, ex giocatore del Lecce, fa ancora il tifo per i giallorossi, nonostante l’esclusione dal progetto salentino a stagione in corso. Il centrocampista passato in gennaio a titolo definitivo al Frosinone, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, rivisitando le emozioni vissute nel Lecce-Brescia di un anno fa, in cui fu assoluto protagonista: “Sembra passato tantissimo tempo, ma quella gioia la rivivo praticamente ogni giorno, ripensando alle mille e più storie Instagram nelle quali mi hanno menzionato. Al 35′ minuto della ripresa, Falco serve Meccariello sulla destra e sul suo cross, davanti al primo palo, anticipo il portiere avversario Alfonso e firmo la vittoria più pesante del nostro campionato di Serie B. Ero andato in campo da appena due minuti, al posto di Tachtsidis, cosa che rende tutto ancor più bello“.
I ricordi del gol, l’esultanza sotto la Curva Nord e la carica infinita da parte di mister Liverani: “Ogni volta mi emoziono, davvero… L’avventura a Lecce mi ha regalato momenti straordinari, che non dimenticherò. Nella prima stagione in C non mi sono mai sentito parte della squadra, complice la forma atletica pessima. In Serie B, invece, mi sono sentito un totale protagonista dentro un progetto eccezionale; Liverani ed i compagni mi hanno trasformato in un goleador, sorprendentemente. Con la casacca giallorossa, in quell’anno, ho firmato la bellezza di 8 reti ed altrettanti assist. Il mister gridava solo per me, dopo l’inserimento in campo. Quando una volta misi dentro il pallone, gli mostrai gli slip amuleto, con la scritta ‘Showtime’…”
Questione salvezza, per ‘Taba-gol’, è ancora viva la speranza, ma non si deve mollare: “Salvezza possibile? Sì, conosco i miei ex compagni e possono, anzi devono farcela, però non bisogna mollare. Ho visto la partita contro il Genoa ed ho la convinzione che siano migliori di quelli di Nicola, ma l’ho detto, non bisogna mai lasciarsi andare. Lo hanno dimostrato anche nello scontro diretto a Genova nel quale, se fosse finito con la vittoria per il Lecce, non avrebbero rubato nulla. Quanta sfortuna, dal rigore sbagliato da Marco al gollonzo segnato da Jagiello, col pallone che sbatte sul secondo palo e poi rimbalza fortuitamente sulla schiena di Gabriel, ancora sdraiato… Ma non è finito nulla in Liguria, è ancora aperta. Ho tanta fiducia perché immagino tutta la carica che l’allenatore e la società staranno trasmettendo al gruppo. È vero, ci vorrebbe quasi un miracolo per raggiungere la permanenza in A, però il Lecce ha da sempre nel suo DNA l’abitudine alla sofferenza ed alla lotta, la voglia di stupire con il gioco che deve portare alla vittoria. Nello scorso campionato perdemmo uno scontro diretto molto importante, contro il Palermo. Poi, però, andò diversamente”.
Palermo come il Genoa, succede di nuovo: “Era il 2 marzo del 2019 e fummo battuti con il risultato di 2-1: trafitti dall’1-2 di Trajkovski e Puscas, segnai nel recupero un gol fantastico ma inutile sia pure, appunto, spettacolare. Quel giorno finimmo con una gara disputata in più, sotto a Brescia (-6), Palermo (-4) e Benevento (-2), quindi quarti. Tutti noi nello spogliatoio facemmo la promessa che saremmo finiti sopra a quelli di Stellone. E così fu, con la vittoria contro la Leonessa, un mese dopo“.
Anche se la situazione è più complessa, tutto ancora è possibile, ripete il romagnolo: “Certamente bisognerebbe realizzare una grande impresa, all’apparenza impossibile. Ma il calendario del Genoa è molto proibitivo: derby poi Inter e gruppi in forma come Sassuolo e Verona, il tutto in 12 giorni. I giallorossi invece possono fare filotto, o per lo meno come dice Fabio, 9 punti. Forza ragazzi, sappiate che con il cuore sono lì con voi!“.
Tabanelli ha lasciato un pezzo di cuore in Salento, ma guarda avanti e spera anche per il suo Frosinone: “Subito dopo la sconfitta col Genoa ho rincuorato Lucioni, Petriccione e soprattutto Mancosu, reduce dal rigore fallito. Spero vivamente che il Lecce rimanga in A e che il mio Frosinone conquisti posizioni più vantaggiose per i playoff. Ho avuto problemi alla caviglia, come sapete, ma per la volata finale darò tutto il mio supporto per farcela. Sono pronto, o quasi“.