EMPOLI (di Pierpaolo Sergio) – Nello scontro diretto con l’Empoli il Lecce si lascia sfuggire l’occasione per centrare il colpo gobbo e porta a casa solo un punto, ma alla fine anche sofferto, dopo una brutta prestazione. Determinanti infatti sono risultate le parate di Falcone, migliore dei giallorossi, in una serata in cui in tanti hanno dimostrato un certo appannamento.

FALCONE voto: 8
Se il Lecce esce imbattuto dal “Castellani” è solo merito suo. Non si fa sorprendere al 26° da una conclusione centrale di Cambiaghi che si era involato verso la sua porta favorito da un pallone perso da Dorgu sulla trequarti. In avvio di ripresa è subito impegnato da Grassi con una botta dal limite che blocca a terra senza problemi. Subito dopo devia di punta un rasoterra insidiosissimo di Cancellieri che però era in fuorigioco. Al 55′ è ancora attento e reattivo su Grassi che calcia liberissimo da dentro l’area ma alza in corner. La beffa arriva al 72′ su autorete di Rafia che devia di coscia un cross di Cambiaghi con la sfera che carambola prima sulla traversa e poi sulla base del palo prima di insaccarsi. Subito dopo è però decisivo nel negare il raddoppio ai toscani, soprattutto con una deviazione d’istinto su Luperto ed un paio di altri interventi salva-risultato. Preso quasi a pallonate tra l’impotenza dei compagni che osservano ma non coprono, ci mette sempre una pezza e si merita un voto altissimo in pagella.

GENDREY voto: 6
Al 14° devia provvidenzialmente con una coscia un tiro di Cancellieri favorito da uno svarione di Dorgu. Spinge in avanti con continuità ma anche lui è impreciso al momento dei cross verso l’area avversaria. Attento comunque in fase di non possesso, conquistando diverse punizioni per falli ai suoi danni. Costringe gli avversari spesso al fallo su di lui e provoca due ammonizioni per Maleh e Grassi. Soffre come tutta la squadra negli ultimi 20′ ma tampona come meglio può le folate sulla fascia di sua competenza.

BASCHIROTTO voto: 6
Si occupa di Caputo, elemento più esperto e pericoloso dell’attacco dei toscani, a cui non concede in pratica nessuna palla da sfruttare nel corso dei 40 minuti giocati nel primo tempo, fino alla sostituzionie per problemi fisici con Shpendi. Ripresa di sofferenza pura in cui gli attaccanti di Andreazzoli sembravano sbucare da ogni parte e che solo per puro caso non hanno trovato la zampata vincente.

PONGRACIC voto: 6,5
Al 7° è sua la prima occasione da gol del Lecce con un colpo di testa su punizione battuta dalla trequarti che impegna il portiere Berisha in deviazione in corner. In copertura va ad occuparsi di Cancellieri che controlla senza particolari affanni. Tiene a galla la squadra nel convulso secondo tempo.

DORGU voto: 5,5
Dopo la scialba prova offerta contro il Bologna, si fa notare al 13° con una potente conclusione da fuori area che finisce però tra i guantoni dell’estremo toscano. Commette un paio di svarioni che mettono l’Empoli in grado di battere a rete ma, per sua fortuna, la mira non è ottimale. Cambiaghi lo punta su ogni pallone sfruttabile vedendolo in difficoltà, così all’intervallo D’Aversa lo sostituisce nell’ormai classico alternarsi con Gallo.

→ (dal 46′) GALLO voto: 5
Dalle sue parti l’Empoli sfonda a proprio piacimento. Non a caso da quel versante nasce l’azione del pareggio azzurro, con Ebuhei e Cambiaghi che godono di insperata libertà per puntarlo e mettere palloni in area a ripetizione. Impreciso negli appoggi, soffre la mancata collaborazione di Rafia lungo l’out mancino.

GONZALEZ voto: 6
Dopo meno di 4 minuti viene ammonito dall’arbitro Colombo e, da diffidato, salterà la prossima gara contro il Frosinone. Da lì in poi si vede molto poco nella metà campo azzurra, restando ancorato in mediana a blindare l’area di rigore leccese sui tentativi di inserimento delle mezzali avversarie, in particolare dell’ex giallorosso Maleh. A 20′ dal triplice fischio viene quindi richiamato in panchina per inserire energie fresche a difesa del vantaggio.

→ (dal 70′) BLIN voto: 5,5
Innesto utile nelle intenzioni per rendere più robusta la mediana giallorossa nella fase finale del match in cui i padroni di casa spingevano per  riequilibrare le sorti dell’incontro. Con l’uscita di Ramadani viene schierato play ma anche lui è preso in mezzo dal vorticoso giro palla avversario e stenta a trovare il bandolo della matassa.

RAMADANI voto: 5
Ringhia sui portatori di palla di Andreazzoli a cui toglie il respiro con un pressing sempre puntuale per tutto il primo tempo. Qualche sbavatura nelle ripartenze abbozzate dal Lecce in cui sbaglia la misura del passaggio e concede capovolgimenti di fronte ai toscani. La tendenza diventa cronica nella ripresa in cui è protagonista in negativo di un crescendo rossiniano di errori in controllo e appoggio, beccandosi l’immancabile cartellino giallo e l’inevitabile sostituzione anche se solo nel finale di partita.

→ (dall’86’) KABA voto: S.V.

OUDIN voto: 5,5
Non si accende mai per tutta la prima frazione di gioco in cui tenta di dare ampiezza alla manovra giallorossa ma senza apprezzabili risultati. Prova pure a calciare da fuori area per sorprendere la retroguardia avversaria ma la mira non è la stessa mostrata ad esempio a Verona. Spreca un paio di calci d’angolo con battute imprecise.

→ (dal 59′) RAFIA voto: 5
Inserito per dare maggior peso al centrocampo del Lecce quando l’Empoli sembrava prendere via via il sopravvento nella zona nevralgica del terreno di gioco, si fa vedere al 66° con un rasoterra da fuori area che impegna Berisha in presa bassa sul primo palo. Poi è involontario protagonista dell’autogol-beffa cn una deviazione fortuita di coscia che mette fuori causa Falcone. L’episodio lo spegne e lascia praterie agli uomini di Andreazzoli che da quel versante sfondano a ripetizione. Sull’ultima palla del match non riesce a metterla in area con un traversone sbilenco e fuori misura.

SANSONE voto: 5,5
Schierato titolare sul fronte destro nel tridente d’attacco giallorosso, viene cercato poco dai compagni di squadra che preferiscono agire sull’out opposto. Si intestardisce in prolungati dribbling che tuttavia non sortiscono gli effetti sperati. Tra i pochi a ragionare palla al piede, prova a non affondare fino alla fine ma si spegne cammin facendo.

PICCOLI voto: 6
Da ex dell’incontro, viene preferito in partenza a Krstovic ed è schierato titolare contro gli azzurri. Al 18° ha una ghiotta occasione sul sinistro per sbloccare il match ma, su assist di Dorgu dalla sinistra, gira al volo ma non inquadra lo specchio della porta. Resta quello l’unico lampo del primo tempo, in cui non riceve più palloni giocabili per cercare di superare il portiere empolese. Duella sulle palle alte ma poi non ha la necessaria collaborazione da parte degli altri comprimari di reparto per puntare l’area avversaria. Resta in campo fino all’ora di gioco, poi lascia il posto, non senza rimpianti, all’evanescente Krstovic.

→ (dal 59′) KRSTOVIC voto: 4,5
Non sarà solo colpa sua, ma di questo Krstovic il Lecce può tranquillamente fare a meno. Cambio che toglie la già poca pericolosità dell’attacco giallorosso, mostrando un atteggiamento remissivo e demotivato inspiegabile dopo l’ottimo avvio di stagione in cui si era saputo ritagliare spazio, considerazione del mister e titoloni sulla carta stampata. La panchina sembra la destinazione più appropriata anche in futuro se non saprà svegliarsi.

BANDA voto: 6,5
Innescato più volte nel corso dei primi 45′ dai compagni che cercano di sfruttarne la velocità, stenta ad essere pungente negli ultimi venti metri. Trova una conclusione nello specchio al 43° ma che risulta centrale con Berisha che respinge di pugni e sventa la minaccia. Per il resto tanti errori nei fondamentali. Trova poi con un lampo improvviso e la grave e determinante complicità di Berisha il secondo gol stagionale che stappa l’incontro e permette al Lecce di passare in vantaggio al 64°. Ci riprova ancora poco dopo ma tira alle stelle. Tuttavia è tra i pochissimi a giocare con una certa intensità come richiedeva la situazione.

All. D’AVERSA voto: 5
Agevolare un Empoli zoppiccante concedendo un punticino (ma  che potevano essere tranquillamente 3) è l’impresa riuscita ad un Lecce senza nerbo nella fase cruciale dell’incontro. Aver fallito ancora una volta l’appuntamento con il successo in trasferta in uno scontro diretto in cui si era passati in vantaggio è un peccato capitale che alla lunga si potrebbe pagare caro. Una vittoria avrebbe infatti concesso a questa squadra di guardare con meno apprensione al presente fatto di tanti uomini in difficoltà, in non perfette condizioni e con scarsa verve. I cambi apportati a gara in corso hanno depotenziato i giallorossi, agevolando la decisa reazione dei padroni di casa. Da spiegare soprattutto l’inserimento di un Krstovic inconcludente ed un Rafia abulico.

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