BOLOGNA (di Giovanni De Leonardis) – Il più classico dei risultati descrive alla perfezione quanto accaduto tra Bologna e Lecce, con i felsinei più intraprendenti e determinati dei salentini che, almeno per i primi 45 minuti, hanno messo in campo una pochezza disarmante. Mister Baroni, fedele al suo 4-3-3, rimescola le carte in difesa riproponendo la coppia centrale Pongracic-Baschirotto, con Gendrey e Pezzella esterni. Fuori Umtiti. A centrocampo si rivede Hjulmand dopo il turno di squalifica, affiancato da Gonzalez e Askildsen. Solito tridente avanzato composto da Ceesay centrale, Strefezza a destra e Banda a sinistra.

Il Bologna prende ben presto in mano le redini del gioco. Al minuto 12 l’episodio che sblocca la partita: Gendrey, per rilanciare il pallone fuori dalla sua area, colpisce Aebischer. L’arbitro, Sozza di Seregno, in un primo momento lascia giocare ma viene richiamato al VAR, e dopo l’on field review assegna il calcio di rigore per il Bologna. Arnautovic trasforma.

Il Lecce non reagisce, anzi subisce le iniziative felsinee; tocca infatti a Falcone interrompere un dialogo in area tra Arnautovic e Dominguez prima che quest’ultimo calci in porta. Sempre Falcone due minuti più tardi deve impegnarsi per parare un colpo di testa di Posch da calcio d’angolo.

Il Bologna insiste e raddoppia al minuto 34 con Ferguson che colpisce di testa una palla sempre proveniente da corner. Si tratta del quinto gol che il Lecce subisce da calcio d’angolo, l’ottavo da palla inattiva. Il 2-0 accompagna le squadre all’intervallo, con un Bologna meritatamente in vantaggio ed un Lecce (non pervenuto) che non ha mai tirato in porta.

Baroni lascia nello spogliatoio Askildsen e Banda per Oudin e Di Francesco. La mossa sembra funzionare, il Lecce appare più vivo ed alza il baricentro. Al 49′ proprio Di Francesco si ritrova smarcato in area avversaria ma preferisce tentare il pallonetto di precisione anziché il tiro di potenza; ne viene fuori un innocuo passaggio a Skorupski.

Un paio di minuti più tardi la più nitida palla-gol da parte del Lecce: il Bologna regala un corner al Lecce, Strefezza calcia dalla bandierina e Baschirotto impatta molto bene sulla palla che però finisce di poco fuori. Si tratta dell’unica fiammata del Lecce che, per il resto della partita, manifesterà la consueta difficoltà a creare palle goal. Proverà Oudin ad impensierire Skorupski con un tiro dalla distanza al minuto 78 (la prima vera parata dell’estremo felsineo) e con un’azione in fotocopia in pieno recupero.

Il Bologna va vicino alla terza marcatura in più occasioni nel finale di partita. Nel giro di due minuti Arnautovic serve due assist, il primo a Orsolini (nel frattempo subentrato a Barrow) che tira fuori, il secondo a Posch su cui deve chiudere Falcone in angolo. Ancora l’estremo giallorosso deve deviare in angolo un tiro di Orsolini da posizione defilata.

Al 90′ Dominguez calcia di poco alto sulla traversa leccese. Dopo cinque minuti di recupero l’arbitro brianzolo manda tutti sotto la doccia. L’inizio della ripresa aveva dato l’illusione che il Lecce potesse rientrare in partita ma, col passare dei minuti, il Bologna ha guadagnato metri andando più vicino al 3-0 di quanto il Lecce fosse andato vicino al 2-1.

Imbarazzante il Lecce visto nel primo tempo, sia come prestazione di squadra che dei singoli, e quel poco di gioco esibito nel secondo tempo non è certo sufficiente per sperare di tornare con un risultato utile dal “Dall’Ara” di Bologna. E sabato prossimo arriva una certa Juventus

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