LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Nuova battuta d’arresto per il Lecce che cede il passo ad una rimaneggiatissima Juventus che anche al “Via del Mare” si è confermata squadra in crisi di identità. Un’occasione persa dai giallorossi che non approfittano dello sbandamento bianconero e arretrano il baricentro dall’inizio del secondo tempo, favorendo la presa di coraggio degli ospiti che portano a casa 3 punti figli della superba giocata del fantasista Fagioli che decide la partita. Belle prove di Baschirotto e Oudin, invece ancora da rivedere gli evanescenti Ceesay e Banda, così come la gestione della gara ed i cambi effettuati dal tecnico Marco Baroni.
FALCONE voto: 6
Un colpo di testa di Rabiot quasi allo scadere del primo tempo è il solo intervento di un certo spessore a cui è chiamato dalla Juventus. Prima di allora solo una conclusione telefonata dello stesso francese dalla distanza facilmente controllata. Ripresa ben più movimentata, culminata con la rete imparabile di Fagioli che decide il match. Prima di quella aveva dovuto compiere un paio di interventi importanti su Milik e Cuadrado.
GENDREY voto: 5
Il duello tra numeri 17 che ingaggia con Kostic non lo vede inizialmente demeritare. Riesce a contenere il laterale bianconero e ad affacciarsi nella metà campo avversaria nelle pur timide ripartenze portate dal Lecce nei primi 45′. Annaspa invece nel secondo tempo come tutta la squadra salentina e subisce le sovrapposizioni degli ospiti lungo quel versante. In colpevole ritardo su Fagioli nel chiudergli l’angolo di tiro nell’azione del gol che decide la sfida.
BASCHIROTTO voto: 6,5
Giganteggia in difesa dove se la deve vedere con un cliente scomodo come Milik al quale non lascia che qualche spizzata innocua e un’occasione non sfruttata in avvio di ripresa. Passano insolitamente dai suoi piedi numerose manovre giallorosse in fase di possesso. Tra i pochissimi a non perdere mai la bussola, neppure nel marasma che assale la formazione giallorossa dopo l’intervallo.
PONGRACIC voto: 5,5
Solito apporto pulito e ordinato nel tenere lontani i pericoli dalla porta di Falcone. Controlla senza affanni per tutti i primi 45′ le sporadiche sortite in avanti degli ospiti e si sgancia a più riprese a chiudere le linee di passaggio juventine sulla trequarti campo. Inattesa arriva però l’involuzione nei secondi 45′ quando perde diversi duelli, si innervosisce senza un perché e commette falli inutili, ritardando l’allontanamento del pallone dall’area il che finisce spesso per favorire il forcing dei bianconeri.
GALLO voto: 6
Buon primo tempo per il rientrante terzino che deve fronteggiare l’ex Cuadrado che per larghi tratti non trova mai lo spunto buono per mettere palloni interessanti nell’area del Lecce. Tanti anticipi e chiusure tempestive costellano il suo pomeriggio anche se in attacco si porta con una certa ritrosia. Un peccato perché l’impressione è che i giallorossi arebbero potuto osare di più. Anche lui va però in barca nella ripresa e fatica maledettamente a portare giocate utili nella metà campo avversaria quando c’era da riequilibrare la gara.
BLIN voto: 6
Festeggia la nascita della sua bambina con una bella prestazione. Garantisce copertura e grinta in mediana, affiancando Hjulmand e aiutandolo a portare il pressing sui portatori di palla di Allegri. Molto bene in fase di contenimento, un po’ meno quando c’è da costruire trame d’attacco ficcanti. Nel secondo tempo gioca solo un quarto d’ora, poi Baroni lo richiama in panchina per inserire forze fresche a contrastare il subentrato Fagioli.
→ (dal 60′) ASKILDSEN voto: 5
Cambio che toglie anziché dare qualcosa in più al Lecce. La squadra arretra il baricentro e offre il fianco alle scorribande juventine come mai era successo per tutto il primo tempo.
HJULMAND voto: 6
Qualche entrata troppo irruente gli fa rischiare il cartellino che significherebbe squalifica alla prossima. Qualche segnale di ripresa, tuttavia, rispetto alla scorsa prestazione e il grande, unico rimpianto per i padroni di casa, sul palo che coglie a un minuto dal 90° con un diagonale rasoterra che poteva valere oro.
GONZALEZ voto: 5
Prestazione altamente al di sotto delle sue potenzialità. Si limita ad un anonimo girovagare in mezzo al campo sbagliando praticamente ogni tocco e ogni appoggio. Involuto e arruffone più di altri suoi compagni. Al pari di Gendrey, tarda a chiudere su Fagioli che stoppa, mira e tira all’incrocio.
→ (dall’87’) RODRIGUEZ voto: S.V.
Mossa della disperazione nella speranza che possa fare chissà che.
STREFEZZA voto: 6
Gioca una discreta partita fatta di strappi e accelerazioni a cercare di mettere in difficoltà il marcatore di turno. Alla lunga paga questo gran dispendio di energie e finisce con l’annebbiamento che ne comporta la sostituzione e la definitiva perdita di pericolosità lì davanti per la formazione giallorossa.
→ (dall’87’) DI FRANCESCO voto: S.V.
Poco il tempo a disposizione per essere utile alla causa.
CESSAY voto: 5
Gara senza il minimo sussulto, fatta di tanti errori e ripetuti fuorigioco in cui si fa pescare a ripetizione. Non dà alcun apporto alla inesistente fase offensiva leccese e resta in campo senza un vero perché anche troppo a lungo. Non è un elemento di fare gioco spalle alla porta, così come i compagni non cinoscono la maniera di servirlo adeguatamente verticalizzando il gioco e non allargandolo cocciutamente.
→ (dall’82’) COLOMBO voto: S.V.
Altro ingresso che non riesce ad incidere sul risultato finale della sfida perché quando ha l’occasione di colpire, manca di cattiveria e convinzione davanti alla porta avversaria.
OUDIN voto: 6
Non dispiace neppure stavolta anche se non arriva mai alla conclusione in porta. Non gliene si può tuttavia fare una colpa vista la cronica incapacità di creare giocate importanti nelle metà campo avversarie da parte di questo Lecce.
→ (dal 60′) BANDA voto: 5,5
Ripete l’abulica prestazione di Bologna con accenni di dribbling mai costruttivi e tanti palloni sparacchiati a centro area un po’ alla cieca nella disperata speranza di trovare qualche compagno in grado di colpire. Ad ogni modo, serve un solo pallone ficcante di cui Colombo non approfitta. Non sfrutta a dovere l’ammonizione rimediata in avvio di match da Cuadrado che controlla quella fascia, anzi lo lascia libero di offendere anziché restare a difesa del vantaggio.
All. BARONI voto: 5
Giocare contro una Juventus così dimessa e senza idee, come si è confermata nel primo tempo, ma senza provare mai attacchi utili a far vacillare i timorosi e rabberciati bianconeri è un peccato difficile da perdonare. Il Lecce ha praticamente rinunciato a giocare dall’inizio del secondo tempo in poi, salvo cercare il disperato pareggio dopo la rete di Fagioli senza sapere cosa fare. I cambi effettuati sono sembrati depotenziare la squadra giallorossa che deve solo recriminare con se stessa per l’occasione sprecata e la pericolosa china intrapresa con una involuzione tecnico-tattica che è sotto gli occhi di tutti.