ROMA – Salta la prima panchina in Serie A e non si tratta di un club di secnda fascia, ma della Roma che ha dato il benservito a Daniele De Rossi. Lo stentato avvio di campionato, con i capitolini fermi a quota 3 punti dopo 4 giornate, ha fatto da detonatre ad una situazione che, settimana dopo settimana, si era fatta complicata per il beniamino della tifoseria romanista.

Ma non è stato il semplice rendimento scadente della squadra giallorossa ad aver provocato l’esonero di De Rossi. Dietro il suo defenestramento c’è il complicato rapporto con la dirigenza che in più occasioni ha agito apparentemente senza informare preventivamente l’allenatore delle scelte tecniche che si andavano facendo.

Non a caso, un altro idolo indiscusso del mondo romanista, ossia Francesco Totti, aveva dichiarato nei giorni scorsi che il suo ex compagno di squadra stava fungendo da parafulmine in seno al club. Il motivo era stato il dover commentare di volta in volta davanti ai giornalisti in Sala Stampa scelte di mercato, come gli arrivi di giocatori individuati dal Ds Florent Ghisolfi, contrattuali come la mancata cessione di Dybala e punitive quali l’esclusione di Zalewski dalla prima squadra per aver rifiutato di essere ceduto e di rinnovare il contratto.

I tifosi romanisti sono in ulteriore subbuglio dopo aver appreso la decisione di esonerare De Rossi da parte dei Friedkin. I nomi che circolano sono tanti e vedono tra i candidati liberi Massimiliano Allegri, Stefano Pioli e Maurizio Sarri. Tuttavia non si escludono sorprese, anche francesi, del ds Ghisolfi, quali Zinedine Zidane. Il sogno straniero però sarebbe il tedesco Jurgen Klopp, o un suo collega in cerca di una squadra come Thomas Tuchel.

 

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