TORINO – Marco Baroni commenta così a fine gara la sconfitta per 1-0 che il Lecce ha incassato contro il Torino: “Partita a due facce. Paghiamo le tre gare in una settimane e nel secondo tempo di oggi abbiamo accusato un calo fisico. Però c’è da lavorare, i sostituti devono entrare meglio in partita. La squadra ha perso compattezza e distanze e noi non possiamo stare bene in campo se vengono meno certi requisiti. Guardando i numeri del match, con noi che commettiamo 8 falli e 16 loro, significa che dal punto di vista dell’aggressività il Toro ci è stato superiore. Sicuramnte è un secondo tempo che ci servirà da lezione perchè dobbiamo mantenere la nostra identità, nonostante molti ragazzi sono appena arrivati e non hanno una condizione ottimale. Ma sono situazioni he conosciamo e su cui dobbiamo lavorare forte. Facciamo fatica a segnare e dobbiamo trovare soluzioni per far gol perché ce le creiamo pure, ma poi serve essere più incisivi sotto porta, attaccando la porta stessa. Anche oggi non c’è stata la giusta convinzione o cattiveria. Attacco leggerino e centrocampo che deve supportarlo meglio? Sì, dobbiamo lavorare in settimana su alcune situazioni in cui magari sarebbe meglio servire qualche compagno che cercare il dribbling. Non cerco alibi o attenuanti perché sappiamo che dobbiamo scalare una montagna molto ripida. Siamo un gruppo giovane che deve crescere e migliorare però siamo anche in grado di fare partite importanti e col tempo arriveremo a farne altre. Giocare ogni tre giorni ci penalizza e lo si è visto stasera in cui nella ripresa il Torino ha meritato la vittoria, però la squadra deve restare sul pezzo, restare compatta e credere in quel che stiamo facendo, ma su questo sono sereno. Ora il calndario ci offre avversari importanti per il tipo di campionato che dobbiamo affrontare. Domenica  c’è il Monza in casa nostra, con il nostro pubblico che ci dà un sostegno maggiore e ci aiuta a superare le difficoltà e dare più convinzione anche quando mancano le forze. Proprio quello che è successo oggi nel secondo tempo in cui per stanchezza è mancata la determinazione nell’andare a cercare il pareggio rischiando magari qualcosa. Noi non lavoriamo per fare un calcio attendista ed infatti la squadra non la sa tenere”.

Commenti

1 commento

  1. Giuste le riflessioni di Pierpaolo Sergio: una squadra senza punti di riferimento e dunque con un gioco senza costrutto, va avanti e indietro sperando che possa succedere qualcosa; la Serie A ha bisogno di altro e la paura è che le partite di oggi possano ripetersi; è inutile poi rammentare e reiterare all’infininito che occorrono ancora un sostituto di Strefezza, un centrocampista duttile e un attaccante di provata esperienza che sappia fare qualche goal in più, almeno una quindicina nell’arco del campionato…

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