LECCE – Conoscendo il direttore sportivo Pantaleo Corvino, quella di non puntare su calciatori che avrebbero potuto disputare i mondiali di calcio in Qatar veste più i panni di una “strategia”. In effetti, analizzando bene la stagione di Serie A, e il calendario soprattutto sul finire del campionato, le risorse fisiche spese in questi due mesi di Campionato del Mondo da alcuni calciatori potrebbe fare la differenza. Spiegandoci meglio, il Lecce è praticamente la sola squadra di Serie A insieme al Monza, anch’essa neo-promossa, ed Empoli, altra società con l’obiettivo minimo della salvezza. Sarà un caso che direttori sportivi esperti e navigati come Adriano Galliani e Pantaleo Corvino, fra cui c’è fra l’altro un ottimo rapporto di stima, abbiano allestito due squadre senza calciatori “mondiali”? 

Andando maggiormente nel dettaglio, vediamo ad esempio che la Salernitana, già battuta all’Arechi dalla squadra di Marco Baroni, e appena due punti sopra il Lecce, ha avuto impegnati due elementi fondamentali in Qatar. Uno è proprio il trascinatore della Salernitana, Boulaye Dia responsabile con il suo Senegal della “cacciata” del Qatar dal mondiale sui cui le  scommesse live  stanno mostrando quote e variazioni di esse su ogni match che si sta giocando in questo momento negli stadi di Doha. Un altro uomo cardine della squadra campana è Piątek, il centravanti della nazionale polacca, anch’egli impegnato nella kermesse planetaria. 

La stessa Sampdoria, che naviga in acque torbide, è un club che ha visto partire diversi calciatori per la rassegna araba. Così anche l’altra ligure, lo Spezia, che ha portato Ampadu, uomo chiave per Gotti e per il carattere combattivo degli spezzini. Ma la lista si allunga se consideriamo anche la Cremonese, che si inorgoglisce per la presenza di Vasquez con la nazionale messicana, e l’Hellas Verona, ha visto tre calciatori prendere parte al mondiale: Hrustic con l’Australia, Hongla nel Camerun, e Lazovic con la Serbia, nazionale che ha convocato ben undici calciatori della Serie A.  

Tornando al Lecce, quella di non aver puntato su calciatori di caratura internazionale potrà alla lunga premiare la società salentina. Non è un segreto che in una competizione come quella del mondiale per nazionali di calcio ci sia una tensione fuori dal comune. Bisogna altresì aggiungere che le selezioni nazionali hanno effettuato una mini preparazione prima del torneo, e come se non bastasse in Qatar si hanno condizioni climatiche molto differenti rispetto a quelle europee. Tutto ciò potrebbe portare a una stanchezza fisica degli atleti normalmente non presente intorno a marzo e aprile, proprio quando i punti inizieranno a pesare di più.

Fattore ulteriore da non sottovalutare è poi quello mentale. Calciatori che hanno partecipato a un mondiale e hanno fatto bene, raggiunto piazzamenti inaspettati e conseguito trionfi personali, potrebbero avere un logico e umano calo di concentrazione una volta tornati nei propri club. L’aspetto infortuni è l’altro elemento che fa pensare che Corvino abbia scelto di non acquistare calciatori che avrebbero fatto il Mondiale.

Gli esempi più eclatanti riguardano la Nazionale francese campione in carica che in appena cinque giorni ha perso l’attaccante e Pallone d’oro Benzema e anche Hernandez, fratello del terzino del Milan. La sessione del calciomercato di aprirà a gennaio e vedremo se anche club come il Lecce di Corvino opterà per acquistare calciatori “mondiali” di ritorno. 

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