LECCE (di Pierpaolo Sergio) – All’ultimo respiro il successo del Lecce che rischia di farsi male da solo ma poi è protagonista di una controrimonta vietata ai deboli di cuore, portando a casa finalmente i 3 punti che premiano una condotta di gara sbarazzina, macchiata dalle solite amnesie difensive a dagli errori individuali. Eroi di serata Oudin, Piccoli e Dorgu che firmano una vittoria importantissima soprattutto sotto il profilo psicologico.

FALCONE voto: 5
Un solo brivido nel primo tempo quando lascia sfilare di poco alto un fendente di Bonaventura dal limite. Poi è chiamato solo all’ordinaria amministrazione. La Fiorentina stenta a essere pericolosa con i suoi attaccanti e così ha solo il problema di riscaldarsi. Nel secondo tempo becca gol al primo tiro in porta da Madragora sul cui rasoterra in diagonale è forse anche in ritardo, poi è sciagurato nel perdere il pallone dai piedi a pochi passi dalla linea ed offrire il più comodo degli assist a Beltran che ribalta la gara senza colpo ferire. Belotti coglie la traversa del possibile terzo gol al passivo. Poi, al 3-2 di Dorgu al 92°, corre fin sotto la Curva Nord per ricevere l’abbraccio dei compagni che lo rincuorano.

GENDREY voto: 6
Rincorre spesso Sottil lungo tutto l’out destro per contrastarne la discese in avanti. Cerca anche di farsi vedere nella metrà campo dei toscani ma la catena con Almqvist stenta a tratti ad ingranare. Ripresa di grande sofferenza, soprattutto dopo il vantaggio viola, con tanti errori gratuiti, fino a farsi (ingiustamente) ammonire e da diffidato salterà la trasferta a Bologna.

BASCHIROTTO voto: 6,5
Respinge palloni su palloni per tutti i primi 45′, annullando Nzola e mettendola sul piano del fisico nei duelli aerei e corpo a corpo con l’attaccante fiorentino. Qualche sbavatura in più nei secondi 45′ come il retropassaggio a Falcone nell’azione del secondo centro ospite ma a cui ovvia con la grinta e l’orgoglio nel convulso finale di match. Da bravo capitano abbraccia Falcone dopo il 3-2 per ridargli fiducia e coraggio.

PONGRACIC voto: 6,5
Personalità e temperamento non gli mancano. Lo dimostra sia in marcatura su Beltran a cui lascia per tutta la prima frazione di gioco solo le briciole, sia in fase di impostazione facendo girare la palla o cercando il lancio lungo per Krstovic. Tiene botta per tutto il match e aiuta i più giovani a non perdere la bussola nelle fasi più dure della gara.

GALLO voto: 6
Primo tempo fatto di costanti e ficcanti sgroppate sulla fascia sinistra a mettere palloni invitantissimi in area viola. In avvio serve a Kaba un ottimo pallone che però il francese spedisce sulla traversa. Nzola cerca di portarlo fuori posizione per agevolare gli inserimebti di Faraoni che talvolta creano qualche imbarazzo alla retroguadia salentina. Secondo tempo involuto e confusionario, culminato nell’errato rinvio di testa proprio sui piedi di Madragora che pareggia. Continua poi ad attaccare senza lucidità tanto da meritarsi il cambio. Scelta provvidenziale visto l’esito della sostituzione.

→ (dal 78′) DORGU voto: 7,5
Uomo del match. Entra e dà energia alla corsia mancina che a lungo aveva sofferto le incertezze del compagno di cui prende il posto. Si fa trovare al posto giusto al momento giusto e segna la sua prima rete tra i professionisti che fa impazzire di gioia il pubblico leccese e tutta la squadra che lo festeggia a lungo come un re.

BLIN voto: 6,5
Gioca al posto dello squalificato Ramadani che non fa assolutamente rimpiangere. Giganteggia in mediana sbrogliando spesso la matassa e disinnescando le incursioni degli avanti di Italiano. Allo scadere del primo tempo ha sulla fronte la chance per raddoppiare su angolo ma Terraciinao smanaccia e devia la sua conclusione. Una sola svista nei primi 45′ che rischia di essere pagata cara e un po’ di confusione quando la Fiorentina trova l’1-2 che mette in crisi i padroni di casa. Poi si rimette l’elmetto e fa il suo fino alla fine.

KABA voto: 6,5
Affianca Blin in mediana a schermare l’area di rigore del Lecce. All’11° riceve sulla frontre un ottimo cross di Gallo ma il colpo di testa si stampa sulla traversa, poi Almqvist trova la parata di Terracciano sulla ribattuta. Primo tempo di sostanza con numerosi palloni recuperati e immediati capovolgimenti di fronte. Tiene a bada Duncan e prova ad innescare il tridente d’attacco del Lecce quando ha la sfera tra i piedi. Bene anche in fase di non possesso, quando offre copertura e impermeabilità all’area di Falcone. Nel secondo tempo ha il demerito di non chiudere su Mandragora nell’azione dell’1-1, subisce il contraccolpo, ma continua a far ammattire la mediana di Italiano, quindi finisce con l’essere avvicendato.

→ (dal 78′) GONZALEZ voto: 7
La palla che recupera a centrocampo e che innesca l’azione del 2-2 del Lecce è emblematica dello spirito con cui subentra. Va a sradicare la sfera dai piedi di un avversario e lancia la ripartenza giallorossa culminata con la rete di Piccoli che rimette sul giusto binario il match.

OUDIN voto: 7
Ha il merito di segnare direttamente su punizione, merce rara in casa giallorossa, e portare in vantaggio il Lecce al 17′ dopo essersi visto togliere dal VAR il rigore inizialmente concesso da Giua. Ma non si scompone a va a calciare magistralmente il calcio da fermo che fa esplodere di gioia i tifosi. Meritevoli di nota anche alcune aperture a tutto campo che detta col suo sinistro nell’arco del primo tempo. Si sacrifica anche in marcatura aiutando i compagni quando i toscani attaccano. Appena cala il rendimento lascia il campo, ma proprio nel momento peggiore per vi suoi compagni che vanno sotto costringendo D’Aversa a rivedere i cambi che stava per effettuare.

→ (dal 78′) PICCOLI voto: 7
Uomo della provvidenza. Entra per portare a 4 il numero degli attaccanti nel reparto offensivo salentino e segna al 90° facendo pensare che avesse almeno evitato la sconfitta dei giallorossi. Invece il suo colpo di testa vincente era solo l’antipasto del sontuoso finale di match in cui tutti i giallorossi fanno saltare le coronarie ai 24.778 spettatori sugli spalti.

ALMQVIST voto: 6,5
Sue le emozioni iniziali del match con la ribattuta a rete di testa che trova Terracciano pronto alla deviazione d’istinto, poi si conquisterebbe un rigore che solo il VAR coglie essere frutto dui un fallo al limire dell’area. Tanta corsa sulla fascia destra ma anche tanta incostistenza negli ultimi metri. Alla lunga gli si appannano le idee ma spinge lo stesso fino alla fine a mettere comunque palloni in area della Fiorentina.

KRSTOVIC voto: 6,5
Come era successo la settimana scorsa a Genova, serve perfettamente sulla corsa Almqvist che viene sgambettato al limite dell’area nell’azione che fa da preludio al gol segnato da Oudin. Al 26° è sfortunatissimo quando coglie la base del palo su ripartenza in velocità del Lecce. Lotta con veemenza su ogni pallone che contende al diretto marcatore ed è prezioso nel far salire la sua squadra. Nella ripresa sbaglia un gol clamoroso tutto solo in area avversaria, forse viziato da un colpo di mano di Oudin che il Var avrebbe potuto punire in caso di segnatura, ma continua a combattere fino al 98′, mettendo lo zampino nell’azione del gol di Dorgu calciando forte e basso per la respinta di Terracciano che però mette la sfera sul sinistro del danese.

BANDA voto: 5,5
In crescendo il primo tempo che gioca con accelerazioni a tutta velocità lungo la corsia mancina a mettere in imbarazzo la difesa ospite. Secondo tempo in cui invece perde brillantezza fino a sbagliare colpevolmente il possibile 2-0 a tu per tu col portiere fiorentino, come aveva fatto sette giorni fa Sansone a “Marassi“. Viene allora meno la fiducia e spreca qualche pallone di troppo fino alla sostituzione.

→ (dal 78′) SANSONE voto: 6
Ingresso che stavolta aiuta la squadra a ripartire in velocità nel concitato finale. Utile a tenere palla e tentare la giocata in verticale. Sua la punizione calciata nel cuore dell’area fiorentina con Nzola che serve involontariamente Piccoli per l’incornata del momentaneo 2-2.

All. D’AVERSA voto: 7
Bella la corsa a perdifiato sotto la Nord a festeggiare con tutta la squadra e i panchinari il terzo gol di Dorgu. Scena che è lo specchio dello stato d’animo di tutto l’ambiente leccese. Partita dominata per 45′, poi ecco il solito black-out a complicare una prestazione a tratti esaltante, con la porta di Terracciano messa di continuo nel mirino. Il carattere e la voglia di farcela stavolta premiano il Lecce che conquista 3 punti vitali vista la prestazione generale e la posizione di classifica. I cambi oggi portano bene ed i giallorossi possono festeggiare e tornare a respirare. La sfida con Italiano la porta a casa lui.

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