LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Ritorno alla vittoria, dopo il lungo digiuno seguito al successo in casa dell’Atalanta a febbraio, per il Lecce che supera di misura l’Udinese grazie al calcio di rigore trasformato da Gabriel Strefezza. I giallorossi disputano una gara contratta per l’alta posta in palio e nel primo tempo si rivelano oltremodo imprecisi. Ripresa più ragionata e giocata con la giusta tensione, culminata nel penalty che decide l’incontro e con la difesa con unghie e con denti del vantaggio fino al 7′ di recupero. In evidenza le prestazioni di Umtiti, capitan Hjulmand e del subentrato Ceesay che bilancia il nulla proposto da Colombo.

FALCONE voto: 6,5
Non chiamato in causa per i primi 40′, deve salvare la sua porta su girata al volo di Lovric che lo impegna severamente in una deviazione. Allo scadere del recupero del primo tempo Walace ci prova da fuori area con il pallone che sibila di poco alto sulla traversa. Ripresa che si infiamma dopo il vantaggio leccese e allora diventa determinante la respinta di piede che compie su rasoterra diagonale di Ehizibue a blindare i 3 punti.

GENDREY voto: 6
Poco ficcante in fase di possesso lungo la fascia di sua competenza. Sbaglia tanti appoggi e cross inaridendo la già asfittica manovra dei giallorossi. Anche in marcatura soffre la velocità di Udogie che lo tiene costantemente in allarme. Nella ripresa è però protagonista dell’azione che porta alla concessione del rigore per il fallo che subisce da Udogie. Lì si fa male e poco dopo deve abbandonare il terreno di gioco.

→ (dal 66′) ROMAGNOLI voto: 6
Non deve compiere particolari interventi e si limita all’ordinaria amministrazione anche nel lungo recupero concesso da Marchetti.

BASCHIROTTO voto: 6
Si danna l’anima nel tentare di allontanare ogni possibile minaccia per la porta di Falcone. Generoso ma arruffone, ci prova a creare qualche occasione con i lanci lunghi ma sempre fuori misura. Con l’uscita di Gendrey passa a giocare da esterno ma palesa un po’ di ruggine nel coprire il suo vecchio ruolo.

UMTITI voto: 6,5
Compassato e lineare negli interventi che compie. A metà primo tempo subisce una botta da Nestorovski che fa temere per un possibile infortunio. Si riprende in fretta e torna a guidare la retroguardia leccese. È lui a fine gara a incitare i tifosi con plateali inviti a festeggiare il fondamentale ritorno alla vittoria dei giallorossi.

GALLO voto: 5,5
In difficoltà ogni volta che si ritrova la sfera tra i piedi. Troppo timido e timoroso di sbagliare, finisce con lo sciupare alcune ripartenze potenzialmente mortifere facendosi recuperare sulla corsa dai difensori di Sottil. Disputa un secondo tempo più ordinato e lineare ma comunque senza acuti particolari.

BLIN voto: 6
Sempre carico a molla. Si fa ammonire al 34′ e poco dopo rischia il secondo cartellino per eccesso di foga nelle entrate sugli avversari. Trattandosi di uno dei pochi giocatori con quelle caratteristiche tattiche, viene invitato a moderare gli interventi per non farsi espellere. Deve mordere il freno finché resta sul terreno di gioco.

→ (dal 70′) GONZALEZ voto: 6
Non proprio impeccabile il suo contributo ma comunque utile per portare a casa un successo di importanza capitale.

HJULMAND voto: 6,5
Il capitano ci mette la solita grinta nel recuperare palloni su palloni in mezzo al campo. Cerca di innescare le ripartenze dei compagni e scherma a dovere gli ultimi venti metri. Fa da contraltare il risultare poco lucido al momento di cercare assist quando il Lecce attacca e quando calcia malamente un paio di palloni dal limite dell’area avversaria.

OUDIN voto: 5,5
Risultati eclatanti non se ne vedono col suo impiego da mezzala con licenza di svariare dietro le punte. Tocca pochi palloni per tutto il primo tempo e quelli che tocca sono facile preda della difesa ospite. Un po’ meglio nella ripresa, ma nulla di trascendentale, fino alla sostituzione.

→ (dal 70′) MALEH voto: 6
Nel concitato spezzone di gara che gioca è prezioso nell’allontare la palla dalla metà campo leccese e andare in pressing sui portatori di palla udinesi.

STREFEZZA voto: 6,5
Inizia benino il suo pomeriggio ma poi finisce con l’essere neutralizzato dalla retroguardia friulana che prende le adeguate contromisure limitandone la pericolosità. Nel secondo tempo ha tutt’altro atteggiamento e prima offre un sontuoso assist a Di Francesco che segna, ma da posizione irregolare, poi è glaciale dal dischetto quando segna il calcio di rigore che sblocca l’incontro, realizzando la sua ottava rete stagionale. Dieci minuti dopo viene richiamato in panchina tra l’ovazione dei tifosi giallorossi. Peccato sia stato ammonito e che, da diffidato, salti la prossima in casa della Juventus.

→ (dal 70′) BANDA voto: 6
Utile nel provare a tenere il più lontano possibile la sfera dalle zone calde della difesa giallorossa. Punta gli avversari e lotta con baldanza in ogni azione in cui è chiamato in causa.

COLOMBO voto: 4,5
Gioca ancora una volta titolare ma stenta, eccome, a dimosyrrsi pericoloso per Silvestri. Nessuna conclusione nello specchio per tutto il primo tempo, anzi sciupa occasioni per banali errori su gentili omaggi della difesa bianconera. Ripresa di pura confusione e frustrazione, con gli errori che si moltiplicano fino alla sostituzione inevitabile tra i fischi dei 23mila del “Via del Mare“.

→ (dal 56′) CEESAY voto: 6,5
Ci mette tanta voglia e tanta corsa al servizio della squadra. Combatte tra le fitte maglie della difesa friulana e conquista punizioni preziose per stemperare la pressione avversaria.

DI FRANCESCO voto: 6
Non pervenuto nei primi 45′ in cui cerca la profondità ma senza andare mai al tiro in porta. Ci riesce ad inizio di secondo tempo ma la sua rete è vanificata dalla posizione di fuorigioco su assist di Strefezza. Poco prima si era divorato una limpida occasione per andare in rete con un colpo di testa troppo centrale finito tra le braccia di Silvestri. Pur stanco, corre però fino al 97′ di una partita che potrebbe aver segnato in positivo la stagione del Lecce.

All. BARONI voto: 6
Torna al successo anche se con grande sofferenza, in linea con il profilo di questo gruppo che deve sudarsi a doppio ogni punto che conquista. Le soluzioni di cui dispone sono quelle che sono, ma vince con la forza dei nervi e ritrova un minimo di serenità dopo un lungo periodo passato sotto pressione. Giusti e tempestivi stavolta i cambi.

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